Ricostruzione

Adeguamento prezzi materiali, il cratere 2009 rischia il blocco

Sisma L'Aquila, Governo nazionale sordo su adeguamento prezzi. Cantieri bloccati e ricostruzione a rischio. Livio Vittorini (FdI): "Intervenire urgentemente".

Sisma L’Aquila, Governo nazionale sordo su adeguamento prezzi. Cantieri bloccati e ricostruzione a rischio. Livio Vittorini (FdI): “Intervenire urgentemente”.

Governo nazionale sordo alle istanze di decine e decine di imprese che, a causa del mancato adeguamento dei prezzi del sisma dell’Aquila 2009, hanno dovuto bloccare i cantieri della ricostruzione o non dare inizio a lavori relativi a gare di appalto vinte. Una vertenza portata avanti dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, sulla quale sicuramente dovrà porre rimedio l’esecutivo nazionale a trazione Fratelli d’Italia che uscirà dalle politiche del prossimo 25 settembre. Ma nel frattempo il territorio deve tornare alla carica: centinaia di aziende sono a rischio chiusura”. Il consigliere comunale dell’Aquila Livio Vittorini, presidente della commissione Bilancio, rilancia “sulla autentica emergenza e la necessita di un provvedimento ad hoc” per L’Aquila e il cratere del terremoto nel quale il caro prezzi causato dalla crisi economica, dalla pandemia e della guerra in Ucraina hanno messo in ginocchio il settore dell’edilizia a 13 anni dal sisma.
“L’auspicio – attacca Vittorini – è che il governo intervenga urgentemente, come fatto per il terremoto del Centro Italia che coinvolge anche L’Aquila e l’Abruzzo, per comparare i costi della ricostruzione privata post sisma 2009 agli attuali valori di mercato prevedendo uno strumento efficace, valido per gli interventi dentro e fuori i centri storici cittadini ed applicabile non solo ai lavori non ancora partiti, ovvero a quelli in corso, ma anche a tutti gli stati avanzamento lavori presentati dalle imprese, anche se già liquidati, a far data almeno dal primo gennaio del 2021 che ovviamente hanno risentito del caro prezzi già in atto”. Secondo il 38enne esponente di Fdi, eletto con 974 preferenze alle comunali del 12 giugno scorso, “sono stati doverosi il richiamo e il monito del sindaco Biondi al Governo Centrale sul colpevole ritardo e sull’impasse nell’adozione del decreto per l’adeguamento dei prezzi sisma 2009”.
“Le aziende direttamente coinvolte nel processo di ricostruzione privata e tutta la filiera a queste collegate – prosegue – non possono più sopportare ritardi nell’adozione di uno strumento che consenta, come già argomentato nella campagna elettorale per le comunali del 12 giugno, di operare in modo sostenibile nella ricostruzione post sisma 2009, un processo di Rinascita che va inteso non solo in senso ‘fisico’ ma anche e soprattutto come ricostruzione del tessuto sociale cittadino che sta facendo lo sforzo maggiore per il rilancio definitivo della nostra città”.
Vittorini sottolinea ancora che “a distanza di 3 mesi dalla lettera del nostro sindaco indirizzata ai vertici dell’esecutivo nazionale, con cui veniva richiesto un apposito Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri in grado di calmierare le spese per i cantieri per le abitazioni private danneggiate dal terremoto di tredici anni fa, sono nuovamente a rimarcare la necessità di una norma in linea con l’analoga ordinanza già adottata per il sisma del Centro Italia da parte del commissario per la Ricostruzione, Giovanni Legnini, condivisa dalla Regione Abruzzo rappresentata per l’occasione dall’assessore Guido Liris: tutto questo perché L’Aquila e il suo grande territorio, già colpiti dalle tragedie legate al terremoto, devono contrastare con mezzi adeguati il post pandemia e la guerra in Ucraina e non possono permettersi il fermo di opere importanti che metterebbe in ginocchio centinaia di imprese”.

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