La riapertura della scuola e la ripresa del bullismo

Bullismo a scuola: l’interazione tra coetanei caratterizzata da comportamenti aberranti e distruttivi. L’analisi di Nando Giammarini.
Da qualche giorno è iniziato – con il suono della campanella che genera sempre nuove emozioni, in molte regioni del paese – l’ anno scolastico 2022/2023. Il primo vero ritorno alla normalità dopo due anni e mezzo di restrizioni imposte dalla pandemia che hanno affaticato il comparto dell’istruzione e milioni di famiglie che non sapevano a chi affidare i loro figli. Gli ultimi anni non sono stati semplici da affrontare tra emergenza sanitaria, didattica a distanza, quarantene, isolamenti. Certamente ci sono stati momenti di grande difficoltà, anche organizzative, che hanno messo tutti a dura prova. Tornare a scuola, pur in presenza di tante problematiche insolute, è pur sempre un segno di ottimismo e di speranza.
Occorre sottolineare con chiarezza che è necessario proseguire nel lavoro svolto e nella collaborazione con le istituzioni scolastiche, continuando in un cammino virtuoso che, può avviare verso il tramonto l’odiosa pratica bullistica. Da stroncare sul nascere. Con l ‘intensità di chi si sente parte integrante di una vera comunità educante, con ruoli distinti ma con una comune responsabilità. La passione di lavorare con i giovani e per i giovani, offrendogli il percorso per la realizzazione culturale, professionale e umana. La gioia di chi sa di compiere il proprio dovere quotidiano, in una funzione delicata e decisiva. Dobbiamo recuperare la voglia e la capacità di tornare a stare insieme, a socializzare, a supportarci e aiutarci, a lavorare per un mondo migliore. Tutto questo, a scuola, può accadere e lo si può applicare anche ad altri comparti del mondo produttivo che può soltanto essere migliorato e rafforzato nel rispetto del proprio ruolo. Con l ‘intensità di chi si sente parte integrante di una vera comunità educante a fare, con ruoli distinti ma con una comune responsabilità. La passione di lavorare con i giovani e per i giovani, offrendogli il percorso per la realizzazione culturale, professionale e umana. L’esperienza scolastica è bellezza unica nel suo genere poichè offre la possibilità di fare amicizia, trascorrere tanto tempo insieme, incontrare adulti che mettono a disposizione esperienze, competenze, consigli, incoraggiamenti, di collaborazione per ricerche e progetti comuni e condivisi. Come dire un’opportunità di crescita che non deve essere, assolutamente sciupata. Gli studenti sono chiamati a prepararsi alla vita e alle responsabilità, accettando le fatiche senza mai risparmiarsi nell’impegno, perché la scuola rappresenta un diritto ma anche un dovere e come ci ricordava Carlo Cattaneo: “ l’istruzione è la più valida difesa della libertà”. Il mondo della scuola, in cui ripongo tanta fiducia per la preparazione di uomini e donne a rendere migliore il mondo e desiderabile il tempo che viene, forma la classe dirigente del domani insegnando a vivere come persone libere, fratelli e sorelle solidali, intelligenti. Non a caso tutti i regimi totalitari sono nemici giurati dell’istruzione di massa poiché una persona colta ed istruita non è facilmente manovrabile a proprio piacimento. È bello andare a scuola se la cura per l’ambiente e per le condizioni dello stare insieme è attenta a eliminare il bullismo, le rivalità aggressive e le invidie meschine rivolte sempre contro le persone più deboli e sensibili quindi maggiormente indifese.
Il bullismo, è opinione diffusa e comune, è una pratica deleteria – una forma di prevaricazione, una violenza psico- fisica vera e propria – ad opera di coloro che, forti della massa dove si nascondano, arrivano a fare gesti inconsulti.
Ciò avviene provocando nella loro anima delle ferite che non si rimargineranno mai più e li accompagneranno per tutta la vita. Simili atti di abberranza e assurdità si verificano perché, oltre alla vittima e all’ arrogante di turno, c’è una comunità silente, indifferente, che lascia solo la vittima e non mette il prepotente di fronte alle proprie responsabilità. ragionare. Parliamo di un terribile atto di violenza fisica e psicologica commessa da un soggetto forte, il bullo su un soggetto debole, la vittima. Essa, in quanto tale è molto grave, colpisce ragazzi in età adolscenziale ed anche più giovani. E’ compito degli educatori, della scuola, in primis dei dirigenti scolastici, fare in modo di fermare questi sciagurati,anche attraverso l’ausilio delle forze dell’ordine se necessario. Altro ruolo di primaria importanza deve essere svolto dalle famiglie che una volta venute a conoscenza del comportamento dei loro figli debbono prendere delle misure drastiche affinchè si risolva il problema prima che lo si aggravi. Che gli spettatori escano dal silenzio e dalla indifferenza e diventino alleati della vittima; si facciano coraggio e si schierino, senza esitazione alcuna, con il malcapitato di turno. L’isolamento dei violenti e degli arroganti,poichè questo sono i bulli oltre che dei vigliacchi, è di primaria importanza per ripristinare un clima di serena e pacifica convivenza nell’ambiente scolastico e nella vita quotidiana.
Le relazioni tra gli adolescenti non sempre sono facili, condivise e amichevoli. La presenza, tra i ragazzi, di rapporti interpersonali caratterizzati dall’interazione tra una vittima e uno o più prepotenti, è comunque una condizione da non sottovalutare. E’ il cosiddetto fenomeno del bullismo, individuabile in un’interazione tra coetanei caratterizzata da un comportamento aberrante e distruttivo. L’assurdo fenomeno del bullismo viene da lontano tanto che in un’indagine del 2014 emerge che le prepotenze, vere e proprie azioni vessatorie , messe in atto tra adolescenti, vanno dalle offese alla derisione, dalle minacce alle aggressioni con spintoni, calci e pugni fino al danneggiamento e alla sottrazione di cose di proprietà, dalla diffamazione, storie e bugie messe in giro con l’intento di screditare, all’esclusione Il fenomeno del bullismo è in continua evoluzione, così come il modo di comunicare; le nuove tecnologie a disposizione, Internet o telefono cellulare, sono inevitabilmente ulteriori potenziali mezzi attraverso cui compiere e subire prepotenze o soprusi di qualsiasi genere.
Eclatante questa notizia di bullismo, verificatasi a Roma, riportata nell prima decade ddello scorso marzo che andava avanti già da novembre 2021. Uno studente di un istituto superiore a Roma Nord è stato “ bullizzato”. Costretto a piegarsi dopo ripetute aggressioni da un gruppo di suoi coetanei che frequentano lo stesso istituto superiore e che hanno ripreso tutto con il cellulare diffondendo poi il video sui social. Egli deve pagare una “colpa” precisa: quella di aver raccontato alla madre che i suoi compagni di scuola gli hanno fatto fumare uno spinello. Doveva mantenere il segreto ed invece dopo l’assunzione dello stupefacente si sente male e a casa racconta tutto. Il giovane pensa anche al suicidio fortunatamente sventato dalla madre. Lei chiese spiegazioni ai genitori di uno del gruppo ed è da quel momento si scatena l’inferno Per mesi i male intenzionati, sei minorenni lo insegue, picchiandolo e deridendolo, insultandolo, minacciandolo perfino di morte. Quei malviventi sono finiti al centro di un’indagine dei carabinieri della compagnia Trionfale che, dopo la denuncia della vittima e di sua madre e dopo aver ascoltato due amiche del giovane, hanno verificato la violenza perpetrata anche nei confronti della madre della vittima e dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare firmata dal gip del tribunale dei minori. Questo episodio deve essere di esempio a tanti giovani che prima di cacciarsi in una situazione del genere debbono sapere che il loro comportamento determina una serie di reati perseguibili per legge anche nei confronti di minori.
Deve essere a tutti noto che in una Comunità, qualsiasi essa sia, debbono prevalere sentimenti di rispetto, educazione collaborazione e tolleranza. Elementi atti ad una serena e pacifica convivenza in cui troveranno soluzione i problemi di tutti. Intanto all’ Università di Roma Tor Vergata, è stato presentato, lo scorso mese di Febbraio, l’Osservatorio Bullismo, una realtà che monitorerà il fenomeno nelle scuole.
Graditissima l’occasione di questo articolo per rivolgere, ai dirgenti scolastici , al personale docente e non docente, ai ragazzi, alle loro famiglie i migliori auguri di un buon inizio di anno scolastico. Certi che faranno del loro meglio per arginare l’odiosa piaga del bullismo.