Storia e religione

L’Aquila, di Papa in Papa: il 30 agosto 1980 arrivava Giovanni Paolo II

L'Aquila, il 30 agosto 1980, ospitò la visita di Papa Giovanni Paolo II. L'arrivo, il saluto, il giro in Papamobile, la messa celebrata a Collemaggio: ieri come oggi, nel segno di Celestino V

Le immagini di ieri si intrecciano a quelle di oggi. Dal 1980 al 2022, lo spazio della storia, di più Papi che hanno fatto tappa a L’Aquila e di un futuro che vede il capoluogo abruzzese sempre più al centro della cristianità. 

“Accadde oggi: visita di Papa Giovanni Paolo II, 30 agosto 1980”, ricorda la pagina Facebook L’Aquila de ‘na ‘ote, ripercorrendo, attraverso una galleria fotografica, un momento storico per la città, a due giorni dalla visita di Papa Francesco in occasione della Perdonanza Celestiniana 2022. 
Come domenica 28 agosto 2022, immagini meno definite, ma che sono rimaste impresse nella mente di generazioni di aquilani e sono rimaste negli annali, parte insostituibile della grande storia cittadina.
L’arrivo e il saluto alla folla, il giro in papamobile e la Santa messa presieduta dal Pontefice nella Basilica di Collemaggio. Stessa cornice della celebrazione di Papa Francesco, poco prima del rito di apertura della Porta Santa. Papa Giovanni Paolo II giunse a L’Aquila per il sesto centenario della nascita di San Bernardino da Siena.

 

“È una gioia per me – affermò il Pontefice polacco nell’omelia – trovarmi con voi in questo scenario stupendo, dove la Basilica di Collemaggio sembra essere stata costruita dalla mano dell’uomo per esprimere in una magnifica sintesi di arte e di preghiera ciò che la contemplazione delle vostre montagne suscita nel cuore: il senso dell’infinito, il verticalismo della vita, lo splendore di Dio, riflesso nel creato”.

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L’Aquila di una volta, quindi, come L’Aquila di oggi: meta di Pontefici nel segno del Perdono e della Pace e nell’insegnamento, indelebile, di Celestino V.

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Visita Giovanni Paolo II a L’Aquila: un po’ di storia

Il contributo di Stefania Di Carlo,  docente di Storia della Chiesa Antica e Medievale dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Fides et Ratio” dell’Aquila

Il Santo Padre giunse nel capoluogo d’Abruzzo per il sesto centenario della nascita di San Bernardino da Siena, proferendo un’omelia dedicata al santo senese nella Basilica di Collemaggio.
Dell’evento la scrivente fu testimone oculare proprio nel tracciato che conduce alla basilica di Collemaggio.
È indubbio che Papa Giovanni Paolo II si sia ritagliato un “posticino” nel cuore degli Aquilani; di lui sono arcinote le sue presenze (passeggiate e sciate di cui ho avuto conoscenza dai colleghi al tempo della mia ricerca nel CNR in Francia!) sul Gran Sasso o a Ovindoli.

La singolarità dell’evento, che abbiamo appena vissuto e di cui ci ha fatto dono il nostro cardinale,
S. Em. Giuseppe Petrocchi,
consta nel fatto di “avere invitato” Sua Santità, Papa Francesco ad aprire la Porta Santa. Anche S.E. Mons. Angelo Spina, Vescovo di Sulmona-Valva, fece uguale invito a Papa Benedetto XVI, dopo avere ricevuto in Episcopio il fratello del pontefice, Georg, in visita sui luoghi della guerra, ma – come si sa – l’evento ebbe minore risalto anche perché il Santo Padre ebbe solo la possibilità di sorvolare con l’elicottero il Morrone. Lo sa bene la scrivente che era presente il 4 luglio 2010, in quanto in collegamento con Isabella Piro della Radio vaticana in un’intervista sulla vita e sul papato di Celestino V. Qualche attento osservatore avrà visto S.E. Angelo Spina, vescovo di Ancona-Osimo, tra gli ospiti del nostro cardinale.

Di certo, non è la prima Porta Santa aperta da Papa Francesco, ma l’apertura della Porta Santa aquilana da parte di un pontefice è un “unicum”, benché – come si sa nella Bolla della Perdonanza – non si parli di Porta Santa, ma di “varcare la soglia della basilica a certe condizioni per lucrare l’indulgenza”.

S. Em. Giuseppe Petrocchi ha un grandissimo merito: quello di volere far rinascere la città dalle macerie di un sisma (evento geologico che ha lacerato gli animi), anche grazie all’aiuto del Santo Padre, Papa Francesco – che non a caso ha protratto l’indulgenza sino al 2023 – come fece in altri tempi Carlo Confalonieri, Arcivescovo dell’Aquila dal  1941 al 1950 e poi cardinale nel 1958, “salvando la città dalla distruzione e risollevandola dopo un drammatico periodo di guerra, che resta ancora vivo nella memoria di molti anziani aquilani”. Del resto, la visita di Papa Benedetto XVI nel 2009 a L’Aquila, dopo il tragico sisma, il suo omaggio del pallio sulla teca di Celestino V posta al centro della Basilica sono fasi di un evento che abbiamo rivissuto proprio il 28 agosto 2022 con Papa Francesco, raccolto in emozionanti momenti di preghiera davanti al mausoleo restaurato di Celestino V.

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