Lorenzo Natali, nel centenario della nascita il ricordo del sindaco Biondi

“Figlio di un’Italia lunga mezzo secolo, la sua azione ha attraversato i momenti più segnati della storia politica”. Nel centenario della nascita il sindaco Biondi ricorda la figura dell’onorevole Lorenzo Natali.
100 anni fa nasceva a Firenze Lorenzo Natali, partigiano e politico di lungo corso, ha rappresentato molto per l’Italia, per L’Aquila per tutta regione. Deputato per 41 anni consecutivi, autorevole esponente del Governo italiano, venne eletto per la prima volta alla Camera nel 1948, ad appena 26 anni.
Nel 1925 il padre vinse un posto da primario all’ospedale dell’Aquila e l’intera famiglia si trasferì nel capoluogo dove Natali frequentò la scuola, fino al diploma conseguito al Liceo Cotugno. Studiò Legge a Firenze dove si laureò e diventò avvocato. Figlio di un convinto antifascista, Lorenzo Natali durante la seconda guerra mondiale fu responsabile dei gruppi giovanili cattolici aquilani e aderì come volontario al Corpo Italiano di Liberazione partecipando alla lotta contro i nazifascisti dal 16 giugno al 17 luglio 1944 nelle file del 4º reggimento XXXIII Bersaglieri. Il 17 luglio fu ferito in battaglia sul fiume Musone nelle Marche, e per questo, il 27 aprile 1945 ricevette la Croce al Valor Militare. Nel dopoguerra è stato assessore al Comune dell’Aquila, segretario provinciale della Dc, esponente della corrente fanfaniana. Più volte ministro (il primo incarico risale al 1966) nel 1955 è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per la stampa e l’informazione, poi sottosegretario al ministero delle Finanze e al ministero del Tesoro (governi Tambroni, Fanfani III, Fanfani IV, Leone I, governo Moro I). Scomparso nel 1989, a L’Aquila gli è stato intitolato il terminal di Collemaggio e il viale dell’ospedale San Salvatore.
LORENZO NATALI, IL RICORDO DEL SINDACO PIERLUIGI BIONDI
A 100 anni dalla sua nascita e con il festival Riscoprire l’Europa al via, proprio nel capoluogo abruzzese, da aquilano, ricordo Lorenzo Natali. Figlio di un’Italia lunga mezzo secolo, la sua azione ha attraversato i momenti più segnati della storia politica del Novecento in Italia e in Europa, con l’autorevolezza e la determinazione del capo politico e brillante amministratore.
A lui è intitolato il nostro megaparcheggio, nei pressi della Basilica di Collemaggio, perché a lui si deve, e a un’azione sinergica del territorio che ne fu trascinato, la realizzazione dell’infrastruttura che tirò fuori L’Aquila dall’isolamento: mi riferisco all’autostrada di collegamento con Roma. Ma, oltre all’impegno governativo, che lo ha visto più volte in Parlamento, ministro, sottosegretario, ho pensato a lui, soprattutto in questi mesi, in cui davamo vita al festival Riscoprire l’Europa. Natali fu Commissario europeo proprio nel momento in cui l’Europa cercava una sua forma. Quella forma persa negli anni e che, anche dalla nostra città, cerchiamo di riproporre alle giovani generazioni, nate in questa Europa, ma dimentiche del cuore che la volle unita. A lui, che in questa terra mise radici, che la amò, tanto da crescervi la sua famiglia, vada il nostro ricordo. Per chi la politica, l’ha intesa come la vita. La buona politica, spesa tra le gente, di prospettiva. Ed è anche a lui che si deve il presente dell’Aquila, pieno di promesse. Del resto, se oggi guardiamo lontano, parafrasando Isaac Newton, è anche perché stiamo sulle spalle dei giganti.