Caro energia

Caro energia, la piscina comunale chiude un’ora prima

17mila euro l'ultima bolletta della luce, ed era quella del periodo estivo. Il caro energia colpisce duro la piscina comunale dell'Aquila, che corre ai ripari cercando soluzioni per ottimizzare i consumi

La piscina comunale chiuderà alle 21 invece che alle 22 durante la settimana. Questa la decisione presa dalla società che gestisce l’impianto natatorio aquilano per contrastare il caro energia.

La piscina comunale sarà aperta quindi dalle 9 alle 21 fino al venerdì, mentre il fine settimana l’orario resta invariato: 9-20 il sabato e 9-13 la domenica. Lo ha comunicato, sentito dal Capoluogo.it, Gianni Benevieri, responsabile dell’Asd ‘Rari Nantes’ L’Aquila, l’associazione che gestisce una delle piscine storiche della città, quella di proprietà del Comune, intitolata a Ondina Valla.

Il Capoluogo.it aveva intervistato nei giorni scorsi Benevieri in merito alle problematiche per le piscine conseguenti il rincaro delle bollette di luce e gas. “Siamo stati costretti ad approvare questo cambio orario – spiega Benevieri – insieme a un piccolo ritocco ai prezzi degli abbonamenti. Ci piange il cuore, ma non potevamo far altrimenti. L’ultima bolletta della luce è stata di 17 mila euro, e parliamo del periodo estivo. Adesso, a breve, quando partiranno anche i riscaldamenti sarà un altro salasso e noi dobbiamo fare il possibile per non affondare e andare avanti, garantendo comunque un servizio. Si tratta di un cambio orario minimo, che non andrà a nuocere nessuno. Siamo stati molto attenti, abbiamo studiato tutte le soluzioni possibili e ci siamo resi conto che anticipando la chiusura di un’ora e organizzandoci al meglio durante il giorno riusciamo a garantire un uso delle vasche sia agli atleti che devono allenarsi sia ai privati che vogliono semplicemente fare una nuotata“.

Caro bollette, così le piscine rischiano di affondare

Piscina comunale, un po’ di storia

La piscina comunale fu costruita negli anni ’20 per volontà del podestà Adelchi Serena, che immaginò in quell’area a ridosso del centro storico una città dello sport che esaltasse la sua città natale. Inaugurata nel 1933 – con vasca olimpica m.25 x m. 4,6 – era la seconda piscina coperta in Italia. Con il rigoroso funzionalismo dei suoi impianti, è subito diventata uno dei luoghi nevralgici della vita cittadina. Oltre la pratica sportiva, negli anni ha sempre ospitato negli spazi esterni spettacoli, esposizioni e concerti. Un’attività intensa, brevemente interrotta dopo l’aprile del 2009, ma subito ripresa a luglio dello stesso anno, nel vuoto di un centro storico in emergenza. Un’altra emergenza, quella pandemica, 11 anni dopo, aveva interrotto tutte le attività. Oggi, nonostante le difficoltà è di nuovo in funzione, con molti corsi ed attività, per tutti, ed è aperta tutta la giornata. Purtroppo quello che era accaduto con la pandemia, adesso sta succedendo di nuovo con il caro bollette. L’aumento dei costi dell’energia e del gas stanno mettendo in difficoltà e a dura prova i gestori degli impianti natatori come nel caso dell’Aquila.

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