La crisi energetica

Caro bollette, per il Comune dell’Aquila 8 mln di spesa in più, Biondi “Serve azione congiunta Paesi UE”

Il Caro bollette colpisce anche il Comune dell'Aquila. Spese aumentate di 8 milioni di euro in questo 2022. Biondi: "Abbiamo potuto stanziare più somme grazie ai frutti del lavoro di un'amministrazione virtuosa. Ora, però, serve una manovra nazionale".

Il Caro bollette colpisce anche il Comune dell’Aquila. Spese aumentate di 8 milioni di euro in questo 2022 Biondi: “Abbiamo potuto stanziare più somme grazie ai frutti del lavoro di un’amministrazione virtuosa. Ora, però, serve una manovra nazionale. No a un futuro di luci spente, di ragazzi che vanno a scuola al freddo”. 

Caro bollette, il Comune dell’Aquila stanzia 8 milioni di euro per far fronte all’aumento vertiginoso delle utenze.
“Grazie ad un’amministrazione virtuosa, il Comune ha potuto reperire e stanziare le somme per affrontare la crisi energetica, a fronte di un insufficiente sostegno statale. Ma ciò non si potrà fare sempre. È necessario intervenire”. Le parole del primo cittadino Pierluigi Biondi.

“Il Comune dell’Aquila nel 2021 – spiega Biondi nel dettaglio – per le bollette ha speso 11 milioni di euro e, nel 2022, prevedendo già i rincari, ha incrementato del 20% lo stanziamento in uscita”, così il sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, questa mattina, nel corso di un’intervista televisiva, andata in onda su SkyTg24, condotta da Roberto Inciocchi e con ospite anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, proprio sul tema del “caro energia” e della difficoltà che gli enti locali e i primi cittadini si troveranno ad affrontare con l’inverno alle porte. “Quest’anno ci siamo attestati intorno a 13 milioni di euro, ma a luglio abbiamo dovuto fare una ulteriore variazione di bilancio da 6 milioni. Di fatto, quindi, abbiamo aumentato le spese per l’energia dell’80%, per un totale di 8 milioni di euro. Dallo Stato abbiamo avuto come ristoro fino ad oggi, compreso il decreto Aiuti Ter, circa 1 milione di euro. È evidente che i 7 milioni residui li dobbiamo recuperare: in parte ci siamo riusciti attraverso l’applicazione dell’avanzo di amministrazione – ma questa misura non si può usare tutti gli anni -, dall’altro abbiamo dovuto fare dei tagli trasversali”.
È del tutto evidente che l’emergenza energetica non si risolve tagliando l’energia ai cittadini: sarebbe un vortice al ribasso che non farebbe altro che mortificare il tenore di vita delle famiglie e l’economia in generale. Serve una manovra nazionale, perché non si possono scaricare sugli enti locali misure draconiane. La soluzione è la comunione d’intenti tra i paesi membri dell’Unione Europea verso un’azione congiunta, che ponga un limite a questa continua corsa al rialzo con le relative speculazioni finanziarie, soprattutto in una fase in cui alcune aziende energetiche o petrolifere dichiarano incrementi semestrali di profitti incredibili. Da un lato bisogna porre un freno alla continua immissione di risorse, dall’altro evitare di indebitare ulteriormente le casse nazionali”, conclude Biondi.
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