Caro energia

Caro bollette, scongiurare lockdown energetico per salvare lo sport

Lo sport come diritto alla salute fisica mentale: contro il caro bollette trovare risorse ad hoc per salvare il mondo dell'associazionismo sportivo.

“I costi delle bollette, già alti, tenderanno ad alzarsi sempre più a causa della crisi energetica in corso. Famiglie ed attività economiche ne risentiranno sempre più tanto che si è iniziato a parlare di lock down energetico. Stiamo già assistendo a piccole attività che decidono di fermarsi in vista dell’inverno”. A lanciare il grido di allarme è l’ASD United L’Aquila.

“Ci aspettano tempi contrassegnati da un’economia di guerra in cui determinanti saranno le scelte dei governi e le politiche sociali che questi sceglieranno di adottare con l’immissione di risorse pubbliche che servano d’aiuto a mantenere diritti che un tempo si pensavano inalienabili e continuare a vivere in un contesto civile. In quest’ottica non si può non pensare anche al diritto alla salute fisica e mentale, in particolare dei più giovani e quindi al benessere e allo sport (tra l’altro tutte attività di prevenzione che consentono risparmio nel campo sanitario). Bollette alle stelle arrivano anche ai gestori delle infrastrutture sportive dove piccole società tentano di praticare e tener vivo lo sport di base, come ad esempio il calcio a 11 di cui si occupa la nostra associazione.
Costi che appunto alla fine ricadranno sulle famiglie e dunque sulla pratica sportiva e il suo accesso. Oltre a un dovuto maggiore risparmio ed efficientamento dell’utilizzo di energia, se non vengono progettati dei finanziamenti di aiuto ad hoc, gli stessi gestori potrebbero chiudere, andare in lockdown energetico appunto, o ridurre l’apertura. Le docce costano, le luci e la corrente in generale costano e con gli aumenti potrebbero arrivare a cifre astronomiche. Pensare di praticare lo sport solo in orari diurni senza la possibilità di una doccia calda, limiterebbe ampiamente la possibilità di fare sport per esempio a chi lavora durante il giorno. Sarebbe improntate dunque che il governo nei vari livelli – nazionale, regionale e comunale – pensasse a stanziare o reperire risorse ad hoc per tutto il sistema dello sport di base per garantire il diritto alla pratica sportiva anche d’inverno, anche pensando alla tutela della pratica agonista e quindi anche delle stesse federazioni sportive che dovrebbero portare avanti il loro lavoro nello svolgimento di gare, campionati e tornei. Non c’è solo il Napoli calcio da aiutare, come ha fatto la Regione Abruzzo con importanti quanto almeno in parte ingiustificati stanziamenti, ma soprattutto realtà più piccole che tengono in piedi il movimento dello sport di base senza il quale si arrecherebbe un grave danno a tutta la comunità sportiva e non”.

Non spegniamo la luce. Non lasciamo morire le aziende e le botteghe artigiane, soffocate dalla crisi.Terremoto, Covid e guerra: la crisi a L’Aquila è un’altra storia. Aziende in crisi, imprenditori schiacciati dal fisco. Le bollette, le cartelle e gli incassi che non sono più gli stessi. Non spegniamo la luce: raccontaci la tua storia.

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