Il 13 giugno 1944 la Liberazione dell’Aquila dall’occupazione nazifascista

13 giugno 2022 | 07:39
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Il 13 giugno 1944 la Liberazione dell’Aquila dall’occupazione nazifascista

13 giugno 1944, oggi sono 78 anni dalla Liberazione dell’Aquila dall’Occupazione nazifascista. L’ANPI: “Ricordare la storia è una lezione d’amore per la città”.

13 giugno 1944 – 13 giugno 2022: 78 anni dalla Liberazione dell’Aquila, data che segnò l’inizio della nuova storia democratica della città.

La Liberazione dell’Aquila segnò la fine di mesi di occupazione e sofferenze. Era il 13 giugno quando arrivano i Partigiani nel capoluogo, alla testa del Maggiore Aldo Rasero, affiancato da Giovanni Ricottilli, un vero “partigiano gentiluomo”.
“Mattinata radiosa, aria di libertà. I tedeschi erano andati via, la cittadinanza era gioiosa e l’amministrazione comunale aveva ordinato di innalzare un Arco di Trionfo all’inizio di Corso Vittorio Emanuelee di esporre le bandiere tricolori italiane su tutte le finestre del centro storico della città”. Così un testimone dell’epoca racconta quel giorno storico nella storia cittadina. Tra i racconti anche l’aneddoto sulla parole “WELLCOME”, scritta erroneamente con due L e corretta in tutta fretta all’arrivo dei liberatori. Momenti solenni, nel temo narrati e tramandati, per mantenere vivo un ricordo storico: nonostante quello stesso giorno furono rinvenuti i resti dei Nove Martiri aquilani alle Casermette.

La ribellione degli aquilani, il 23 settembre del ’43 a Collebrincioni fu uno dei primissimi scontri armati tra civili italiani e invasori tedeschi: l’inizio della Resistenza italiana. Una consapevolezza arrivata negli anni successivi: dopo il drammatico ritrovamento potevano esserci solo ulteriore rabbia e dolore per quanto sopportato nei mesi di occupazione e atrocità.
Quel 13 giugno di 78 anni fa le prime ad entrare a L’Aquila furono le truppe militari italiane: la Liberazione dell’Aquila fu il frutto dell’ostilità degli aquilani alle truppe naziste e della lotta al nazifascismo che coinvolse tanti protagonisti della resistenza, giovani coraggiosi, i partigiani della Banda di Vincenzo, della Duchessa e D’Ascenzo. Tanti di quei patrioti – come Mario Tradardi, Giorgio Agnetti e Antonio Rauco – dopo aver liberato L’Aquila, vollero continuare la lotta di liberazione con la Brigata Maiella, risalendo l’Italia verso nord, fino a pagare con la vita il loro generososlancio patriottico.

L’Aquila, durante l’occupazione nazifascista, aveva sofferto la fame, i rastrellamenti, l’incubo dei bombardamenti, la paura e il mercato nero, le ronde, l’oscuramento e la feroce tortura per i dissidenti, perché a Collemaggio i tedeschi avevano istituito un carcere di tortura, “la via Tasso aquilana”.
Con la liberazione del 13 giugno e la fine della guerra, la città riscoprì la vita e iniziò un percorso di libertà e democrazia che negli anni ha avuto come eredi tanti uomini e donne protagoniste della sua rinascita civile.

In occasione della ricorrenza storica, l’ANPI dell’Aquila con le sue bandiere sarà lunedì pomeriggio a Piazza Palazzo, sotto la Torre civica di Palazzo Margherita dove, da sempre, si ricorda l’anniversario della Liberazione della città.

ANPI L’Aquila: “La storia, per quanto lontana, continua ad insegnarci il dovere di resistere alle ingiustizie, di scegliere la parte delle persone deboli e oppresse, il coraggio di difendere i diritti oppressi, l’orgoglio del dovere civico, il bisogno della pace proprio quando la guerra torna nel cuore dell’Europa. Ricordare la storia dell’Aquila è una lezione attualissima di amore per la città”.ell’aquila