Cronaca

Sparatoria Pescara, si segue una pista

Proseguono le indagini per individuare il killer della sparatoria a Pescara: si segue una pista pugliese. Una delle 2 vittime aveva precedenti.

Continuano le indagini per risalire al killer che ha ucciso un architetto di Francavilla al Mare durante la sparatoria in centro a Pescara lunedì scorso.

La sparatoria è avventa davanti al dehor di un bar: oltre all’uomo ucciso, un altro che era con lui è rimasto gramante ferito. Si scava nella vita delle 2 vittime, e si cerca di ricostruire quegli istanti anche visionando le telecamere di videosorveglianza tra via Ravasco e la strada Parco. In ogni caso gli inquirenti sembrano seguire la pista mafiosa. Il killer ha agito coperto da un casco e dopo aver sparato ha portato via i cellulari delle due vittime.

La sparatoria è avvenuta in pochi minuti: i 2 uomini erano seduti allo stesso tavolo, probabilmente stavano aspettando qualcuno. All’improvviso – come riporta Il Centro – il sicario spara due colpi dall’esterno, attraverso la siepe, e ferisce le vittime, che cadono dalle sedie. Uno dei due si salva perchè probabilmente, avendo girato la testa tentando di schivare il colpo, è stato preso di striscio sulla mandibola. 

Sparatoria Pescara, gravissimo il ferito

Per quanto riguarda il movente, si fa sempre più strada l’ipotesi che possa essere legato a questioni economiche, non si esclude nemmeno la droga. Una delle due vittime, l’uomo che attualmente è ricoverato in prognosi riservata, aveva dei precedenti: era stato arrestato nel 2012 dai Carabinieri della compagnia di Chieti insieme a 3 uomini pugliesi dopo che nella loro auto era stato trovato uno scatolone contenente all’apparenza taralli pugliesi, ma in realtà c’erano 200 panetti di hashish, per un peso complessivo di 19 chili. Stando al bollettino diramato dalla Asl, è “in condizioni stabili, pur nella gravità, grazie all’impegno dell’intera equipe anestesiologica, chirurgica e infermieristica”. Ieri è stato operato ed è stato estratto un proiettile, mentre un altro deve essere ancora estratto dalla spalla.

L’uomo ucciso invece era un architetto molto noto e affermato, aveva lavorato con il Comune di Ortone e di Pescara, era stato direttore dei lavori nel cantiere per la manutenzione straordinaria delle coperture delle case popolari di via Caduti per Servizio a Fontanelle, amante dello sport, aveva gestito per anni la palestra Gym River in via Valle Roveto.

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