Perdonanza 2022, chi è Adriana Carolina Pinate, la Dama della Croce

17 agosto 2022 | 14:45
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Perdonanza 2022, chi è Adriana Carolina Pinate, la Dama della Croce

Si chiama Adriana Carolina Pinate, ha 39 anni ed è venezuelana. Sarà lei Dama della Croce nel Corteo storico della Perdonanza 2022.

Si chiama Adriana Carolina Pinate, ha 39 anni ed è venezuelana. Sarà lei Dama della Croce nel Corteo storico della Perdonanza 2022.

Sono stati sveltati questa mattina i protagonisti del Corteo della Bolladel 2022, nell’anno dell’edizione della Perdonanza del Papa.
Adriana Carolina Pinate, 39 anni di nazionalità venezuelana, è un’urbanista: sarà lei la Dama della Croce.
Ricercatrice in Economia Applicata presso il Gran Sasso Science Institute dell’Aquila e madre di una bambina di 5 anni, si è presentata così nel corso della conferenza stampa all’Auditorium del Parco.
“Sono davvero onorata di rappresentare la città dell’Aquila. Sono desiderosa di portare avanti il messaggio di Perdono che è alla base della Perdonanza. Sono figlia di emigrati italiani in Venezuela e l’Italia è stata per me sempre un sogno. Orami vivo da tanti anni in Italia, prima di arrivare a L’Aquila ho seguito un Master al Politecnico di Milano: poi volevo fare un dottorato e sono arrivata a L’Aquila. Ho conosciuto la città grazie ad un convegno al GSSI. Arrivata nel capoluogo ho visto il Gran Sasso incastonato sullo sfondo di un paesaggio incredibile. Così ho scelto di lavorare qui.
Questo Paese mi ha sempre sostenuto e L’Aquila, città in cui vivo da due anni, è il posto in cui voglio vivere e far crescere la mia bambina. È stata proprio lei a raccontarmi di Celestino V.
Per me l’Italia e L’Aquila sono state accoglienza e solidarietà e questo, del resto, rappresenta la Perdonanza. Quindi eccomi qui, a rappresentare quella Pace che Papa Celestino V ha donato a tutti, attraverso il suo perdono. Uno spirito e un messaggio di pace che a L’Aquila si rinnova, di anno in anno”.

dama della croce corteo perdonanza 2022

La scelta di quest’anno è stata illustrata dal sindaco Pierluigi Biondi, durante la conferenza stampa di presentazione: “Nel 2018 – ha ricordato il primo cittadino – abbiamo posto attenzione al tema della disabilità e al legame con il territorio, nel 2019 – anno del decennale – a quello del ricordo. Il 2020 è stato l’anno della pandemia, quindi abbiamo dato risalto a chi stava combattendo in prima linea contro il Covid 19 e nel 2021 è stato affrontato il tema della formazione. Quest’anno abbiamo posto attenzione alla tradizione di accoglienza e apertura al mondo che la città dell’Aquila porta nel Dna. Una città che è stata crocevia di culture, di incontri e che va anche nel segno del messaggio di riconciliazione di Celestino V, oggi che alle porte dell’Europa e in tutto il mondo vediamo conflitti, spesso determinati anche da questioni etniche. L’Aquila invece si dimostra luogo aperto al mondo. Abbiamo voluto scegliere tre persone che sono arrivate a L’Aquila: si tratta di tre persone che si trovano in città per scelta, per caso o per necessità, e che quindi la vivono ogni giorno”.

Questa la presentazione seguita in diretta dal Capoluogo:  

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