Caro energia a scuola, tutto ma non la dad

22 settembre 2022 | 09:29
Share0
Caro energia a scuola, tutto ma non la dad

Dad a scuola il sabato per il caro energia? Al Cotugno non si può fare. Le motivazioni nell’intervista alla dirigente Serenella Ottaviano.

“Abbiamo chiesto a gran voce durante l’emergenza di tornare a fare scuola in presenza, riconoscendo alla didattica un potere ineludibile. La relazione educativa non si può fare digitalmente o a telefono. Faremo il possibile per limitare gli sprechi, ma chiudere la scuola il sabato non risolve il problema della crisi energetica”. Così, la professoressa Serenella Ottaviano, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Cotugno” dell’Aquila.

Dall’inizio della scuola diversi genitori hanno scritto alla redazione del Capoluogo.it, chiedendo di portare a conoscenza la loro proposta: dad il sabato e rientri settimanali per tutte le scuole in modo da “contribuire” al risparmio energetico in vista del razionamento. “È vero che esiste l’autonomia scolastica – ribadisce Serenella Ottaviano ai microfoni del Capoluogoma è vero anche che la scuola no è fatta solo di alunni e docenti. la didattica a distanza e lo smart working sono due cose diverse. Il sabato la nostra scuola è comunque aperta: ci sono gli amministrativi e i collaboratori scolastici. Non solo, il sabato è quel giorno della settimana in cui parliamo con i genitori che dal lunedì al venerdì non possono venire per motivi lavorativi. Noi non possiamo rimanere a casa! Le scuole che fanno la settimana corta il sabato sono chiuse, non c’è nessuno”.

Impraticabile quindi, per una scuola come il Cotugno, applicare la settimana corta, anche per la presenza di diverse attività curricolari ed extra spalmate nei pomeriggi infrasettimanali.Il nostro istituto durante la settimana porta avanti da ottobre a aprile tutta una serie di appuntamenti: c’è l’ampliamento dell’offerta formativa, le attività legate ai percorsi delle competenze trasversali che sono extra didattica e non vengono svolte necessariamente in altre sedi, ma a scuola. C’è la formazione per la sicurezza sul lavoro, come semi convitto siamo già aperti fino alle 18 per tutti i ragazzi – sono più di 100 – e il liceo musicale, afferente al Cotugno, lavora tutti i giorni fino alle 17,30″.

Non metto in dubbio che ci siano istituti superiori, piuttosto che scuole primarie o secondarie che hanno un orario tale per cui le 5 e le 6 ore che si fanno la mattina del sabato possano essere ridistribuite durante la settimana, ma non dobbiamo dimenticare che viviamo in un territorio molto particolare. Tanti ragazzi vengono da fuori, dalla Marsica e dalla zona Peligna, si alzano già molto presto al mattino tutti i giorni, da settembre a giugno. Rimanere in città per più pre rischierebbe di compromettere il sistema trasporti. L’inverno è lungo e rigido, molte scuole – anche la nostra (il Liceo Musicale si trova ancora in un Musp n.d.r.) – il lunedì mattina, da novembre fino a fine marzo almeno, sono fredde, nonostante i termosifoni siano stati spenti o abbassati solo la domenica. Non è mia competenza e non saprei cosa proprie, ma per chiudere la scuola un giorno a settimana e andare in dad andrebbe pianificato ascoltando non solo il collegio docenti, competente per quanto riguarda il prospetto educativo, ma anche il consiglio d’istituto, gli enti locali e chi si occupa di trasporti e mobilità. Non sono solo gli studenti a essere pendolari, ma anche docenti e personale amministrativo, rischieremmo di creare più problemi, per cercare di risolverne uno”. 

Per quanto riguarda il riscaldamento nei Musp 18 settembre ai dirigenti scolastici delle scuole secondarie è arrivata una comunicazione del sindaco Pierluigi Biondi, firmata anche dall’assessore Vito Colonna e dal dirigente Mauro Bellucci, con la quale è stato comunicato che nonostante le avverse condizioni climatiche e il cambio di temperatura registrate sul territorio non è consentito, in linea con le disposizioni governative, accendere i riscaldamenti prima della data prevista, il 15 ottobre.

dad, scuola

A L’Aquila in particolar modo in questi anni la scuola ha dimostrato di essere molto resiliente, dal post sisma in poi la didattica in presenza ha creato collante e socialità, anche grazie alla scuola la città e i ragazzi hanno saputo resistere. La scuola farà quello che può fare per contribuire a evitare sprechi energetici, ma la didattica a distanza ora come ora non è fattibile. La didattica, la relazione educativa, non possono essere digitali: sono strumenti di mantenimento per mente e cuore“. 

Scuola chiusa il sabato per il caro energia: la proposta dei genitori