Eventi religiosi

Castelvecchio, arde la lampada votiva in onore di San Francesco

Castelvecchio Subequo si raccoglie in onore di San Francesco. Rinnovato il rito dell'accensione della lampada votiva.

Arte e fede, devozione popolare e preghiera: tutto si fonde nella toccante e commovente processione a Castelvecchio Subequo, piccolo paese della Valle Subequana, devoto a San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia a cui è intitolata la chiesa.

Castelvecchio Subequo, celebrazioni per San Francesco d’Assisi

Nel paese c’è molta devozione anche perchè alcuni cenni storici riferiscono della presenza di San Francesco d’Assisi a Castelvecchio Subequo, insieme al suo discepolo Tommaso da Celano. Siccome era feudo dei conti di Celano, questa è stata la zona più visitata in Abruzzo dal Santo. Nella cappella della chiesa a lui dedicata sono conservate anche alcune reliquie. Il corteo, giunto alla sua 38esima edizione, è partito dalla caserma dei Carabinieri di Castelvecchio con arrivo presso la chiesa. La celebrazione del transito di San Francesco d’Assisi è stata presieduta da Fra Ugo Terreri, rettore del santuario Santa Maria dei Lumi di Civitella del Tronto. Dopo la celebrazione, il sindaco di Civitella del Tronto, Cristina Di Pietro, ha acceso la lampada votiva in onore del santo. Ad Assisi dove sono custodite le spoglie di San Francesco l’olio che arde nella lampada è offerto – a turno – dalle regioni italiane. A Castelvecchio Subequo invece nei primi anni furono i borghi vicini a fare questo dono, negli anni successivi anche altri centri abruzzesi o di fuori regione o dall’estero. Quest’anno l’olio è stato offerto dal Comune di Civitella del Tronto. 

Reliquie di San Francesco a Castelvecchio Subequo: un po’ di storia

Alla famiglia dei Conti di Celano fu donata una fialetta di sangue uscito dalle piaghe delle sacre stimmate del Santo di Assisi. Nel XIVsecolo  i Conti di Celano ne fecero dono al Convento di Castelvecchio. L’ampolla è attualmente conservata in un reliquiario del trecento, formato da un tubo ottagonale di cristallo di rocca. Nel 1591, Federico Cesi, duca di Acquasparta, chiese al Padre Francesco Bonfigli, Ministro dei Frati Minori Conventuali, parte della reliquia del Sangue di S. Francesco. La porzione di reliquia donata al duca Federico Cesi, fu sistemata in un’ampolla di cristallo e racchiusa in un vasetto d’argento. Nel 1624, in occasione del quarto centenario delle stimmate di San Francesco, il duca decise di affidare questa porzione preziosa all’“Arciconfraternita e Chiesa delle Stimmate” di Roma. Ma c’è anche un evento prodigioso legato alla reliquia. Infatti, il 1 Ottobre 2013, nella Chiesa di San Francesco – alla presenza di diversi testimoni tra cui tre frati francescani – il sangue della reliquia conservata a Castelvecchio Subequo si è liquefatto. Altro simile avvenimento straordinario avvenne precedentemente, nel 1860.

Le commemorazioni sono iniziate ieri, domenica 2 ottobre: presso la chiesa di San Francesco d’Assisi si è celebrato il triduo e alle 18 la conferenza-incontro “San Francesco a Castelvecchio Subequo e il Terz’ordine francescano”. Interverranno Fra Franco Rapacchiale, parroco e guardiano del convento della chiesa dedicata al santo, Enrico Diamanti, ministro dell’ordine francescano scolare d’Abruzzo e lo storico Massimo Santilli.

 

 

La diretta del Capoluogo

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