Prevenzione e salute

Tumore al seno, 8 donne su 10 si salvano: l’importanza della prevenzione

Tumore al seno: quando un controllo diventa la priorità assoluta. L'intervista del Capoluogo al dottor Di Marco e alla dottoressa Pizzorno.

Centinaia di interventi ogni anno a L’Aquila e a Teramo per l’asportazione del tumore al seno. L’importanza della prevenzione e dello screening, unica arma per intervenire tempestivamente. L’intervista del Capoluogo.it alla dottoressa Laura Pizzorno e al dottor Renato Di Marco.

Come ogni anno il mese di ottobre è dedicato alla prevenzione del tumore al seno, il più frequente dei tumori femminili. Sono oltre 50 mila i nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia, ma grazie alle metodiche di screening e diagnosi precoce aumenta la quota di tumori individuati in fase iniziale, per questo la mortalità è oggi inferiore rispetto al passato. E se anche nelle terapie sono stati fatti negli ultimi anni molti progressi, la miglior arma resta la prevenzione.

TUMORE SENO

Anche a L’Aquila, così come a Teramo, prosegue la campagna di sensibilizzazione. “Ottobre per noi è un mese chiave, la diagnosi resta la prima risorsa per intervenire in tempo. Nel 2021, sono state migliaia le visite al seno che abbiamo effettuato. Il cancro della mammella è molto diffuso, una donna su 8 purtroppo ammala ed è il primo tumore nelle donne. Abbiamo continuato a promuovere la prevenzione anche durante l’emergenza sanitaria, lavorando in assoluto rispetto dei protocolli per non lasciare nessuna indietro. A oggi, da inizio 2022, abbiamo già effettuato centinaia di visite quotidiane, 6 giorni su 7, ogni settimana”, ha spiegato al Capoluogo.it  la dottoressa Laura Pizzorno, specialista in Chirurgia Generale in servizio presso l’u.o. di Chirurgia Senologica all’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

laura pizzorno

 

Screening al seno L’Aquila, l’importanza della prevenzione: 4 mila visite nel 2021

“Nel primo trimestre del 2021 sono state fatte 4000 visite e da inizio 2021 380 interventi interventi chirurgici oncoplastici per neoplasia mammaria. I numeri del 2022 sembrano in linea con lo scorso anno”. In tal senso, la dottoressa è doppiamente coinvolta: “Opero sia nell’attività ospedaliera, sia come responsabile scientifica dell’associazione Salute Donna L’Aquila, un’associazione nazionale che ha proprio la prevenzione come punto di forza ed obiettivo principale.

Screening al seno: quando un controllo diventa la priorità assoluta

“Qualsiasi alterazione della propria normalità dell’anatomia della mammella deve fare richiedere una visita urgente: specie davanti la formazione di irregolarità della superficie cutanea, la comparsa di una tumefazione o di una secrezione ematica dal capezzolo. Anche se, l’obiettivo più auspicabile da raggiungere è quello di scoprire tumori così piccoli da non essere rilevati clinicamente, ma solo visibili dagli esami strumentali. Questo è possibile solo effettuando esami di prevenzione con regolarità. Il mio consiglio e’ di non sottovalutare i rischi di un ritardo diagnostico dovuto alla paura dell’accesso alla prevenzione, le strutture sanitarie stanno operando in totale sicurezza e nel pieno del rispetto di tutti i protocolli. Negli ultimi anni la ricerca ha messo a punto dei test genetici per la ricerca di mutazioni che, se presenti, predispongono a un aumento del rischio di sviluppare, nel corso della vita, il tumore al seno. Si tratta in particolare di due mutazioni a carico dei geni oncosoppressori BRCA-1 e BRACA-2. Il test genetico non deve essere inteso come uno strumento di prevenzione generale, ma solo come un esame utile in casi selezionati, dove un genetista abbia individuato la reale necessità – per esempio per ragioni di ereditarietà- di accrescere le informazioni disponibili sul rischio di sviluppare la malattia”.

renato di marco

100 tumori al seno operati nel 2022: Renato Di Marco, “Lo screening è un passaggio fondamentale”

Il dottor Renato di Marco, medico senologo aquilano, già dirigente medico presso l’u.o di senologia del San Salvatore, è attualmente il responsabile della u.o. di senologia dell’ospedale Mazzini di Teramo.

“Da inizio 2022 abbiamo operato circa 100 tumori al seno, ai quali si sommano circa 100 interventi di chirurgia ricostruttiva e patologia benigna. Un dato che non deve allarmare, ma nemmeno lasciare indifferenti: è fondamentale fare prevenzione”, spiega il dottor Di Marco al Capoluogo.it“Lo screening al seno è un passaggio imprescindibile nella diagnosi delle lesioni tumorali non palpabili per poter agire tempestivamente. Uno dei nostri punti di forza, come u.o., è di avere in équipe la presenza del chirurgo plastico, il dottor Guido Torresini, avendo così la possibilità di rimediare anche ai casi chirurgici più difficili con ricostruzioni complesse”. Gli altri 2 senologi che lavorano con il dottor Di Marco sono Claudio Saragani e Antonella Sozio.

Quando fare lo screening?

Lo screening, spiega Di Marco, è una mammografia che si esegue ogni 2 anni a partire dai 50 fino ai 65 anni. “Nel caso di diagnosi di un nodulo sospetto si passa al secondo livello diagnostico con una visita senologica con ecografia mammaria ed eventuale biopsia”. Per quanto riguarda invece lo screening in età inferiore, “è consigliabile che ogni donna che abbia superato i 40 anni si sottoponga a una mammografia ogni 18 mesi e ad una ecografia e visita specialistica senologia annuale. Prima dei 40 anni è sufficiente una visita senologica e una ecografia mammaria da fare sempre ogni anno, con particolare attenzione alle pazienti con familiarità del carcinoma mammario. Non bisogna poi sottovalutare eventuali sintomi come la presenza di tumefazioni palpabili, alterazione della cute del seno e del complesso areola-capezzolo (retrazione cutanea e arrossamenti), oppure secrezioni ematiche. In questi casi bisogna rivolgersi immediatamente al medico curante che si attiverà per richiedere una visita specialistica urgente”.

“Il nostro obiettivo resta quello dell’azione tempestiva, per fare questo continuiamo a fare una costante opera di sensibilizzazione: la diagnosi precoce di noduli non palpabili clinicamente silenti alza la percentuale di guarigione completa. Negli ultimi trent’anni la sopravvivenza dopo la diagnosi di un tumore al seno è cresciuta in Italia dal 78 all’88%. Grazie alla prevenzione decine di migliaia di vite si sono salvate, ma ogni anno sono ancora tante le donne colpite“.

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