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Il governo Draghi non c’è più, centrodestra e M5S non votano la fiducia

Finisce il governo Draghi, centrodestra e M5S non votano la fiducia. La Gelmini lascia Forza Italia.

Finisce il governo Draghi, centrodestra e M5S non votano la fiducia. La Gelmini lascia Forza Italia.

Il governo Draghi non c’è più. Dopo una giornata intensa di riunioni e di un infinito dibattito al Senato, si è completata la rottura. Draghi nella sua replica non ha fatto alcuno sforzo di ricucitura, non ha mostrato la disponibilità a guidare un nuovo esecutivo con una maggioranza diversa. Ha solo ribadito le sue critiche, anche sferzanti, nei confronti  del bonus e del reddito. Ma non era una apertura a un governo senza i 5Stelle, era solo una puntualizzazione sull’incapacità di chi aveva varato dei provvedimenti con errori evidenti. Uno schiaffo ai 5Stelle che infatti nella dichiarazione di voto hanno concluso con un chiaro: noi togliamo il disturbo. In fondo era quello che volevano Lega e Forza Italia. Ma Draghi, nel suo brevissimo discorso di replica, aveva concluso ponendo la fiducia sulla risoluzione presentata da Casini che chiedeva semplicemente di approvare le dichiarazioni del presidente del Consiglio. Dichiarazione dure nelle quali Draghi aveva spiegato la sua decisione di dimettersi perché i partiti avevano avviato l’assalto alla diligenza,  era venuto meno quel patto di solidarietà che era stato all’origine del governo Draghi. Il presidente del Consiglio aveva chiesto, per restare, la ricostruzione di quel patto originario. Non c’erano le condizioni. Draghi  lo sapeva  bene e non voleva una fiducia di facciata. Così, sapendo bene, che la risoluzione di Casini sarebbe stata un elemento di divisione, ha insistito. E infatti è arrivato il no del centrodestra, deluso perché  non c’è stato il sì a un governo senza i 5stelle.  Tutto come previsto da Draghi, che non aveva alcuna intenzione di guidare un esecutivo rissoso con i partiti impegnati in campagna elettorale. Così  la conclusione della giornata al Senato è stata quel voto di fiducia, inutile.  Anche perché centrodestra e 5stelle  non hanno partecipato al voto. Il Pd insorge con Letta che accusa i partiti di non aver rispettato la volontà degli italiani che volevano questo governo. Draghi sale al Quirinale. Stavolta non c’è scelta. Mattarella aveva chiesto al presidente del Consiglio di andare in Parlamento. L’ha fatto. Il risultato non è cambiato. Il governo di unità nazionale non c’è più. Ora la crisi passa nelle mani del Capo dello Stato. La strada per il voto anticipato è aperto. La campagna elettorale è già partita nel dibattito al Senato. Ma la partita ha lasciato delle ferite nei partiti e nelle coalizioni. A sinistra non è chiaro il futuro di . quel campo largo nei sogni di Letta. Lo strappo con i 5 stelle sarà ricucibile? Oggi sembra di no.  Lo testimonia un comunicato del Pd che attacca sia i 5Stelle che Lega e Forza Italia per aver provocato la crisi del governo e aperto la strada al voto anticipato.  I centristi seguiranno la coalizione di centrodestra? E attenzione a quel che accade in Forza Italia. Maria Stella Gelmini ha litigato con i suoi colleghi di partito e annuncia il suo addio al partito. Molto lascia pensare che potrebbe non essere la sola. . A Roma è sera. Il governo Draghi non c’è più. Adesso  parte la campagna elettorale.

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