San Medardo per la rubrica “Tutti i Santi giorni” dell’8 giugno.
L’8 giugno si commemora San Medardo. San Medardo nacque a Salency nel VI secolo; il padre fu uno dei Franchi conquistatori della Gallia con re Clodoveo, mentre la madre era di famiglia gallo-romana. Dopo aver compiuto gli studi, fu ordinato sacerdote e divenne ben presto famoso per alcuni piccoli miracoli. La leggenda agiografica è volta a esaltarne la fama di generosità: si racconta, infatti, che un giorno la sua preghiera rese “muta” la campanella che segnalava il furto di una sua mucca; un’altra volta, che placò uno sciame di api dirette ad attaccare un uomo che gli rubava l’arnia col miele. Nel 530 Medardo fu nominato vescovo della città di Viromandensium contribuendo all’evangelizzazione della Francia; secondo una biografia dell’XI secolo la data verrebbe posticipata al 545 e la città essere Noyon. Durante il suo vescovato accolse e consacrò la regina Radegonda, dopo che il marito Clotario I, re dei Franchi, ne aveva fatto uccidere il fratello; al contrario di quanto previsto, il sovrano mostrò profonda ammirazione per il gesto del Santo e, alla sua morte nel 560, volle fosse sepolto nella capitale Soissons. Sulla tomba fu poi edificata la chiesa dell’abbazia che ne porta il nome.
San Medardo è santo patrono di Arcevia in provincia di Ancona e qui si conserva l’unica raffigurazione italiana del Santo. Si tratta di un pannello del polittico dipinto nel 1507 da Luca Signorelli, detto appunto il Polittico di San Medardo, realizzato per l’omonima Chiesa Collegiata, in cui il Santo è rappresentato con gli attributi consueti del baculo pastorale e della mitria.
Curiosità: alcune raffigurazioni di San Medardo lo mostrano con la bocca aperta e sorridente, perché dopo la morte si cominciò a invocare la sua protezione contro il mal di denti. Per secoli, il suo nome è stato poi associato anche alla meteorologia, secondo un detto popolare: «Se piove nel giorno di San Medardo, pioverà ancora per altri quaranta giorni».
