Gianni rosticceria, il re della Porchetta a L’Aquila
16 ottobre 2022 | 10:26

Gianni Rosticceria, una sorta di monumento aquilano. La storia e l’intervista che ci porta all’interno di quel camion pieno di prelibatezze.
Gianni Rosticceria è a suo modo una sorta di monumento aquilano. La storia e l’intervista.
GIANNI ROSTICCERIA – Nella memoria collettiva aquilana pre-sisma c’è quel camion, in fondo a Piazza Duomo, la piazza storica del mercato: su quel camion la scritta Gianni Rosticceria.
Ancora oggi, solo a pensarci, torna in mente quel profumo. L’odore inconfondibile dei polli allo spiedo di GianniRosticceria che giravano su brace viva, di legna vera, inondava tutto e all’ora di pranzo diventava meta per molti. Ma anche l’occhio vuole la sua parte: era anche attrattivo vedere un furgone che al suo interno aveva le fiamme. Non un forno elettrico, non un microonde o altra tecnologia. Vinceva la tradizione.
Oggi ci sono i figli, Silvio e Davide Corsi, alla guida dell’attività. Entrambi ambulanti, si trovano rispettivamente in Piazza D’Armi, nuovo luogo del mercato cittadino, e nella zona est dell’Aquila a Bazzano, lungo la strada statale 17, al bivio per Monticchio.
Silvio è nel suo camion rosso, dove è bene in vista la porchetta di Gianni Rosticceria, accompagnata da pane riscaldato al momento. Non il solito panino, ma la rosetta o la ciabatta che avvolgono la porchetta, rendendo quella pietanza succulenta una vera esperienza di gusto. Saporita, magra, con la crosta: morbidezza, croccantezza e qualità
“All’epoca è stata una grande novità” ricorda Silvio.” Mio padre è stato il primo in Abruzzo ad avere un camion attrezzato con un forno a legna per la cottura di polli arrosto e un banco frigo per la vendita nei mercati. Avventura che oggi, dopo 50 anni, ancora continua”.
Silvio e Davide hanno rilevato l’attività del padre nei primi anni 2000, ma tutto ebbe inizio a metà degli anni ’70.
“Dopo essere emigrato al Nord come operaio in fabbrica, raggiungendo anche un buon livello, nostro padre decise di tornare in Abruzzo per l’amore verso la sua famiglia ma anche verso la sua terra. Così si è inventato questo lavoro, costruendo il primo camion con le sue stesse mani”.
Silvio racconta che l’attività, dal nome “È arrivato Gianni, tutto sulla brace”, è partita con la vendita di polli arrosto: ma nel corso degli anni si è ingrandita. È stato proprio Silvio, insieme al fratello Davide, a voler introdurre la porchetta “di origine controllata” e la parte di friggitoria che spazia dal pesce ai tradizionali supplì e crocchette di patate. “Seguiamo le orme di nostro padre, i suoi insegnamenti. Ci mettiamo amore nella nostra attività. Lavoriamo a ciclo continuo poiché siamo presenti tutti i giorni a L’Aquila e la domenica stiamo a Raiano (L’Aquila) – continua Silvio – Puntiamo sempre sulla qualità dei prodotti, rimanendo ancorati alla tradizione: comunque, cerchiamo anche di ampliarne la varietà”.
“usiamo prodotti freschi. La gastronomia la prepariamo noi in un laboratorio attrezzato, con del personale specializzato. Si va dai primi ai contorni con verdure sempre fresche e seguiamo le esigenze delle persone: infatti, per ogni prodotto, abbiamo più alternative”.
“Non abbiamo un target preciso di clienti” sottolinea Silvio. ” Si va dall’operaio in pausa pranzo, alla casalinga al pensionato. Cerchiamo di offrire un ottimo prodotto sempre con il sorriso e con gentilezza. Cortesia e qualità sono gli elementi base che mettiamo quotidianamente in pratica: forse alla fine è questa la chiave del nostro lavoro”.

Il Capoluogo dà voce a chi non ce l’ha, per non spegnere la luce su chi è in difficoltà. E dà voce anche a chi in questo momento storico molto difficile e caratterizzato dall’incertezza per il futuro, cerca, nella propria professione, la molla e lo stimolo per andare avanti.
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