Grandangolo

Elezioni L’Aquila, Palumbo: “Sbagliato contrapporre a Biondi un ritorno al passato”

Stefano Palumbo ospite di Grandangolo: "Contesto i modi in cui è arrivata la candidatura di Stefania Pezzopane. Ripartire dalle assunzioni di responsabilità"

A quasi una settimana dalle elezioni L’Aquila 2022, continua la polemica. Stefano Palumbo ospite di Grandangolo. “Il dato politico è la scelta del candidato sbagliato, il contesto era sfavorevole a Stefania Pezzopane. Ora servirà ripartire: ognuno si assuma le proprie responsabilità”.

Stefano Palumbo, consigliere comunale e capogruppo uscente del Pd, ospite di Grandangolo.
Dopo le polemiche di fuoco e il botta e risposta con Stefania Pezzopane, sulle responsabilità della débacle del centrosinistra alle elezioni L’Aquila 2022, Palumbo spiega ai microfoni del direttore David Filieri: “Le esternazioni fatte attraverso i miei canali social non sono frutto di rabbia, né di improvvisi colpi di testa. È la presa di coscienza di un dato che i cittadini ci hanno consegnato in queste elezioni e che impone prese di posizione nette“. 

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“Credo che sia stata una scelta sbagliata contrapporre al sindaco uscente un ritorno al passato, attraverso una candidatura conservativa”

Oggi pomeriggio l’assemblea del Pd convocata dal Partito.Palumbo: “Avrei evitato questa discussione prima dell’assemblea, ma non ho condiviso quasi nulla delle dichiarazioni rilasciate dalla candidata Stefania Pezzopane alla stampa”, sottolinea Palumbo, che aggiunge: Io ho vissuto la campagna elettorale e si avvertiva la resistenza alla sua candidatura. Una candidatura scelta in un contesto molto ristretto e che, evidentemente, non era ciò che i cittadini volevano. Bisogna raccontare le cose per come sono: abbiamo perso sicuramente tutti, quindi tutti coloro che l’hanno sostenuta, ma dire questo è riduttivo e incompleto: perché è necessario sottolineare il dato politico che si è registrato nella competizione elettorale, quindi l’avversione per la proposta fatta da parte dalla nostra stessa area politica. Stefania Pezzopane ha dato sicuramente il meglio di sé, ma in un contesto del tutto sfavorevole”.

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 “Ero tra coloro che sostenevano una ricucitura con il gruppo de Il Passo Possibile e con il candidato sindaco Americo Di Benedetto. Perché ritenevo e ritengo che la sua figura rispondesse alla richiesta del nostro elettorato e che avrebbe, inoltre, dato credibilità alla nostra proposta nel corpo a corpo con il sindaco uscente.
Altre persone, invece, erano di parere differente e la scelta è ricaduta su Stefania Pezzopane: una scelta, però, fatta all’interno di un ambito ristrettissimo di persone. Per garantire l’unità si era valutato anche un terzo nome, ma le opposizioni a questa ipotesi sono state rigide. La scelta ormai c’era. Peccato che i fatti, alla fine, abbiano parlato chiaro. Per questo, ad oggi, mi ritrovo a contestare il metodo seguito nello scegliere e indicare il candidato sindaco all’interno del centrosinistra.

Questo gruppo di persone che ha proceduto alla scelta del candidato sindaco, tra l’altro, era costituito da personalità che si erano candidate nel 2017 e che non erano state elette. Perché, allora, dare tanto credito a loro e meno credito a chi invece, cinque anni fa, era stato eletto a rappresentare i cittadini?”.

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Ora cosa succederà? “Nell’assemblea del Pd ci sarà di sicuro occasione, da parte di tutti, di esprimere le proprie posizioni. Bisognerà capire qual è la richiesta degli elettori”.
Se dovesse arrivare una chiusura netta, dall’assemblea e dai vertici del Pd, rispetto alle posizioni di Stefano Palumbo?
“Io naturalmente porterò le mie ragioni e cercherò di capire le posizioni degli altri. Mi piacerebbe che partecipassero all’assemblea anche persone che non hanno la tessera del Pd. Chiederò una rottura, un segnale forte, che non è dovuto a me, ma che va dato all’elettorato. Bisogna capire il segnale che arriva dalle urne e agire di conseguenza, con assunzione delle responsabilità. Serve ritrovare l’affinità con i cittadini: questo sarà il punto politico da cui ripartire.
Non ci sarà spazio per mediazioni, si dovrà ritrovare l’unità decidendo la strada da percorrere e qualcuno si dovrà assumere la responsabilità per ricostruire un percorso.
Non è possibile sentir dire che non è mai colpa di nessuno o che hanno perso tutti: ognuno deve autodeterminarsi. Il mio messaggio riferito a Stefania Pezzopane – conclude – non era per chiederle di dimettersi, ho detto semplicemente che, se vuole essere coerente con quello che auspica – cioè la ricucitura con Il Passo possibile e il ricambio generazionale – potrebbe, ad esempio, dimettersi dal Consiglio comunale e favorire l’ingresso di un 40enne. Perché quello sarebbe un segnale: dalle parole ai fatti. Il suo contributo e la sua esperienza può metterli a disposizione in tante altre forme. Non è rancore personale, ma trattasi di strategia politica: è tempo di rompere gli indugi”. 

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