Camere con vista

L’estate calda di Draghi: Conte si sente tradito da Grillo, Salvini alza il tiro sul Governo

L'estate di Draghi è sempre più calda. Partiti in confusione: Conte si sente tradito anche da Grillo. Intanto Salvini alza il tiro

L’estate di Mario Draghi è sempre più calda. Caos tra i partiti. Conte si sente tradito anche da Grillo. Intanto Salvini alza il tiro: quale sarà il futuro del Governo?

Nuovo appuntamento con la rubrica “Camere con vista”, dell’editorialista Giuseppe Sanzotta. Il Governo Draghi e il dissolvimento dei 5 Stelle. Intanto la Lega di Salvini morde il freno.
L’aria di Roma è quasi irrespirabile. Fa caldo, il Tevere appare come uno stagno putrido, i rifiuti non raccolti e la città sporca accentuano la sensazione di degrado. Sul Raccordo Anulare migliaia di automobilisti sono imprigionati, come sempre, nelle loro scatolette di latta. In più ci si mettono gli ambientalisti che vorrebbero bloccare ulteriormente il traffico suscitando reazioni non proprio amichevoli. Qualcuno si chiede se la città abbia un sindaco o se, come avvertono alcuni ironici manifesti dell’opposizione, si sia smarrito dopo l’elezione. Così mentre i tg si occupano della guerra, mentre si riunisce la Nato a Madrid, fa notizia l’arrivo di Grillo a Roma. I 5Stelle lo attendono come un messia. Nel caldo di questa estate sta evaporando anche il movimento. Governava città come Roma e Torino, era di gran lunga il partito più votato. Aveva portato un avvocato, non eletto e sconosciuto ai più, a Palazzo Chigi. Oggi quel movimento è scomparso dai radar, cioè dalle urne. I parlamentari se ne sono andati in ordine sparso. Il colpo di grazia arriva da uno dei leader storici, Luigi di Maio, che va via sbattendo la porta.

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Non va via da solo, si porta dietro una sessantina di parlamentari. La ragione ufficiale è data dagli ostacoli che Conte pone all’azione del governo. Tra Conte e Draghi l’amore non è mai sbocciato. L’ex avvocato del popolo minaccia, ma perde pezzi.
Aspetta Grillo. Con il fondatore del movimento i rapporti non sono mai stati facili. Ma ora in gioco c’è la stessa sopravvivenza.
L’ex comico sbarca a Roma nel solito albergo a due passi dal Colosseo. E inizia il pellegrinaggio. Conte arriva per primo, davanti a fotografi e telecamere ostenta abbracci, sorrisi. Ma Grillo nei fatti non concede nulla. Non scomunica Di Maio e a quanti vorrebbero da lui il via libera alla cancellazione della norma che vieta un terzo mandato, in una qualsiasi assemblea elettiva, risponde che quel limite non si tocca. Poi mette fine ai contatti. È stanco o deluso. Ma il tempo per sentire Draghi lo trova.
Così annuncia pubblicamente che il movimento non uscirà dalla maggioranza. Una doccia fredda per Conte, che sperava in una risposta diversa. Ma non è la sola doccia fredda. Fa ancor più male leggere su un quotidiano amico un’intervista al sociologo De Masi, che racconta: Draghi ha detto a Grillo che Conte è inadeguato. Scoppia il caos.
Come si permette il premier? Conte va da Mattarella. Resta a colloquio per un’ora.
Draghi da Madrid smentisce, ma non convince. Poi annuncia il ritorno anticipato a Roma dopo aver assicurato che il governo non corre rischi. Grillo non conferma l’indiscrezione e se ne va. Conte si ritrova solo. E con il sospetto che, se quel colloquio c’è stato, Grillo non ha smentito Draghi. E adesso? Il caos è accentuato.

conte draghi

In Sicilia il candidato 5Stelle, Cancellieri, è costretto a ritirarsi dalla corsa per la presidenza della Regione, per lui sarebbe il terzo mandato. Così adesso c’è il rischio di altre fughe. Per l’ex premier la tentazione di staccare la spina al governo è forte. Ma chi lo seguirebbe? Conte alla guida di un movimento ribelle sarebbe credibile?
Draghi, comunque, non può dormire sonni tranquilli, perché ad agitare le acque c’è anche un altro sconfitto delle recenti elezioni.
La Lega di Salvini morde il freno. L’ala governista, quella più vicina a Giorgetti, per ora non affonda il colpo. Salvini è in discussione e lo sa. Così prende spunto dalla presentazione, da parte del Pd e dei 5Stelle, di una proposta di legge per la cittadinanza ai bambini stranieri che hanno completato un ciclo di studi in Italia. La Lega è sulle barricate, sostenuta anche da Fratelli d’Italia, ma non da Forza Italia, e avverte che così si mette a rischio l’attività di governo.
Spetterà a Draghi cercare di mettere le cose a posto. Ci proverà con gli aiuti alle famiglie contro il caro bollette. Basterà?

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Intanto i giochi sono aperti a tutto campo. I due poli sono in difficoltà. Lo dice con chiarezza il ministro Brunetta: convinto che sia il centrodestra che un eventuale campo largo di centrosinistra non sarebbero in grado di governare. Così lancia l’idea di avviare una riforma elettorale in senso proporzionale, il prossimo gennaio. Poi andare alle elezioni nella primavera del 2023 e formare un governo sul programma di Draghi. Un governo guidato sia dallo stesso premier, se vuole, o da altra figura. Ma sempre sulla stessa direttrice. Una proposta che prevede di fatto il taglio delle estreme, cioè Fratelli d’Italia, estrema sinistra e 5Stelle.
Brunetta non è il solo a pensarla così. Lo sanno bene sia Salvini che Conte. Come reagiranno? Alle minacce stavolta seguiranno i fatti?
La tentazione di far saltare il banco è forte, ma c’è il rischio che sia un boomerang elettorale. Per Conte in gioco è la sopravvivenza, per Salvini la guida della Lega. Così si va avanti, ma il rischio di incidenti è grande. E per Draghi si annuncia un’estate calda, non solo dal punto di vista meteorologico.

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