Sentenza sisma, Piccinini: E’ come uccidere di nuovo

17 ottobre 2022 | 07:07
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Sentenza sisma, Piccinini: E’ come uccidere di nuovo

“Sono disorientata, mi auguro che in appello si rinsavisca”: così Maria Grazia Piccinini, mamma di Ilaria Rambaldi, dopo la sentenza di corresponsabilità delle vittime

“Le vittime hanno avuto una condotta incauta, dovevano scappare”- recita la sentenza del 12 ottobre scorso.
Per il giudiceè una colpa non essere usciti di casa dopo due scosse di terremotomolto forti che seguivano uno sciame sismico che durava da mesi.
Per gli aquilani e i familiari delle vittime è una ferita che si riapre, oltre a un tradimento che si ripete.
E’ un po’ come uccidere di nuovo chi non c’è più, e condannare a morte lenta chi è rimasto qui nel vortice torpido, spesso inspiegabile e incomprensibile delle sentenze.
La richiesta di risarcimento da parte dell’Avvocatura dello Stato verso i proprietari degli appartamenti del palazzo di via Campo di Fossa all’Aquila dove, a causa del crollo imputabile al sisma morirono 24 persone, è stata accolta dalla sentenza del giudice del tribunale civile dell’Aquila Monica Croci.
Sembra di vivere in una trappola crudele lunga quasi 14 anni. “Mi auguro che in appello si rinsavisca” – commenta Maria Grazia Piccinini, avvocato di Lanciano, che la notte del sisma ha perso la figlia 25enne, Ilaria Rambaldi, studentessa rimasta sotto le macerie dell’edificio di Via Campo di Fossa.
“Conosco il terremoto e conosco come sono andati i fatti. Ilaria tutti i giorni mi ripeteva le stesse cose. Si sentiva rassicurata. Ricordiamo come sono andate le cose in maniera semplice e concreta: scuole aperte, uffici aperti, vita normale, mai “stoppata” dalle scosse che sempre sono state sinonimo di rassicurazione. E’ andata così’, gli aquilani lo sanno. Non solo loro però” – afferma Piccinini, mamma e avvocato di Ilaria, che nei prossimi giorni preparerà l’appello insieme alle altre due famiglie coinvolte.
“Leggo e rileggo la sentenza e sembra che un marziano catapultato all’Aquila abbia deciso che le vittime sono colpevoli. La responsabilità è dell’avvocatura e di chi ha formulato una richiesta tale, che non andava né pensata né articolata. Sono disorientata” – aggiunge.
Un tradimento ripetuto: dalle rassicurazioni, alle disinformazioni, dalle richieste ingiuste fino a chi consolida tutto questo e lo rende sentenza.
“Quello che accade è assurdo anche alla luce del fatto che diventerà un precedente pericolosissimo: su questa via ogni vittima potrebbe essere sempre e comunque considerata colpevole. Tutti siamo esposti. Per me è solo un principio nefasto, un obbrobrio giuridico che macchia la giurisprudenza”.

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