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Mediaset abbandona i piccoli centri d’Abruzzo: ripetitori spenti in alcuni Comuni

Cocullo e Anversa degli Abruzzi, ora non sono visibili più neanche i canali Mediaset. La società spegne i ripetitori perché considera i territori "zone a fallimento di mercato".

Spenti i ripetitori Mediaset nei territori comunali di Cocullo e Anversa degli Abruzzi perché considerate “zone a fallimento di mercato” in quanto piccoli centri. I sindaci protestano.

Fa discutere lo spegnimento dei ripetitori Mediaset nei territori di Cocullo e Aversa degli Abruzzi, piccoli comuni delle aree interne. I sindaci delle aree interessate hanno deciso di chiedere spiegazioni – e, possibilmente, una rivalutazione della scelta attuata – attraverso una nota trasmessa, nella giornata di ieri, martedì 12 luglio, al Mise e alla stessa società Mediaset:
“I sottoscritti Sindaci dei comuni di Cocullo e Anversa degli Abruzzi (AQ) con questa nota tornano a richiedere l’attenzione delle Istituzioni sul problema dei disservizi sul sistema radiotelevisivo, che ha riportato i nostri territori ad una arretratezza tecnologica ormai non più sostenibile.
In data 12.05.2022, con nota n. prot. 1272 allegata alla presente, avevamo già sollecitato l’intervento del MiSE sull’adeguamento dell’infrastruttura tecnologica di diffusione radiotelevisiva, poiché a valle del passaggio al DVB-T2, le condizioni di servizio, già pessime in relazione al numero di canali in diffusione, erano ulteriormente peggiorate portando il numero di canali televisivi fruibili sul nostro territorio a circa dieci, riconducibili pressoché esclusivamente alle sole reti storiche RAI e Mediaset e ai rispettivi canali di approfondimento giornalistico. Purtroppo, dopo qualche tempo, ci siamo trovati in una situazione surreale, e assolutamente non degna di un paese civile e moderno, per cui addirittura ad oggi non è più fruibile neanche il segnale Mediaset, per cui si è appreso non trattarsi di un semplice disservizio, ma di una volontà commerciale di spegnimento del segnale in zone a fallimento di mercato come i piccoli centri con meno di 500 abitanti.

Stando così le cose, in quali e quanti altri piccoli centri l’Abruzzo e le altre regioni potranno ritrovarsi senza regolare trasmissione dei canali Mediaset? Un dubbio che sta iniziando ad allertare i cittadini dei piccoli centri delle aree interne, in cui la televisione – soprattutto per la fascia anziana – è spesso l’unico “canale” di intrattenimento e informazione fruibile.
Tale situazione è per noi inaccettabile – continua la nota a firma dei primi cittadini Sandro Chiocchio e Gianni Di Cesarecosì come il fatto che sia stato consentita l’attuazione di una politica commerciale così penalizzante per una quota di popolazione che già vive quotidianamente tutti i problemi legati alla carenza di servizi nei comuni di montagna e che resiste a tutela di patrimoni storici e culturali che sono sempre al centro di dibattito politico, di apparente elevato spessore dal punto di vista strategico, a cui segue puntualmente un totale disinteresse e un depauperamento dei servizi con conseguente desertificazione sociale e culturale dei piccoli centri.
Si fa presente, altresì, che siamo stati oggetto di una pubblicità estenuante sul cambio delle frequenze per passaggio al DVB-T2, e che le famiglie hanno dovuto far fronte a spese non sempre facilmente sostenibili per adeguare i propri impianti e televisori, ritrovandosi oggi a poter fruire dei soli 4 canali Rai principali”.

Si chiede, pertanto – concludono – al MiSE di porre in essere tutte le azioni tese al ripristino delle condizioni minime di servizio radiotelevisivo, condizione necessaria per vivere questi luoghi e per renderli attrattivi dal punto di vista turistico. Alla società Mediaset si chiede di tornare indietro sulla linea commerciale intrapresa, qualora tale linea fosse confermata come da informazioni ad oggi in nostro possesso, tenuto conto che l’azienda è diventata nei fatti operatore di servizio pubblico anche grazie a coloro che vivono i piccoli comuni d’Italia.”

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