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Acqua Gran Sasso, contro analisi negative: acqua potabile

Contro analisi dell’acqua negative, il sindaco dell'Aquila ritira l’ordinanza. L’acqua del Gran Sasso è potabile, toluene ampiamente sotto i limiti di legge

Acqua, arrivano a tarda notte le contro analisi sull’acqua del Gran Sasso e rientra l’ordinanza di ‘non potabilità’, emanata a seguito del rischio di presenza di toluene.

Alle 00:10 circa arrivano i risultati delle contro analisi delle acque del Gran Sasso ed il sindaco Pierluigi Biondi, a Palazzo Fibbioni per l’unità di crisi, rende noto: “Come prevedevamo, le nuove analisi sono negative. Sto provvedendo a revocare l’ordinanza di non potabilità. Allarme rientrato”.

“Gli ultimi risultati ottenuti sono ampiamente al di sotto dei limiti di legge”: così la comunicazione ufficiale di GSA.
“In particolar modo la presenza del Toluene risulta 0.5 a fronte di un parametro stabilito dalla norma in un massimo di 15. Gran Sasso Acqua spa è presente con il presidente Alessandro Piccinini al tavolo dell’Unità di crisi aperto nella sede del Comune capoluogo in caso di emergenza, ha attivato il Protocollo di sicurezza previsto in questi casi e ha garantito all’utenza la sicurezza della potabilità delle acque che gestisce. I Sindaci interessati hanno già provveduto a revocare le ordinanze di non potabilità dell’acqua predisposte in via del tutto precauzionale”.

Finisce così, a notte inoltrata, una  serata segnata dalle corse all’acquisto, nei supermercati aquilani, di casse d’acqua e dalle immancabili polemiche. Lunghe file all’interno degli esercizi commerciali aperti – i punti vendita Carrefour su tutti – letteralmente presi d’assalto : non tanto dopo la comunicazione del pomeriggio, dall’Ufficio tecnico di Gran Sasso Acqua spa, di “carenze nella fornitura idrica” in molti comuni dell’aquilano, quanto dopo la pubblicazione dell’ordinanza di diversi sindaci – fra i quali chiaramente anche del comune dell’Aquila – che  a titolo precauzionale sospendevano l’utilizzo potabile dell’acqua

“Sospetta presenza di toluene a seguito di lavori del concessionario Strada dei Parchi lungo il Traforo del Gran Sasso: questa la motivazione che ha indotto i sindaci dei comuni dell’aquilano serviti dalla sorgente del Gran Sasso a vietare l’uso potabile dell’acqua, in attesa delle contronalisi, dopo un tempo di circa cinque ore.

biondi rassicurazioni acqua toluene

È seguita poi una unità di crisi, con conseguente riunione a Palazzo Fibbioni con gli amministratori. Allarme rientrato, come dicevamo, poco dopo la mezzanotte: l’acqua è potabile, le analisi sono negative.
Restano però le polemiche e le immagini, che ci riportano al primo lockdown, dei supermercati presi d’assalto: in attesa delle controanalisi e nonostante le comunicazioni del primo cittadino che invitava la cittadinanza a non perdere la calma, in moltissimi si sono riversati nei punti vendita aperti per paura di rimanere senza scorte e hanno acquistato in breve tempo tutte le casse d’acqua disponibili.

acqua assalto supermercati

Acqua Gran Sasso, la nota del Comune dell’Aquila
“Il provvedimento era stato adottato in via del tutto precauzionale, in attesa delle controanalisi effettuate in un laboratorio certificato di Teramo, in rapporto di convenzione con Gsa, che hanno dato esito negativo. Si è trattato di un falso allarme, che, comunque, non abbiamo sottovalutato come accaduto in tutte le situazioni di crisi sin qui affrontate, a partire da quella sanitaria legata alla pandemia. – spiega il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che ha presieduto la riunione dell’unità di crisi – Quando nel 2017, sul versante teramano, si verificò un episodio analogo con valori, all’epoca, di circa trenta volte inferiori rispetto a quelli rilevati nella giornata odierna, furono registrate decine di segnalazioni rispetto al cattivo odore dell’acqua. Circostanza che oggi non è stata segnalata. Non vi è, soprattutto, alcun pericolo per la salute di quanti hanno ingerito acqua prima dell’emanazione dell’ordinanza: l’acqua che è stata analizzata, infatti, era stata stoccata e non immessa nella rete idrica. L’acqua ingerita, pertanto, non era assimilabile a quella del campione esaminato ma, sempre in virtù di un sacrosanto principio di cautela, l’erogazione idrica è stata interrotta in alcune zone della città per evitare un consumo inconsapevole rispetto al provvedimento di non potabilità della risorsa idrica”.

“Qualora, al contrario, fosse stata confermata una situazione di emergenza era già pronto il provvedimento di attivazione del Coc e il coinvolgimento della Protezione civile per garantire che un bene essenziale fosse garantito alla comunità”.

“Ciò detto stupisce, anzi inorridisce, lo sciacallaggio politico di chi ha inteso speculare politicamente su una vicenda così delicata e su un tema così sensibile come la salute pubblica. Prima di assumere determinazioni che affiancassero quelle già adottate con l’ordinanza abbiamo atteso l’esito delle analisi, giunto dopo la mezzanotte, affinché vi fosse un quadro completo della situazione. Qualcun altro, di una parte politica ben definita, ha preferito soffiare sulle paure e le inquietudini delle persone”.

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