Perdonanza 2022

Perdonanza 2022, chi è Shihong Fu, il Giovin signore

Shihong Fu, ricercatore presso i Laboratori del Gran Sasso, è il Giovin signore del Corteo della Bolla per la Perdonanza 2022.

L’AQUILA – Shihong Fu, ricercatore presso i Laboratori del Gran Sasso, è il Giovin signore del Corteo della Bolla per la Perdonanza Celestiniana 2022.

Ventisei anni, fisico di nazionalità cinese e ricercatore nell’ambito di un progetto sulla fisica fondamentale i Laboratori nazionali del Gran Sasso, Shihong Fu è il Giovin signore del Corteo della Bolla, che si svolgerà il prossimo 23 agosto. Laureato in Fisica applicata presso la Donghua University, Shihong Fu sta conseguendo un dottorato in Fisica delle particelle e Fisica nucleare presso l’università Fudan di Shanghai.
A L’Aquila da un paio di anni, Shihong Fu si è detto “molto onorato di essere stato scelto come Giovin signore. Il messaggio che porto è molto importante perché non è solo religioso: diventa un vero e proprio simbolo di pace, di solidarietà e di riconciliazione. Non parlo bene l’italiano, ma sono molto contento di poter avere questo ruolo: vorrei essere messaggero di pace al mondo. Vorrei ringraziare il Comune dell’Aquila e il sindaco Biondi per avermi concesso questa possibilità”.

“Mi trovo bene a L’Aquila – ha aggiunto – dove sono tutti amichevoli e ho ricevuto molto aiuto. Questa è la mia seconda volta in Italia. La prima è stata a Milano, mentre a febbraio 2020 ho visitato L’Aquila, una città che oggi è molto diversa da allora, una città che si sta riprendendo dal terremoto e diventa sempre più inclusiva. Sono molto onorato di essere stato scelto come Giovin signore. Il messaggio che porto è molto importante perché non è solo religioso: diventa un vero e proprio simbolo di pace, di solidarietà e di riconciliazione”.

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La scelta di quest’anno è stata illustrata dal sindaco Pierluigi Biondi, durante la conferenza stampa di presentazione: “Nel 2018 – ha ricordato il primo cittadino – abbiamo posto attenzione al tema della disabilità e al legame con il territorio, nel 2019 – anno del decennale – a quello del ricordo. Il 2020 è stato l’anno della pandemia, quindi abbiamo dato risalto a chi stava combattendo in prima linea contro il Covid 19 e nel 2021 è stato affrontato il tema della formazione. Quest’anno abbiamo posto attenzione alla tradizione di accoglienza e apertura al mondo che la città dell’Aquila porta nel Dna. Una città che è stata crocevia di culture, di incontri e che va anche nel segno del messaggio di riconciliazione di Celestino V, oggi che alle porte dell’Europa e in tutto il mondo vediamo conflitti, spesso determinato anche da questioni etniche. L’Aquila invece si dimostra luogo aperto al mondo. Abbiamo voluto scegliere tre persone che sono arrivate a L’Aquila Si tratta di tre persone che si trovano a L’Aquila per scelta, per caso o per necessità, e la vivono”.

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