Grotte di Stiffe, l’incognita del Villaggio Livigno: l’intervista a Silvano Cappelli

Villaggio Livigno, struttura e servizi abbandonati nell’oasi naturalistica delle Grotte di Stiffe, a San Demetrio. Che cosa è successo? A Grandangolo parla Silvano Cappelli: “Non sappiamo perché il terreno su cui insiste la biglietteria non è mai stato ceduto al Comune”.
Villaggio Livigno, struttura e servizi abbandonati nell’oasi naturalistica delle Grotte di Stiffe, a San Demetrio. Che cosa è successo? A Grandangolo parla Silvano Cappelli: “La mia gestione amministrativa è arrivata al momento della verifica del patrimonio della Progetto Stiffe Spa. Non sappiamo perché il terreno su cui insiste la biglietteria non è mai stato ceduto al Comune”.
Villaggio Livigno, la storia ‘comincia’ con il terremoto del 2009. Il sisma causò un distaccamento di massi dalla montagna sovrastante che portarono alla chiusura della strada di accesso alle Grotte. Così il sito fu chiuso per permettere la messa in sicurezza della strada.
Il danno più grande, tuttavia, fu la distruzione dell’area gestionale, la vecchia biglietteria delle Grotte di Stiffe.
Fin da subito, allora, il Comune di San Demetrio si è preoccupato di mettere la società di gestione di allora – la ProgettoStiffe Spa – di poter tornare a lavorare regolarmente, come accadeva prima del terremoto.
“La fortuna è stata che il Comune di Livigno si è fatto avanti per fare una donazione, con risorse destinate a finalità turistiche”, spiega Silvano Cappelli, ex sindaco di San Demetrio, ospite di Grandangolo.
È stato proposto, quindi, il finanziamento per la struttura di cui necessitava in quel momento il Comune di San Demetrio per le sue Grotte ed è in breve arrivato l’ok per la donazione.

Il Comune di San Demetrio, allora, in accordo con la Progetto Stiffe Spa, ha cercato di individuare una soluzione che fosse “funzionale all’attività della Grotte, per migliorare le condizioni generali del servizio. E la soluzione scelta, comunemente, è stata quella di costruire il nuovo Villaggio Livigno su un terreno di proprietà delle Grotte che, in un secondo momento, sarebbe stato ceduto al Comune di San Demetrio ne’ Vestini. Tutto questo è sancito da un protocollo d’intesa ratificato dal Consiglio comunale, con la definizione delle cifre relative: 6mila euro, cioè il valore del terreno di natura agricola”.
Dal 2009 ad oggi, perché non si è mai conclusa questa cessione del terreno su cui insiste il bene pubblico della biglietteria?
“Inizialmente i rapporti tra società e Comune non creavano alcun condizionamento che rendesse urgente la cessione, anche perché era necessario terminare il relativo iter amministrativo, che è durato qualche anno: si è riusciti a chiudersi solo nel 2013; del resto erano anni in cui l’ufficio tecnico era oberato dalle pratiche del terremoto.
Nel frattempo, nel 2015, il Comune ha anche riconosciuto gli 811 giorni di chiusura delle Grotte, concedendo alla Progetto Stiffe altri due anni di proroga della concessione del mandato, per permettergli di recuperare quanto era stato perso a causa del fermo prolungato”.
Cosa accade dopo la proroga?
“Dopo la proroga il Comune, scaduto il contratto di gestione, applica quanto previsto dalla Convenzione del 1996, secondo la quale alla fine dei 20 anni di gestione l’ente avrebbe dovuto verificare la consistenza del patrimonio societario. Quindi è stata fatta una verifica sul patrimonio del 1996, in confronto a quello del 2018. E lì ci siamo fermati. Poiché al momento della richiesta della verifica, il terreno con l’immobile che la progetto Stiffe si era impegnata a cedere non è stato affatto ceduto“.
Così nel 2018 si apre il contenzioso tra Comune di San Demetrio ne’ Vestini e Progetto Stiffe Spa.
L’intervista ai microfoni del direttore David Filieri nell’appuntamento con Grandangolo.