Guido Liris tra i sei giovani senatori dell’Ufficio di Presidenza provvisorio

Insediamento del nuovo Parlamento, Guido Liris tra i sei giovani senatori dell’Ufficio di Presidenza provvisorio.
Insediamento del nuovo Parlamento, Guido Liris tra i sei giovani senatori dell’Ufficio di Presidenza provvisorio.
Si terrà il 13 ottobre prossimo la prima seduta di Camera e Senato per la XIX legislatura che si avvia così ufficialmente dopo le elezioni del 25 aprile. Per le due Camere del Parlamento, i lavori inizieranno con l’elezione dei nuovi presidenti, ma per avviare le procedure ci sarà bisogno di Uffici di Presidenza provvisori. Per quanto riguarda il Senato, sei senatori, scelti tra i più giovani, affiancheranno Liliana Segre all’Ufficio di Presidenza Provvisorio. Tra questi, l’aquilano Guido Quintino Liris, 43 anni, eletto nelle liste di FdI. Con lui ci saranno Francesca Tubetti, 40enne dello stesso partito, Anna Bilotti e Luca Pirondini, 40 e 41 anni, per il M5S, Nicola Irto, sempre 40 anni, per il PD, Mario Alejandro Borghese, 41 anni per Coraggio Italia e appunto Guido Liris.
Nato il 12 giugno 1979, Guido Quintino Liris ha iniziato il suo percorso politico in Azione studentesca; per Azione Giovani ha ricoperto il ruolo di commissario provinciale, mentre è stato più volte consigliere di facoltà e consigliere studentesco di Azione Universitaria. È stato anche consigliere di amministrazione dell’ADSU.
Dopo il periodo studentesco e universitario, ha ricoperto il ruolo di consigliere di circoscrizione del Comune dell’Aquila e successivamente quello di consigliere provinciale e assessore alla provincia dell’Aquila per il PDL. Alle elezioni comunali del 2017, Liris è stato eletto in Consiglio comunale con Pierluigi Biondi sindaco. Nominato vicesindaco con delega alle opere pubbliche, ha lasciato gli incarichi in comune a seguito delle elezioni regionali del 2019, nelle quali è stato eletto consigliere regionale con Marco Marsilio presidente. Quindi la nomina ad assessore regionale, ruolo che ancora ricopre, almeno fino a quando non scatterà l’incompatibilità con l’elezione in Senato.