Politica

Crisi, il centrodestra vuole un nuovo governo

Il centrodestra vuole un nuovo governo con un Draghi bis.

Il centrodestra vuole un nuovo governo con un Draghi bis.

Se Draghi avesse voluto avere un voto di fiducia facile, avrebbe usato toni diversi. Avrebbe fatto riferimento ai temi sensibili evidenziati dalle forze politiche. Insomma le solite  promesse che poi restano tali. Forse solo con i 5Stelle la partita appare compromessa per il caos interno al movimento. Ma Draghi ha scelto una strada diversa. Ha puntualizzato le sue condizioni per restare. Ha bacchettato i 5Stelle accusandoli perfino di avere fatto un piacere a Putin, ma non ha risparmiato nemmeno la Lega. Forse Fratelli d’Italia non è lontana dal vero quando afferma che ha chiesto pieni poteri. In sostanza Draghi ha posto delle condizioni, non ha fatto concessioni. Ha usato toni duri, a volte sprezzanti. Non ricerca un facile consenso, ma chiede impegni. Così il centrodestra cerca di sviare la questione con un rilancio preciso: ancora con Draghi ma con un esecutivo diverso. Cioè senza i 5 Stelle.  Ma non è solo questione di poltrone, ma di scelta  politica. Un governo nuovo. Non tutto fila liscio nei partiti. Si prospetta una nuova scissione nei 5Stelle. Ma Quagliariello va oltre, è infastidito che la sua componente  centrista non sia stata invitata nel vertice di centrodestra nella casa romana di Berlusconi. Così Quagliariello  sembra balenare l’idea che la fedeltà al centrodestra  sia in discussione. Non solo, ma Quagliariello prevede altre scissioni sia in Forza  Italia che nella Lega. Alla fine arriva la richiesta ufficiale del centrodestra: un Draghi bis. Ma Casini presenta la sua mozione, semplice e impegnativa: il Senato ascoltate le dichiarazioni del presidente del Consiglio, le approva. Una mozione sul quale il governo potrebbe porre la fiducia. Una  mozione sulla quale potrebbe esserci la conta.  Alle 15,30 arriva la richiesta della maggioranza di una sospensione del dibattito al Senato. Casellati dice sì.  Quasi due ore per contatti e mediazioni. Berlusconi chiama Draghi. Probabilmente parla anche con Mattarella. Anche Salvini parla con il Capo dello Stato. I giochi sono aperti, In serata la conclusione. La crisi è vicina, ma anche ulteriori spaccature nei partiti. Non resta che aspettare.

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