Bominaco, dopo il fulmine torna il sereno: le chiese di San Pellegrino e Santa Maria Assunta riaprono alle visite

Dopo i lavori resi necessari a seguito del fulmine che si è abbattuto nei pressi dell’oratorio di San Pellegrino, riaprono alle visite le chiese di Santa Maria Assunta e di San Pellegrino.
Dopo i lavori resi necessari a seguito del fulmine che si è abbattuto nei pressi dell’oratorio di San Pellegrino, riaprono alle visite le chiese di Santa Maria Assunta e di San Pellegrino.
“Domani riapriremo alle visite le chiese di San Pellegrino e Santa Maria Assunta”. Lo annuncia il custode, Mario Andreucci, che spiega: “Aggiungo due immagini, una appena dopo il fulmine e una di come si presenta adesso. Adesso, come potete, vedere risplende di luce propria. È stato doloroso perdere qualche albero, ma secondo voi, tra salvare la cornice o la Gioconda cosa bisognerebbe scegliere? Come potete notare dalle foto, passata una settimana dall’abbattimento degli alberi, sono morte tutte le erbacce che intasavano il tetto e sono morti tutti i muschi che crescevano nelle vicinanze delle mura”.
Sulla questione era intervenuto ex sindaco Dino Di Vincenzo.
“Vedere ora San Pellegrino così spoglio – aveva sottolineato l’ex sindaco – è un colpo al cuore. Inoltre, se le operazioni di taglio che hanno già interessato l’oratorio si allargheranno anche alla Chiesa di Santa Maria Assunta cambierà il volto paesaggistico dell’intero luogo. Un luogo, negli ultimi anni, ambito ad esempio come location di matrimoni. L’intervento di taglio, quindi, è stato pensato? Se l’operazione è stata ritenuta necessaria per una maggiore sicurezza, mi chiedo, si trattava dell’unica soluzione possibile? Io ho sempre pensato che fosse necessario un taglio di alberi, ma da effettuare in maniera controllata. Infine, non sono un tecnico di professione, ma da architetto so che negli edifici monumentali viene spesso utilizzato il parafulmine come protezione delle stesse strutture. Nel caso dell’oratorio di Bominaco è stato valutato il parafulmine per evitare eventuali futuri danneggiamenti? Auspico che, per monumenti tanto preziosi, ci siano sempre oculatezza e attenzione”.