Madonna con bambino di Saturnino Gatti, l’occasione persa nella Perdonanza del Papa

La Madonna con bambino di Saturnino Gatti, da patrimonio artistico aquilano a “occasione persa”. Tornata dopo 13 anni a Collemaggio, “è stata confinata in una nicchia, senza una didascalia o una luce”.
La Madonna con bambino di Saturnino Gatti, da patrimonio artistico d’Abruzzo a “occasione persa”.
Tornata dopo 13 anni nella cornice della Basilica di Collemaggio, “la preziosa opera è stata confinata in una nicchia, senza una didascalia o una luce a segnalarla ai tanti turisti. Così si è lasciata nell’ombra l’opera più importante del Rinascimento abruzzese, durante una Perdonanza unica, memorabile e storica”.
Nei giorni in cui gli occhi del mondo si sono soffermati su L’Aquila e sulla sua splendida Basilica di Santa Maria di Collemaggio, è passata quasi inosservata la Madonna con Bambino di Saturnino Gatti, recentemente ricollocata all’interno della Basilica, dopo 13 anni di assenza e in seguito ai lavori di restauro eseguiti.
Il ‘ritorno a casa’ della preziosa ed apprezzata scultura, simbolo identitario degli aquilani, è stato salutato da molti con piacere: con la dovuta consapevolezza per un capolavoro artistico tornato nel suo luogo d’origine.
Eppure, si poteva fare di più, anzi si doveva fare di più. Lo sottolinea Graziella Mucciante, storica dell’arte in pensione, già Responsabile dei servizi educativi del Munda, alla redazione del Capoluogo.
Un messaggio, il suo, che appare destinato a chi avrebbe potuto scegliere di assicurare la giusta centralità ad un’opera di tale pregio, in particolare, a quei “numi tutelari” che hanno il compito di valorizzare l’arte e tutte le sue storiche e preziose espressioni.

“Negli ultimi giorni, molti sono stati i commenti entusiasti a proposito del ricollocamento della Madonna di Saturnino Gatti a Collemaggio, dopo 13 anni di esilio (dorato) al Munda. Non è certo il caso di parlare adesso sull’opportunità di questa scelta. Quello che mi preme sottolineare, invece, è che a nessuno dei tanti ‘numi tutelari’ del patrimonio artistico sia venuto in mente di porre a Collemaggio una didascalia, un piccolo apparato didattico, qualsiasi cosa potesse essere utile a segnalare la presenza della più importante scultura del Rinascimento abruzzese e, direi, italiano. (Un unico pezzo di terracotta scolpito e dipinto, ndr)”.

“Chi si occupa di tutelare e valorizzare le opere d’arte avrebbe potuto fare qualcosa in merito. La scultura, si sa, è di proprietà del Comune ed è comprensibile che si sia pensato di riposizionarla a Collemaggio. Si poteva fare altro, certo, ma la decisione è stata presa. Ora, però, è fondamentale rendere l’opera visibile, per non abbandonarla a se stessa lì, in una nicchia al buio. Dimenticata, nonostante tutto“.
Una presenza artistica di rilievo, quindi, privata della giusta valorizzazione: non una didascalia illustrativa, non un apparato didattico dedicato. Nulla di caratteristico e di specifico che vada ad annunciare al fedele che entra a Collemaggio che la Madonna è tornata. Che una delle principali sculture del nostro Rinascimento sia tornata a nuova vita e sia stata ricollocata laddove il sisma l’aveva prima scalfita, poi allontanata.
Per queste ragioni, la storica dell’arte Graziella Mucciante parla di occasione persa, soprattutto facendo riferimento ai giorni della Perdonanza: ipotetico momento ideale per dare risonanza al ritorno dalla Madonna con bambino di Saturnino Gatti nella sua Collemaggio, con turisti e pellegrini giunti da ogni parte d’Italia.

“Confinata in una nicchia a tre metri da terra, al buio – continua Graziella Mucciante – questo capolavoro non viene preso in considerazione da nessuno. Ho passato parecchio tempo in Basilica in questi giorni e posso affermare che il 99% dei visitatori lo ha completamente ignorato. Che dire? Complimenti a tutti per la bella occasione persa di valorizzare il nostro patrimonio: una Perdonanza come quella di quest’anno è un evento memorabile”.