Bambina morta per crollo altalena, sotto indagine parroco e vicesindaco

2 settembre 2022 | 09:40
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Bambina morta per crollo altalena, sotto indagine parroco e vicesindaco

Indagine per la morte della piccola Alessia. Al vaglio i documenti della gestione dell’oratorio di San Pelino. Tre persone indagate.

AVEZZANO – Indagine per la morte della piccola Alessia, avvenuta a seguito del cedimento dell’altalena sulla quale stava giocando. Al vaglio i documenti della gestione dell’oratorio di San Pelino. Tre persone indagate, tra cui parroco e vicesindaco.

Sarà una lunga indagine quella per risalire a precise cause e responsabilità per la morte della piccola Alessia Prendi, di soli 12 anni, venuta a mancare a seguito dei traumi riportati nell’incidente presso l’oratorio di San Pelino, dov’è rimasta schiacciata dalla struttura di un’altalena che ha ceduto. Intanto come riporta Il Centro, la Procura – con atto dovuto a tutela delle parti – ha iscritto nel registro degli indagati tre persone con ipotesi di reato di omicidio colposo: Domenico Di Berardino, vicesindaco facente funzione di sindaco per la sospensione di Gianni Di Pangrazio, il parroco di San Pelino, don Antonio Allegritti, e il dirigente comunale Antonio Ferretti. Inoltre sono stati affidati gli accertamenti tecnici e medico-legali all’anatomopatologo di Chieti, Cristian D’Ovidio.

Intanto dopo il summit di ieri è emerso che sono al vaglio dei militari i documenti sulla proprietà dello spazio ricreativo, da decenni frequentato dai bambini della popolosa frazione, e soprattutto quelli sulla gestione. Stando alle a prime informazioni l’oratorio è di proprietà della Curia di Avezzano, mentre la gestione sarebbe del Comune con un accordo in comodato d’uso. Da qui la successiva iscrizione nel registro degli indagati delle tre persone.

La tragedia ha gettato nello sconforto e nel dolore la comunità di San Pelino e nella disperazione più totale i familiari di origini albanesi della 12enne, ricordata come una bambina gioiosa e piena di vita. Una famiglia integrata perfettamente fatta di grandi e stimati lavoratori. Sotto shock il parroco, don Antonio Allegritti, tornato in tutta fretta da una visita proprio in Albania.