A Paganica il PD chiude la campagna elettorale: per Fina e Innocenzi “è l’inizio di un percorso”



A Paganica, fra una folta schiera di sostenitori, uno degli eventi di chiusura della campagna del Pd – Italia democratica e progressista. Innocenzi: sondaggi non contano, il vento è cambiato
A Paganica, alla villa comunale, molto partecipato uno degli eventi di chiusura della campagna elettorale della lista PD – Italia Democratica e Progressista.
Michele Fina, candidato al Senato, ha espresso soddisfazione: “È l’inizio di un percorso, la lista è già un cantiere di forze che hanno fatto percorsi diversi che mette al centro la nostra capacità di cucire e ricomporre ciò che in passato si è diviso. Fratelli d’Italia governa due regioni, la prima l’ha vinta con Marsilio, che è l’unico presidente che non è della regione che amministra. Dobbiamo far tesoro di quello che abbiamo costruito in questo mese e mezzo, anche in vista delle prossime elezioni regionali, questa destra che gonfia il petto lo inizierà a sgonfiare in Abruzzo”.

Rita Innocenzi, candidata all’uninominale L’Aquila Teramo della Camera contrapposta a Giorgia Meloni: “Mi spiace che Meloni abbia perso un’occasione di confronto con me e con le persone, scegliendo di fare campagna elettorale dai palchi. Il Pd si è aperto alla società civile, i 28 anni di sindacato mi hanno insegnato l’importanza della rappresentazione politica anche per quella sociale. Un voto dato a Giorgia Meloni significa sottrarre un posto a un parlamentare locale”.
“Non sono i sondaggi di due settimane fa a stabilire chi vincerà domenica – ha assicurato Innocenzi -, c’è un 35% di elettori, e in buona parte giovani, che non hanno ancora deciso, e il vento è cambiato, le persone stanno prendendo consapevolezza, al di là degli slogan e delle ricette semplicistiche. Stanno comprendendo, qui nel nostro collegio, che dare un voto a Meloni, significa privarsi di un parlamentare che possa davvero rappresentare il territorio, perché ci vive e lo conosce”.
“Il Partito democratico – ha proseguito Innocenzi -, in questo come in altri collegi, ha fatto una scelta, quella di aprirsi alla società civile candidando una donna indipendente, senza tessere di partito, e con all’attivo 28 anni di sindacato in Cgil, che ha dovuto quotidianamente affrontare problemi, dare risposte, difendere diritti e battersi contro gli abusi e ingiustizie trovando soluzioni”.
Ha dunque concluso tra l’ovazione dei sostenitori: “la destra vuole fare del nostro territorio un fortino nero, ma sono certa che daremo una risposta forte e determinata. La politica è fatta di competenza, passione e sogni, ebbene io coltivo il sogno di battere domenica Giorgia Meloni”.