Addio a Dante Mililli

12 luglio 2022 | 20:16
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Addio a Dante Mililli

Addio a Dante Mililli: da Capitignano si trasferì a Roma 60 anni fa per scrivere un pezzo di storia della ristorazione con la sua “Taberna de’ Gracchi”.

È scomparso a 89 anni lo storico ristoratore Dante Mililli. Originario di Capitignano, ha segnato la storia della ristorazione romana con il suo locale La Taberna de’ Gracchi nel quartiere Prati.

Dante Mililli ha iniziato la sua attività nel 1961 rilevando una vecchia osteria di vetturini. Tifosissimo della Lazio, il locale diventa in breve tempo un ritrovo abituale di calciatori e dirigenti biancocelesti. Lo stesso Mililli, nel 1995, è il cuoco della squadra durante il ritiro precampionato della stagione svoltosi a Kiroro, in Giappone. Un vero tempio della cucina genuina, dove ha mescolato con sapienza ka tradizione gastronomica abruzzese con quella romana, strizzando sempre un occhio anche alla novità. Il ristorante, nel 2014, è passato nelle mani della famiglia Tucci, anche loro abruzzesi.

Da Capitignano il cordoglio da parte dell’associazione Omnia vincit Labor

Cordoglio nel centro montano di Capitignano alla notizia della perdita di un altro cittadino che con il proprio mestiere di ristoratore aveva dato lustro al paese e alla cucina italiana. Dopo aver lasciato, come tanti altri emigranti, il luogo natio, nel primo dopoguerra, dopo soli pochi anni, nel 1961 il giovane Dante rilevava una vecchia Osteria di vetturini in Via dei Gracchi al civico 266, facendola divenire ben presto la famosa e conosciutissima “TABERNA DEI GRACCHI”,sia in Regione che oltre, per la sua cucina e che, dagli anni ’70, divenne il ritrovo abituale di calciatori e Dirigenti della Lazio calcistica essendo egli tifosissimo dei biancocelesti fino a seguire la squadra come cuoco durante il ritiro precampionato nella stagione 1995 svoltosi a Kiroro, in Giappone. Erano i tempi dell’allenatore Tommaso Maestrelli e dei calciatori Giorgio Chinaglia, Luciano Re Cecconi, tanto per fare dei nomi.
Insieme alla sua Signora Lucia per molti anni hanno gestito egregiamente il Ristorante dei Gracchi e per loro era sempre una gioiosa festa quando potevano accogliere amici paesani di Capitignano, trattandoli sempre come ospiti d’onore! Pur vivendo a Roma, Dante amava ugualmente essere presente alla vita del paese, forte del richiamo delle proprie radici. Era stato accolto nella locale Confraternita della Madonna degli Angeli che cura l’omonimo Santuario, tanto amato e venerato da intere generazioni, e nelle due importanti celebrazioni del 21 giugno e del 2 agosto di ogni anno egli, insieme ad altre decine di Confratelli, con dedizione vera amava indossare la divisa tipica della Confraternita che, per pura coincidenza, era, ed è tuttora, biancoceleste, esattamente come i colori della sua squadra del cuore, la Lazio. Dopo il terremoto del 1997 aveva fatto parte del Comitato ’97 pro San Flaviano, creato ad hoc per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione del manto di copertura della Chiesa di Capitignano ed ebbe la gioia, insieme a tutto il paese, di rivedere aperta la Chiesa parrocchiale già nell’anno 2004.

Capitignano deve a Dante Mililli il primato nell’aver dato inizio a far partecipare i big della canzone nel corso delle grandi feste locali,o in quelle folkloristiche, dove pure lui è stato sempre particolarmente attivo, operazione poi diventata di routine per tutti gli altri. Fu lui, infatti, a far sì che l’allora famosissimo Lando Fiorini venisse a cantare a Capitignano, presso la Ex Stazione ferroviaria, di fronte ad una grande folla che per la prima volta vedeva da vicino un cantante conosciuto solo in televisione o per radio.
Grazie a Dante Mililli per quanto donato al suo paese natio e può star certo che in molti non lo dimenticheranno, così come non hanno dimenticato altri compaesani scomparsi nel tempo che, al suo pari, con il mestiere e con l’Amore verso il paese lo hanno degnamente onorato, Alpino Sacchi, Armando Sebastiani, Angelo Piroli, Ruggero Pulcini”.

Alla famiglia le condoglianze dalla redazione del Capoluogo.