La polemica

Teli neri in Piazza Duomo, De Amicis: “È una questione di rispetto e cultura”

Cantieri dell'Immaginario e…polemiche. Sui social monta la protesta per i teli neri in Piazza Duomo. De Amicis: "Sono a Firenze per il Musart Festival, qui Piazza Santissima Annunziata viene chiusa ai pedoni, completamente transennata. È una questione di cultura". 

Cantieri dell’Immaginario e…polemiche aquilane. Sui social in molti contestano la scelta di installare teli neri che isolano l’area dello spettacolo in Piazza Duomo, ma il ricorso ai teli è un’abitudine consolidata nelle città che ospitano eventi artistici. De Amicis: “Sono a Firenze per il Musart Festival, qui Piazza Santissima Annunziata vene chiusa ai pedoni, completamente transennata. È una questione di cultura”. 

Da Firenze il maestro Leonardo De Amicis, direttore artistico dei Cantieri dell’Immaginario, spiega al Capoluogo:
“Sono al Musart Festival di Firenze, evento artistico di rilievo che ieri sera ha visto il concerto di Riccardo Cocciante. Lunedì è stata la serata di Roberto Bolle. La cornice è Piazza Santisdima Annunziata: una Piazza che, a partire dalle ore 19, viene chiusa ai pedoni. Entra nell’area – completamente transennata – soltanto chi paga per assistere all’evento, nonostante la piazza sia piena di negozi ed attività ricettive. Funziona in questo modo, è una questione di ‘cultura della cultura’: così come previsto in altri eventi, quali ad esempio il Festival dei due mondi di Spoleto”. Queste le parole del maestro Leonardo De Amicis, direttore artistico dei Cantieri dell’Immaginario.

 

“I Cantieri dell’Immaginario negli ultimi cinque anni hanno visto programmazioni di altissimo livello – ha aggiunto il maestro – che hanno portato un incremento di partecipazione notevole. Abbiamo conquistato anno per anno diverse location ed in particolare l’obiettivo straordinario è stato quello di riportare la cultura a tutti i livelli con il rispetto della cultura stessa. Pagare il prezzo di un biglietto a costi simbolici, ad esempio 5 o 10 Euro, è un atto dovuto per le Istituzioni (TSA, ISA, Società dei concerti Barattelli, Solisti Aquilani, Teatro Zeta, E-Motion e Teatro99), che pur ricevendo finanziamenti di denaro pubblico (quasi ridotto alla metà rispetto al 2012), reinvestono e compartecipano al costo degli spettacoli stessi, a vantaggio del livello artistico. Spettacoli che in altre città vedono prezzi ben al di sopra di quelli proposti! Lo spettatore ha il diritto di essere rispettato in quanto tale, come gli artisti che calcano il palcoscenico ogni sera. Il teatro all’aperto di Piazza del Duomo (allestito per 3 settimane) delimitato, in quanto luogo di arte, musica e spettacolo, non è una esclusiva aquilana ma la normalità di tantissime altre città d’arte: Roma, Firenze, Spoleto, Marostica, Napoli… che utilizzano i loro luoghi più amati (piazze, monumenti, arene…) per vivere momenti di aggregazione nella sicurezza e nel rispetto di tutti. Aggiungo che in alcune piazze, oltre la delimitazione dell’aerea di spettacolo, viene addirittura inibita l’entrata fisica al pubblico sprovvisto di biglietto, per periodi decisamente più lunghi. Qualsiasi spazio tolto alla città diventa fruibile momentaneamente per altri usi ma sempre al servizio della stessa. L’Aquila, città di cultura, ha dimostrato di sapersi reinventare, senza dimenticare il passato, vivendo il presente con uno sguardo al futuro”.
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