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Carta degli Aiuti, Marsilio ai sindaci: “Modifiche possibili, ma solo se motivate”

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, scrive ai sindaci: "Carta degli aiuti perfettibile, ma occorrono motivazioni e indicazioni su chi escludere in caso di nuovi ingressi".

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, scrive ai sindaci: “Carta degli aiuti perfettibile, ma occorrono motivazioni e indicazioni su chi escludere in caso di nuovi ingressi”.

“Nella seduta del 3 novembre 2021, la Giunta regionale, su mia proposta, ha deliberato la Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027“. Lo ricorda il presidente Marco Marsilio in una nota ai sindaci, sottolineando: “A distanza di più di sei mesi dall’adozione della Carta, in piena campagna per le elezioni amministrative del 12 giugno prossimo (verrebbe da pensare che la scelta non sia del tutto casuale…), alcune forze di centrosinistra hanno sollevato una polemica strumentale contro il governo regionale, e in particolare nei miei confronti, per aver escluso dalla Carta degli aiuti determinati territori, in primo luogo quelli rientranti nelle aree dei crateri sismici del 2009 e del 2016”.

“Sulla questione mi preme evidenziare quanto segue.
1. La Carta degli aiuti è stata elaborata sulla base di una puntuale attività di analisi normativa e statistica condotta da un Gruppo di lavoro interdipartimentale appositamente costituito e adottata dalla Giunta regionale in conformità con gli Orientamenti fissati in sede europea che stabiliscono i criteri per l’individuazione delle aree ammissibili di cui alla deroga ex art. 107, par. 3, del TFUE. Successivamente, la Carta è stata approvata dalla Commissione europea con Decisione (UE) n. SA. 101134 (2021/N) Italia del 18 marzo 2022, in quanto rispettosa di tutte le condizioni stabilite dalla normativa europea. Prima di tale approvazione, il documento era stato sottoposto al vaglio del Governo nazionale (di cui fanno parte gli stessi partiti dei consiglieri regionali che hanno agitato la protesta), il quale ha ritenuto opportuno non formulare alcun tipo di osservazione.
2. La Giunta regionale, nel corso dei negoziati, è riuscita con tenacia e caparbietà ad ottenere un risultato che oserei definire storico, ossia l’assegnazione all’Abruzzo di una quota di popolazione pari a 720.446 abitanti, ben maggiore rispetto alla prima ipotesi formulata in seno al Coordinamento tecnico (che oscillava tra un minimo di 640.000 e un massimo di 704.000).
Una battaglia condotta con lo specifico obiettivo di far rientrare all’interno della Carta quanto più territorio regionale possibile.
3. Vi assicuro che sono il primo ad essere dispiaciuto del fatto che non sia stato possibile inserire nella Carta degli aiuti tutti i comuni, e non solo quelli dei due crateri sismici; tuttavia, le condizionalità e i vincoli imposti dagli orientamenti europei e dal Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri non ci hanno consentito di tenere in considerazione le potenzialità di tutti i territori, così come avremmo voluto. Un complesso di regole che evidentemente sfugge ad alcuni rappresentanti del centrosinistra, più intenti a fare polemica che non a leggersi con attenzione la disciplina in materia di aiuti di stato a finalità regionale, e i suoi principi ispiratori.
Di conseguenza, avendo la necessità e il dovere di perimetrare le zone da sottoporre al regime della nuova Carta degli aiuti, siamo stati chiamati a fare delle scelte nella consapevolezza di non potere, purtroppo, soddisfare tutte le esigenze e le richieste dei diversi territori. Sono stati quindi individuati i territori caratterizzati da una forte presenza industriale, partendo dall’indice di industrializzazione, con particolare attenzione alla presenza della grande e media impresa. Priorità assoluta è stata data ai comuni rientranti nella Zona Economica Speciale (ZES), nella consapevolezza che senza l’inserimento nella Carta degli Aiuti la ZES Abruzzese sarebbe destinata a sicuro fallimento. Viene da chiedersi perché quanti oggi reclamano per l’esclusione del cratere sismico dalla Carta degli Aiuti non abbiano pensato di inserirlo nella ZES, visto che la sua perimetrazione è stata adottata dalla precedente Giunta (tralascio di commentare la scelta di inserirvi addirittura terreni agricoli.. .). ZES che, come è noto, si caratterizza per una distribuzione sul territorio, dalla costa alle aree interne, che costringe nella perimetrazione della Carta degli Aiuti a ‘sprecare’ contingenti di popolazione per assicurare la ‘continuità territoriale’ all’interno di ‘bolle’ di almeno 100.000 abitanti. Si è tenuto conto nelle analisi per la mappatura anche delle C.d. aree di crisi complessa, ritenendo che in tali territori fosse più alta la probabilità di richiesta di investi menti per diversificazione delle realtà produttive presenti e per il mantenimento dei livelli di sviluppo esistenti, oltre ad inserire i quattro capoluoghi di provincia e parte dei territori rientranti nelle aree dei crateri sismici.
4. Per quanto riguarda in particolare le aree del cratere, a coloro che oggi invocano l’integrale inserimento di detti territori all’interno della Carta vorrei ricordare che nel 2016, nonostante in tale anno si siano verificati i noti eventi sismici dai quali è scaturito il cratere sismico 2016-2017, la precedente Giunta regionale non ha operato alcuna modifica o inserimento di nuovi Comuni in occasione della revisione prevista nel 2016. Come mai in quell’occasione gli stessi consiglieri del PD che oggi animano la protesta rimasero silenti nonostante ricoprissero responsabilità di governo? Quanto ai i comuni dell’allora cratere sismico del 2009, sottolineo che ne furono inclusi solo 9 su un totale di 54, alcuni dei quali inseriti solo per garantire la “continuità territoriale” tra la città de L’Aquila e il Comune di Bussi. Nel compiere questa delicata e complessa operazione – scrive Marsilio – abbiamo ovviamente tenuto conto anche delle diverse forme di finanziamento e di sovvenzione destinate alla Regione Abruzzo nel suo complesso, al fine di garantire un equilibrio di risorse e opportunità per tutto il territorio regionale. In quest’ottica, non posso che confermare che nell’area del cratere sismico sono a disposizione miliardi di euro per la ricostruzione, principalmente attinti da aziende operanti nel settore dell’edilizia, oltre che importanti risorse per lo sviluppo economico: solo a titolo di esempio, cito il Fondo Restart, che fino ad oggi ha distribuito sul territorio del cratere sismico 2009 oltre 300 milioni di euro già destinati alle aziende del territorio, e il Fondo complementare del PNRR per un ammontare complessivo di circa 800 milioni di euro, il 33% dei quali è destinato esclusivamente alle aziende del cratere sismico 2009 e poco più del 6% a quelle del cratere 2016. Risorse che sono destinate e vincolate all’Abruzzo, per le quali non c’è nessun rischio che vengano distratte su altri territori confinanti ritenuti, a torto, più attrattivi.
5. Com’è noto, nel giugno 2023 è già prevista una revisione intermedia delle carte degli aiuti a finalità regionale, basata su dati statistici aggiornati; entro giugno del prossimo anno la Commissione europea comunicherà i dettagli relativi a tale revisione intermedia. Come ho già ampiamente illustrato in Consiglio regionale, tutto è perfettibile e migliorabile.
In tale prospettiva, se il quadro normativo lo consentirà, gli uffici regionali competenti potranno valutare l’opportunità di apportare alla Carta alcune modifiche, aggiustamenti e/o integrazioni, purché corredate dal necessario supporto motivazionale. Tra l’altro, sarebbe nostra intenzione verificare con riscontri oggettivi la reale risposta dei territori alle potenzialità offerte da questo strumento. Abbiamo chiesto, quindi, all’Agenzia delle entrate di compiere una verifica puntuale, proprio al fine di operare delle scelte nella maniera più oculata possibile, per quanto il medesimo Ente sino ad oggi non si è reso disponibile a comunicare quelle necessarie informazioni (di luogo, tempo e di natura dimensionale) che ci consentono di capire in che termini la Carta degli aiuti è stata sinora utilizzata a favore delle imprese. A tale riguardo, è giusto che Voi sappiate con chiarezza che qualora venisse integralmente accolta la proposta di revisione formulata dal centrosinistra, occorrerebbe estromettere dall’attuale perimetrazione un numero di Comuni la cui popolazione corrisponda a circa 80.000 abitanti, dovendo la Regione rispettare il plafond assegnatole dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 7 ottobre 2021″.

Risulta evidente, quindi, – scrive Marsilio – che l’eventuale inserimento di uno o più comuni nella Mappa cartografica comporterebbe la fuoriuscita di altrettanti comuni in termini di popolazione equivalente. Ne consegue, pertanto, che chi si candida a rappresentare l’alternativa a questo governo regionale — visto che governare una Regione implica l’assunzione di senso di responsabilità — dovrebbe quantomeno avere l’onestà intellettuale di individuare per ogni comune che aspira ad essere ricompreso nella Carta degli aiuti quelli che, invece, devono essere esclusi, formulando un’ipotesi concreta di mappatura contrapposta a quella deliberata dalla Giunta regionale da sottoporre necessariamente alla Vostra attenzione affinché siate messi in condizione di valutare le due diverse proposte e, soprattutto, di sapere se il Vostro comune rientra o meno in tale strumento.
Un serio confronto istituzionale tra le due opposte visioni sarà, quindi, possibile solo con una indicazione chiara e univoca da parte delle opposizioni dei comuni che saranno estromessi,
Se questo non accadesse, credo che un simile atteggiamento — volto a fare proclami a distanza di oltre sei mesi dall’ adozione della Carta senza offrire adeguate soluzioni e, per giunta in piena campagna elettorale — sarebbe profondamente irrispettoso nei confronti dei territori. A questo riguardo, Vi invito a chiedere ai rappresentanti del centrosinistra quali sono i comuni che gli stessi intendono escludere dal regime della Carta degli aiuti, facendovi consegnare un disegno complessivo della perimetrazione da loro proposta, ad oggi ancora ignota.
In sostanza, è troppo comodo pontificare dai banchi dell’opposizione reclamando l’inserimento di decine di comuni ‘esclusi’ dalla Carta degli Aiuti senza dire quali dovrebbero invece uscirne, contando sull’ingenuità di sindaci, aziende e cittadini che dovrebbero applaudire questa iniziativa. Atteggiamento al limite dell’offensivo nei confronti degli stessi soggetti che nei proclami si pretende di sostenere, dei quali evidentemente si sottovaluta l’intelligenza e la competenza amministrativa”.

“Per fare esempi che rendano più chiaro il concetto: per inserire tutti i comuni dei due crateri sismici (come si continua a proclamare da parte del PD) bisogna aggiunge re 50.000 abitanti alla provincia di L’Aquila e 30.000 a quella di Teramo. Occorre, pertanto, operare delle scelte conseguenti: o si sottrae un equivalente quota di popola zione alle province di Pescara e Chieti, oppure (se si vuole mantenere un certo equilibrio tra le 4 province) bisogna escludere alcuni dei comuni attualmente inseriti nelle stesse province. Chi propone di inserire 50.000 abitanti del cratere aquilano vuole escludere la Marsica e il carseolano (vanificando l’inserimento nella ZES di questi comprensori)? Altrettanto propone per la provincia di Teramo, ‘scambiando’ il cratere 2016 con Roseto e Giulianova? Bisogna dirlo, perché strillare solo per chiedere nuovi ingressi non è serio.
6. Ciò premesso, con un approccio più responsabile rispetto a quello manifestato da alcune forze di opposizione, la Regione Abruzzo intende avviare una interlocuzione diretta con tutti i territori esclusi dalla Carta degli aiuti, a partire da quelli ricompresi nell’area del cratere sismico 2009 e 2016.
In particolare, siamo pronti a riconsiderare le eventuali opportunità di inserimento di nuovi comuni all’interno della Mappa. Tutto ciò sarà possibile a maggior ragione se verranno sottoposti alla nostra attenzione dei progetti concreti meritevoli di attenzione, che Vi invito a presentare anche per valutare con i nostri Uffici se possono rientrare nell’ambito dei tanti strumenti, oggi a disposizione delle imprese, che potrebbero probabilmente consentire di avviare programmi di investimento senza bisogno di utilizzare quanto previsto nella Carta degli Aiuti.
Resta il fatto che il numero degli abitanti sottoposto al regime della Carta non può in alcun modo incrementare e, quindi, per ogni nuovo comune che dovesse essere inserito, deve necessariamente essere individuato un altro con la medesima popolazione che si troverebbe costretto ad uscire. Il tutto, ovviamente, nel rispetto del complesso di regole sopra citate, il che non rende certo agevole alla Regione l’effettuazione di queste operazioni.
In ogni caso, nella prospettiva della sopra richiamata revisione della Carta, a seguito dell’approvazione della risoluzione della maggioranza, Vi rendo noto che la Quarta Commissione del Consiglio regionale ha avuto il mandato di “monitorare l’andamento e l’efficacia della Carta degli aiuti nella sua attuale perimetrazione, acquisendo i motivati pareri delle parti sociali e imprenditoriali, degli enti locali e delle altre forme di rappresentanza dei territori, al fine di pervenire ad una eventuale proposta organica di revisione secondo i criteri già seguiti e nel rispetto del plafond di popolazione assegnato e delle procedure previste, in base ad oggettive esigenze suffragate da dati statistici coerenti (dati Eurostat, ISTAT, Infocamere o altri dati ufficiali), nel rispetto sia della normativa europea e statale di riferimento, sia delle regole poste dalla Commissione europea e dal Dipartimento per le politiche di Coesione per il nuovo negoziato del giugno 2023″.
In conclusione, al di là delle accuse e delle strumentalizzazioni di coloro che, per pura propaganda, invocano oggi l’inserimento di uno o più comuni all’interno della Carta, senza preoccuparsi minimamente di individuare quelli che invece dovrebbero essere estromessi (operazione necessaria per rispettare le condizioni previste a livello europeo e nazionale), Vi rappresento che gli Uffici della Regione Abruzzo sono sempre a disposizione per garantire il necessario supporto tecnico e accompagnamento progettuale, fatta salva la possibilità di rivedere la geografia attuale della Carta degli aiuti, comunque nel rispetto dei criteri previsti dalla normativa vigente. L’occasione è gradita per porgere i miei migliori saluti.

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