Verso le elezioni regionali, PD e M5S separati in casa: un’alleanza difficile

28 settembre 2022 | 06:05
Share0
Verso le elezioni regionali, PD e M5S separati in casa: un’alleanza difficile

Le elezioni politiche hanno evidenziato la necessità del “campo largo” che vada dal centrosinistra al Movimento 5 Stelle per affrontare le prossime tornate elettorali, a partire dalle regionali, a un livello più competitivo rispetto al centrodestra. Il PD chiama l’alleanza, ma c’è prima da risolvere la questione della leadership.

Le elezioni politiche hanno evidenziato la necessità del “campo largo” che vada dal centrosinistra al Movimento 5 Stelle per affrontare le prossime tornate elettorali, a partire dalle regionali, a un livello più competitivo rispetto al centrodestra. Il PD chiama l’alleanza, ma c’è prima da risolvere la questione della leadership.

Lo ha sottolineato il capogruppo PD Silvio Paolucci nella giornata di ieri in cui è tornato a riunirsi il Consiglio regionale dopo il voto delle elezioni politiche del 25 settembre: non si può scendere in campo in sette, contro una squadra di undici giocatori. Una metafora sportiva per spiegare il meccanismo di una legge elettorale che premia le coalizioni, già richiamata dal segretario regionale del partito, Michele Fina, appena eletto al Senato.
“La legge elettorale – ha sottolineato Paolucci al microfono del Capoluogo.it – doveva indicarci la strada dell’alleanza, ma non c’è solo la responsabilità del PD. Si tratta di una legge, per usare una metafora calcistica, per cui gli altri sono scesi in campo in undici e noi in sette, quindi è chiaro che avevamo bisogno di un’alleanza, a maggior ragione per quanto riguarda la Regione, dove il turno è unico e chi prende un voto in più vince. La strada è quella, bisogna percorrerla con tanta umiltà, a partire dal Partito Democratico”.

Se il PD chiama, però, il M5S  risponde con una certa insofferenza: “Sembra che si siano ribaltati i ruoli – ha infatti sottolineato il presidente della Commissione Vigilanza Pietro Smargiassi – fino a qualche mese fa sembrava che noi dovessimo rincorrere il PD, che sembrava avere la leadership dell’alternanza al centrodestra. Non so se adesso la situazione è la stessa di qualche mese fa; in questo momento in Abruzzo il PD è dietro il M5S. Se si dovesse fare un’alleanza, che oggi vedo difficile a sentire le dichiarazioni sia di Conte che di Letta, credo che la leadership toccherà al M5S che attualmente è sopra al PD”.

Insomma, le premesse non sembrano buonissime e se alleanza dev’essere, sarà solo a determinate condizioni, a partire dal metodo sulla scelta della leadership. C’è un annetto di tempo per ricomporre il quadro, dopodiché bisognerà decidere se questo matrimonio “s’ha da fare” o si continuerà a “scendere in campo sette contro undici”, per la gioia degli avversari.

elezioni politiche 2022 seggi voto