Vacanze da record per l’estate 2022, voglia di “staccare” e tornare alla normalità

Un’estate…in vacanza! Saranno 28 milioni gli italiani che si metteranno in viaggio per le vacanze. La vera ripartenza in questa bollente estate, “C’è bisogno di staccare e guardare le cose da un’altra prospettiva”
Estate non farà rima con vacanze, ma non è un problema: quella del 2022 appena iniziata si preannuncia come la stagione della vera ripartenza, in cui i viaggi saranno protagonisti assoluti. Che la destinazione scelta sia l’Italia o l’estero, dopo oltre due anni di restrizioni, tutti hanno voglia di rimettersi in viaggio. Un turismo da record, perché? “C’è bisogno di staccare, anche solo per un po’, e di vedere le cose sotto un’altra prospettiva”.
L’estate porta con sé quell’idea di leggerezza (badate bene, non di superficialità) e… di vacanze.
Partire ci rende felici, siamo desiderosi di riempire la valigia e metterci in viaggio, alla scoperta di angoli del mondo meravigliosi e condividendo nuove avventure con persone speciali. Quest’anno, però, dopo due anni di lockdown, paure, difficoltà, restrizioni e costrizioni, la voglia di vacanze sembra inarrestabile.
Si stima, infatti, che saranno 28 i milioni di italiani che faranno le vacanze – a volte anche più di una – tra giugno e settembre, approfittando dei mesi estivi: tra le tipologie più scelte (e in parte già prenotate) la formula weekend, uno short break tra luglio e inizio agosto, o la vacanza di almeno 7 giorni nel mese di agosto, quello in cui si hanno più ferie.
Questi i programmi che emergono dall’Osservatorio di Confturismo Confcommercio, che parlano di “un’estate in linea con quella del 2019, se non addirittura al di sopra”. Omicron permettendo.
“Il binomio estate-vacanze fa parte dello stesso immaginario tipico della vacanza, a maggior ragione dopo due anni in cui i problemi sono stati amplificati e in cui tantissimi si sono ritrovati a dover rinunciare ai viaggi”, ci spiega la psicologa e psicoterapeuta aquilana Chiara Gioia.
Movimento.
Ancora una volta, allora, potremmo parlare di effetto post Covid? Può darsi, ma sicuramente la voglia di vacanze c’è sempre stata, da molto prima che scoprissimo la pandemia. Semplicemente, con l’allentamento generale delle restrizioni e delle norme anti contagio pressoché ovunque, in molti hanno deciso di recuperare anche i viaggi persi.
“Quando si parla di vacanza, da un punto di vista psicologico, il rimando è anche al concetto della vita e del viaggio – spiega ancora Chiara Gioia – perché, in qualche modo, la vacanza è movimento, desiderio di cambiamento, di andare alla scoperta di nuovi spazi e orizzonti. Partire per un viaggio porta già con sé l’idea e la funzione di formazione: perché significa conoscere nuovi posti, nuove persone e, spesso, anche nuovi modi di pensare e diverse culture. Ogni località ci insegna qualcosa, ogni esperienza è un di più. Così cresce la nostra conoscenza”.
Relax. “La vacanza è associata, inevitabilmente, anche ad un periodo di pausa e riposo. La pandemia, in questo senso, ci ha portato ad un punto in cui ci sentiamo stanchi. Perché per noi tutto è stato nuovo, ignoto. Sono state riscritte nuove regole e ci siamo, a fatica, adattati a numerosi cambiamenti, spesso anche da un giorno all’altro. Il Covid19 è stato un cavatappi psichico.
E oggi, questa tendenza a viaggiare, rappresenta – paradossalmente – un’opportunità ulteriore di cambiare nuovamente, tornando a ciò a cui eravamo abituati: quindi ad esempio la vacanza estiva, o quella visita da tempo sognata in una città d’arte, ancora quella libertà di poter scegliere dove andare e quando partire. Gli spazi sono tornati ad ampliarsi, anche dal punto di vista psicologico. Va da sé, comunque, che il viaggio esista da sempre e sia sempre stato letto come una parentesi di trasformazione della nostra quotidianità“.

Status sociale e tendenza.
La voglia di andare in vacanza nasce anche per “soddisfare e nutrire la necessità di costruirsi un determinato status sociale. Un bisogno che – in misura diversa l’uno dall’altro – caratterizza tutti gli esseri umani. Facendo riferimento alla teoria di Maslow, che ha teorizzato la Piramide dei Bisogni, il viaggio può rientrare nel bisogno dell’autogratificazione. Concetto che ruota intorno al raggiungimento e mantenimento, appunto, di un certo status sociale.
Discorso inevitabilmente amplificato dalle piattaforme social, in cui personaggi più o meno famosi ci mettono costantemente a contatto con modi, luoghi e strutture di vacanza. Così nascono anche i trend estivi e poter seguire quel trend è gratificante.
Inoltre, la sensazione di potersi concedere una vacanza, una libertà, un’opportunità di vivere nuove esperienze – rispetto alle limitazioni portate dal Covid19 – spinge l’individuo a godersi ogni momento anche attraverso i viaggi: una reazione all’imprevedibilità della vita stessa, che in molti hanno ‘scoperto’ proprio con la pandemia”.
Per tutti questi motivi – e probabilmente per tante altre ragioni che il lettore non avrà trovato nell’articolo – si tornerà a viaggiare, respirando aria nuova, sotto cieli nuovi. La normalità passa anche da questo, dal desiderio di ricominciare, con la valigia carica e pronti a scoprire le sorprese che ci riserverà un’estate ancora tutta da vivere.