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Giorgia Meloni frena Berlusconi e Salvini, vuole un Governo autorevole

9 ottobre 2022 | 17:33
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Giorgia Meloni frena Berlusconi e Salvini, vuole un Governo autorevole

Ormai ci siamo. Giovedì si riuniscono le Camere: lavori in Corso per la formazione del nuovo Governo. Giorgia Meloni vuole un Governo autorevole. La rubrica di Giuseppe Sanzotta. 

Lavori in Corso per la formazione del nuovo Governo. Giorgia Meloni frena Berlusconi e Salvini: vuole un Governo autorevole. Partita di Governo, la rubrica di Giuseppe Sanzotta verso il nuovo governo.

Ormai ci siamo. Giovedì si riuniscono le Camere, i nomi ufficiali degli eletti, dopo giorni di riconteggi, adesso ci sono (ci saranno dei ricorsi, come sempre ma li affronterà la Commissione parlamentare). Entro domenica o al massimo lunedì saranno eletti i due presidenti, si costituiranno i gruppi parlamentari e così Mattarella potrà dare il via alle consultazioni ufficiali, prima di affidare l’incarico a Giorgia Meloni di formare il nuovo governo. Tutto all’apparenza scontato. Ma non è così.

Partiamo dalle Camere. Le presidenze sono incarichi di prestigio. Dicono alcuni che Giorgia Meloni avrebbe voluto affidare la presidenza di Montecitorio a un esponente dell’opposizione, come accadeva nella prima Repubblica, ma la questione è archiviata.
Adesso si pensa a La Russa al Senato e un leghista alla Camera.E Forza Italia resterà a guardare? Molto dipenderà dagli equilibri che si formeranno nel nuovo governo che, comunque, non potranno prescindere dai rapporti di forza determinati dalle urne.
C’è un solo partito che ha vinto, anzi ha trionfato, gli altri hanno tutti perso. Anche se poi nella discussione politica sembra che il solo sconfitto sia il Pd. È vero che Letta ha perso la sfida con Meloni, ma il Pd, in percentuale, è andato quasi meglio che nel 2018, nonostante abbia subito le scissioni di Renzi e Calenda. Agli altri è andata ancora peggio. Conte ha fatto meglio di quanto pronosticavano i sondaggi, ma rispetto a quattro anni fa i 5Stelle hanno più che dimezzato i voti.
Anche nel centrodestra Lega e Forza Italia hanno subito pesanti sconfitte. Il centrodestra ha vinto come coalizione per il risultato di Fratelli d’Italia e questi equilibri peseranno nella formazione dell’esecutivo.C’è un partito che ha vinto, ma per governare ha bisogno del coinvolgimento pieno degli alleati.

giorgia meloni

Comunque alcuni punti fermi sono stati posti.All’economia andrà untecnico. I nomi che circolano sono tutti di prestigio, da Panetta della BCE,al governatore della Banca d’Italia Visco. O qualche altro nome non ancora uscito. Così alla Sanità Giorgia Meloni vuole sostituire Speranza con una personalità di prestigio, in rosa c’è il professor Rasi, oppure Bertolaso, oppure ancora il presidente della Croce Rossa. Anche all’Interno, piano piano, si sta facendo strada l’ipotesi di un tecnico, forse un Prefetto.

Appare chiaro che i prossimi mesi non saranno facili. Lo dimostra la manifestazione di sabato della Cgil. È vero che era stata indetta prima delle elezioni, ma inevitabilmente è il segnale che la crisi, conseguenza della guerra in Ucraina, potrà avere dei risvolti sociali. E non c’è dubbio che la sinistra cavalcherà la protesta cercando così di rigenerarsi. Inpiazza con Landini, oltre a Conte, c’erano alcuni dirigenti di primo piano del Pd.

Non c’è dubbio che la Destra per andare al governo non poteva scegliere un periodo peggiore. Per questo lo sforzo deve essere massimo. I primi atti del futuro capo del governo mostrano la consapevolezza della gravità del momento.
Non ci sono stati festeggiamenti dopo il voto. Meloni ha rassicurato Europa ed Usa. Non ha avuto bisogno di garanti. Berlusconi, in campagna elettorale, aveva più volte detto che sarebbe stato lui il garante della scelta europeista e moderata dell’Italia. Giorgia Meloni non ha bisogno di questa tutela. Semmai, come accaduto dopo le infelici e offensive dichiarazioni di alcuni esponenti di governo francesi, è stato il Capo dello Stato, Mattarella, a intervenire con decisione. Inoltre, Giorgia Meloni ha riaffermato la linea atlantista, in questo apparepiùaffidabile degli alleati di governo agli occhi degli Usa e della Nato.
Anche sull’Europa c’è uno scarto rispetto al passato. Lo dimostra il messaggio inviato agli spagnoli di Vox. I toni sono pacati e si parla di Europa e di realismo. Anche in Economia non ci sono state promesse demagogiche, c’è l’impegno di mantenere sotto controllo i conti, evitando, se possibile, nuovo debito.

I mercati non hanno reagito male alla vittoria di Giorgia Meloni, ma lo spread è in aumento e questo significherà tassi di interesse più alti da pagare per un Paese che ogni anno spende decine di miliardi solo per gli interessi. Aumentare il debito significa aggravare la situazione. Inoltre, nelle prossime settimane arriveranno le valutazioni di alcune società di rating. Non è questione che riguarda solo gli addetti ai lavori, ma tutti gli italiani. Per questo non è tempo di proclami e di facili promesse. Semmai sul solco tracciato da Draghi si insisterà su risposte europee alla crisi energetica. Per tutto questo serve un governo autorevole, formato, almeno nei dicasteri chiave, da personaggi di prestigio e non da scelte dettate dal manuale Cencelli. Nello stesso tempo serve la collaborazione leale di tutta la coalizione. Questa la sfida di Giorgia Meloni, che ha una settimana di tempo per mettere a posto le caselle più importanti, prima di presentarsi da Mattarella per ricevere l’incarico. Poi ci sarà la scontata fiducia delle Camere. Così, prima della fine del mese, il nuovo governo sarà nel pieno delle funzioni e l’avventura potrà iniziare sul serio.