Estate 2022, riparte il turismo: i rincari non fermano le vacanze

Sarà questa appena iniziata la vera estate della ripartenza per il turismo. Tanti scelgono l’Italia, ma c’è anche voglia di tornare all’estero. I piccoli borghi e le aree interne?
Il boom del turismo atteso è arrivato. Dopo due anni di Covid19 e restrizioni la gente torna a viaggiare: estero, tante mete in tutta Italia. E le aree interne? Sarà l’estate della verità: l’Abruzzo è pronto.
Se l’estate 2021 era stata già di ripartenza, nonostante i cicli vaccinali ancora da terminare e tante restrizioni ancora in vigore, l’estate 2022 appena iniziata si preannuncia quella della rinascita del turismo a 360 gradi. Mare, lago, città d’arte, montagna: tantissimi si regaleranno una vacanza – qualcuno anche più di una – nonostante la crisi e i rincari scatenati dopo l’esplosione della guerra in Ucraina.
Si viaggerà nonostante tutto. Potrebbe essere questa la sintesi della risposta e richiesta turistica che si sta registrando sul territorio nazionale. Un dato testimoniato alla redazione del Capoluogo dalle agenzie di viaggio abruzzesi, che parlano di una “ripresa sperata e prevista, anche se non a questi livelli”. L’Italia, con le sue destinazioni più blasonate, ovviamente avrà un ruolo da assoluta protagonista nelle vacanze di italiani e stranieri: le aree interne, allora, dovranno resistere alla voglia dei turisti di rimettersi in volo per raggiungere mete lontane, esotiche e di tendenza, cercando di mantenere quei flussi turistici che hanno riempito vicoli e montagne negli immediati mesi post lockdown.

Il turismo che riprende a volare, tuttavia, deve fare i conti con alcuni problemi del post pandemia.
In due anni molto è cambiato, ad incominciare dalle professionalità e dalle maestranze – impegnate nel settore – perse per strada a causa del blocco generale imposto dalle restrizioni Covid19.
“La macchina del turismo, oggettivamente, non funziona più bene come prima della pandemia. Si trattava, infatti, di una macchina rodata, con aziende che avevano guadagnato professionalità e uno specifico know how negli anni, investendo anche nella formazione del personale. La pandemia ha fatto perdere tante cose: immobili, strutture, personale, asset importanti. E la gente, in questi anni, doveva pur continuare a mangiare: quindi in molti si sono ritrovati a dover cambiare lavoro.
Ora, dopo due anni, riaccendere questa macchina non è semplice e diversi sono i problemi che arrivano dalla compagnie aeree. Pensiamo, soprattutto, a quelle compagnie che hanno licenziato migliaia di dipendenti. Oggi cosa si può fare? Richiamarli?
Ci sono, insomma, tutta una serie di ingranaggi che devono tornare a ruotare regolarmente. La ripresa c’è ed è anche importante. Questo è un ottimo segnale, ma ci sono anche numerose criticità – conclude Filauro -. Noi abbiamo a che fare con compagnie aeree che sopprimono spesso voli all’ultimo momento, perché in molti casi manca il personale addetto a gestire la grande mole di turisti pronti ai banchi dell’accettazione. Uno dei tanti contraccolpi di un’emergenza i cui segni resteranno presenti a lungo in diversi settori, tra questi proprio quello turistico”.
