Vino, storia e tradizioni

Pasetti Vini, parte la vendemmia del Montepulciano d’Abruzzo

Tempo di vendemmia, il momento che dà inizio al lavoro per la produzione del vino. Viaggio nei vitigni di Pasetti Vini, mentre parte la raccolta delle uve

Tempo di vendemmia, il momento che dà inizio al lavoro che porta alla produzione del vino. Viaggio nei vitigni di Pasetti Vini, mentre parte la raccolta delle uve: un rito che, in Abruzzo come altrove, porta con sé ancora i significati del lavoro contadino, immerso tra lunghi filari.

Il Capoluogo a Capestrano, nel vitigno di Montepulciano d’Abruzzo di Pasetti Vini, per andare alla scoperta del mondo del vino, attraverso le spiegazioni di uno degli imprenditori principali nel settore, Domenico Pasetti, per tutti Mimmo. Da Francavilla all’aquilano: Pasetti Vini ha riportato la cultura vitivinicola là dove era nata, tanti anni fa, prima che la fillossera arrivasse a rovinare tutto. 

Viaggio tra i filari di Capestrano, ospiti di Pasetti. 
Quella di Capestrano è solo una delle proprietà in cui l’azienda Pasetti si dedica alla produzione di vini. Il vitigno del Montepulciano, spiega Mimmo Pasetti, “È caratterizzato da un terreno di medio impasto, ma con un’importante presenza di ghiaia che ne determina la drenabilità, evitando ristagno di acqua. Anche la mineralità del terreno è rilevante: si tratta, infatti, di un terreno autoctono, in cui la roccia che si è disgregata a monte si è accumulata qui, portando con sé tutte quelle sostanze minerali derivanti da quella disgregazione. Ciò fa sì che all’assaggio del prodotto questo risulti fresco, pieno e armonico“.

leggi anche
Vino e tradizioni
Vendemmia 2022, la raccolta del Montepulciano d’Abruzzo: emozioni tra i filari

La vendemmia 2022 è ufficialmente partita. “Noi ci occupiamo a 360 gradi delle attività di campagna. Ciò significa che si inizia dallo studio e dall’analisi del territorio: se questo territorio, appunto, ci offre le condizioni che riteniamo ideali alla produzione, si procede alla preparazione del terreno, alla messa a dimora delle viti, all’impianto dei pali e dei fili di sostegno. Attività che facciamo noi, con le nostre forze e con il sostegno prezioso dei nostri collaboratori”.

Dalla raccolta l’uva, inizialmente sistemata nelle cassette, viene trasportata in cantina. Qui ci sono i cantinieri e l’attrezzatura già pronta: poiché l’uva, subito dopo il suo arrivo, viene lavorata. “Un passaggio fondamentale, questo, per evitare che le uve si rovinino. Parte, quindi, la fase della pigiatura che porta all’ottenimento del vino. Quando termina la fermentazione, con gli zuccheri definitivamente trasformati in alcol, inizia una fase molto importante e delicata. Fino alla fermentazione, infatti, il vino si autoprotegge, quando invece la fermentazione è conclusa, bisogna fare attenzione alle cosiddette ossidazioni, processi che alterano la qualità del vino“.

“Il territorio aquilano – ricorda Pasetti – è stato storicamente culla della viticoltura. A segnare un vero e proprio dramma per i vigneti locali fu la fillossera, un insetto che fu distruttivo per le vigne locali, cambiando la storia della produzione del vino in Abruzzo.
In seguito alla comparsa della fillossera, infatti, la produzione vitivinicola si spostò sulla fascia costiera regionale, dove si registravano condizioni comunque ottimali per dedicarsi a questa produzione”. 

Quindi la forza della biodiversità, fondamentale per dare carattere al vino. L’intervista integrale a Domenico Pasetti

 

leggi anche
Il riconoscimento
Abruzzo regione vinicola dell’anno, la premiazione a San Francisco
La manifestazione
50 Cantine d’Abruzzo al Vinitaly, Pasetti: “Raccontiamo l’eccellenza”
Attualita'
Forbes incorona Pasetti Vini con il suo Pecorino