Politica

Verso le elezioni regionali, PD e M5S separati in casa: un’alleanza difficile

Le elezioni politiche hanno evidenziato la necessità del "campo largo" che vada dal centrosinistra al Movimento 5 Stelle per affrontare le prossime tornate elettorali, a partire dalle regionali, a un livello più competitivo rispetto al centrodestra. Il PD chiama l'alleanza, ma c'è prima da risolvere la questione della leadership.

Le elezioni politiche hanno evidenziato la necessità del “campo largo” che vada dal centrosinistra al Movimento 5 Stelle per affrontare le prossime tornate elettorali, a partire dalle regionali, a un livello più competitivo rispetto al centrodestra. Il PD chiama l’alleanza, ma c’è prima da risolvere la questione della leadership.

Lo ha sottolineato il capogruppo PD Silvio Paolucci nella giornata di ieri in cui è tornato a riunirsi il Consiglio regionale dopo il voto delle elezioni politiche del 25 settembre: non si può scendere in campo in sette, contro una squadra di undici giocatori. Una metafora sportiva per spiegare il meccanismo di una legge elettorale che premia le coalizioni, già richiamata dal segretario regionale del partito, Michele Fina, appena eletto al Senato.
“La legge elettorale – ha sottolineato Paolucci al microfono del Capoluogo.it – doveva indicarci la strada dell’alleanza, ma non c’è solo la responsabilità del PD. Si tratta di una legge, per usare una metafora calcistica, per cui gli altri sono scesi in campo in undici e noi in sette, quindi è chiaro che avevamo bisogno di un’alleanza, a maggior ragione per quanto riguarda la Regione, dove il turno è unico e chi prende un voto in più vince. La strada è quella, bisogna percorrerla con tanta umiltà, a partire dal Partito Democratico”.

Se il PD chiama, però, il M5S  risponde con una certa insofferenza: “Sembra che si siano ribaltati i ruoli – ha infatti sottolineato il presidente della Commissione Vigilanza Pietro Smargiassi – fino a qualche mese fa sembrava che noi dovessimo rincorrere il PD, che sembrava avere la leadership dell’alternanza al centrodestra. Non so se adesso la situazione è la stessa di qualche mese fa; in questo momento in Abruzzo il PD è dietro il M5S. Se si dovesse fare un’alleanza, che oggi vedo difficile a sentire le dichiarazioni sia di Conte che di Letta, credo che la leadership toccherà al M5S che attualmente è sopra al PD”.

Insomma, le premesse non sembrano buonissime e se alleanza dev’essere, sarà solo a determinate condizioni, a partire dal metodo sulla scelta della leadership. C’è un annetto di tempo per ricomporre il quadro, dopodiché bisognerà decidere se questo matrimonio “s’ha da fare” o si continuerà a “scendere in campo sette contro undici”, per la gioia degli avversari.

leggi anche
Lavoro
Studentato ADSU, 14 operatori del portierato senza lavoro: nel 2023 tutti a casa
Politica
Effetto elezioni sul Consiglio regionale, presto nuovi ingressi in Forza Italia
Elezioni 2022
Il Pd L’Aquila sulla sconfitta alle elezioni, “Paghiamo la mancata coalizione”
Politica
Elezioni politiche, PD all’analisi del voto: “Noi sconfitti, ma rivincita alle regionali”
Politica
Forza Italia secondo partito del centrodestra in provincia dell’Aquila: “Un segnale preciso”
L'aquila
Ex Inapli, si sblocca la ricostruzione: ospiterà Protezione civile e uffici della Regione
Tv e territorio
Top Gear a L’Aquila, la nuova Ferrari Daytona in città per le riprese
Eventi
Torna il MAXXI Art Work, realtà virtuale e Gaming: due progetti per gli studenti di L’Aquila e Teramo
Ambiente
Road ecology al Parco Sirente Velino: strade più sicure, per l’uomo e per la fauna selvatica
Elezioni 2022
Alleanza Verdi Sinistra sulle elezioni 2022: “Il dato aquilano è confortante, non ci fermeremo”
Grandangolo
Michele Fina eletto al Senato, “Il Pd va ricostruito, si cominci dal fare opposizione”
Grandangolo
Luciano D’Alfonso e il nuovo Pd, “Il partito torni ad ascoltare il territorio”