San Salvatore, prima il ricovero a Malattie Infettive, poi Cardiologia “Così mi hanno salvato la vita”

2 settembre 2022 | 09:03
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San Salvatore, prima il ricovero a Malattie Infettive, poi Cardiologia “Così mi hanno salvato la vita”

Due ricoveri in due anni, un ospedale, il San Salvatore, e tanti professionisti “sempre attenti, presenti e competenti”.
Prima il Covid, poi problemi al cuore. “Oggi sto bene e devo dire grazie, perché non c’è solo la cattiva sanità”.

Due ricoveri in due anni, un ospedale, il San Salvatore, e tanti professionisti “sempre attenti, presenti e competenti”.
Prima il Covid, poi problemi al cuore. “Oggi sto bene e devo dire grazie ai medici, agli infermieri, agli OSS e a tutti coloro che si sono presi cura di me. Si critica tanto, ma qualcuno ha idea di quante persone ogni giorno vengano salvate dal nostro ospedale?”

Il Capoluogo raccoglie un’altra storia di buona sanità. La storia ruota intorno al grazie di Roberto Masciola, 56enne che vive a L’Aquila da 21 anni, all’Ospedale San Salvatore: in particolare a due reparti, quelli che – causa problemi di salute – ha vissuto per settimane, Malattie Infettive e Cardiologia.
Ogni giorno si leggono critiche ai medici, accuse su malfunzionamenti di Reparti e stroncature all’indirizzo di una Sanità che, da quasi tre anni, lotta contro un virus che ha sconvolto il mondo. Eppure ogni ospedale salva delle vite…tante vite.. e lo fa non uno, ma tutti i giorni. Credo che sia importante, per questo, anche dire grazie. E il mio grazie va a tutti i professionisti del San Salvatore che non mi hanno mai abbandonato“.

Il racconto di Roberto.

“Sono reduce dal ricovero nel Reparto di Cardiologia dell’ospedale dell’Aquila. Il personale è stato, ogni giorno, presente e attento nei miei confronti, così come in tutti quelli dei pazienti ricoverati nel mio stesso periodo”, ci spiega Roberto. “Io sono entrato in ospedale il 12 agosto scorso, per l’inserimento di due stent coronarici, e posso dire che il reparto di Cardiologia, diretto dalla professoressa Sabrina Cicogna, è efficace ed efficiente.
Il mio grazie va all’intero reparto: medici, infermieri e al personale Oss. Oltre alla dottoressa Cicogna, ringrazio quindi il dottor Luca Antonini, il dottor Angelo Acitelli, la dottoressa Eleonora De Luca, il dottor Alessandro D’Aroma. Il mio grazie, inoltre, va a tutti g
li infermieri e vorrei citare, in particolare, la caposala Scarsella. Inoltre ho trovato delle OSS stupende, che mi hanno accudito e non mi hanno mai fatto mancare nulla.
E come si comportavano con me, così si comportavano con gli altri.
Ho trovato un Reparto funzionale…per questo non capisco la mole di critiche che investe sempre le nostre strutture sanitarie”.

Un impegno e una professionalità da parte di “personale che si ritrova a fare la guerra con le baionette”, continua Roberto Masciola, riferendosi soprattutto ai problemi nel reperire dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario, nei mesi più duri della pandemia. Già, perché Roberto è reduce, anche, da un ricovero nel Reparto di Malattie infettive, durato oltre un mese. “Per poco non sono stato intubato”, ricorda…
Quello che so è che al San Salvatore mi hanno salvato la vita“, tiene a sottolineare.
“Veniamo da un momento di crisi sanitaria e noi stessi, nei mesi passati, abbiamo pensato a criticare e a puntare il dito, ma forse avremmo potuto pensare maggiormente a come aiutare i nostri dottori. Ad esempio – nei mesi dell’emergenza sanitaria – tante donazioni hanno avuto un contributo importante nell’aiutare il personale a fronteggiare il Covid19. Spero che anche le storie di buona sanità, com’è la mia, possano aiutare a farci riflettere: a farci pensare bene prima di condannare a prescindere.
Nel caso di un ospedale, purtroppo, è sempre semplice guardare agli errori e fare processi.
Sapere che a cavallo di Ferragosto, mentre ero ricoverato, sono entrate cinque persone – con infarto in corso – e sono uscite tutte sane e salve dall’ospedale aiuta a invertire la tendenza a screditare chi, ogni giorno, lotta per salvare vite umane?”.