Amatrice, nuova udienza per crollo palazzine in Piazza Sagnotti: “Vittime dormivano senza colpa”

Sisma Amatrice, va avanti l’appello dopo la sentenza storica del Tribunale di Rieti per il crollo delle palazzine di Piazza Sagnotti. Per il Tribunale “non il terremoto, ma concause umane determinarono il crollo”. Entro gennaio la sentenza della Corte d’Appello
Amatrice e L’Aquila, stesso destino ma sentenze diverse.
Mentre nel capoluogo non si ferma l’onda dell’indignazione in seguito alla sentenza sisma sulla “corresponsabilità” delle vittime che persero la vita nel crollo di un edificio in via Campo di Fossa, a Roma va avanti il procedimento di ricorso per il crollo di due palazzine in Piazza Sagnotti. L’avvocato Wania Della Vigna: “Anche ad Amatrice le 19 vittime dormivano senza colpa”.
La notte del 24 agosto 2016, alle 3,36, nei due palazzi ex IACP di Piazza Sagnotti ad Amatrice – al civico 5 e 6 – morirono 19 persone. Morirono mentre dormivano, nella loro casa. Tra queste persone c’erano anche dei bambini. Altre rimasero sotto le macerie per ore ed ore. Nelle aule di giustizia si continuano a ricostruire i fatti, con perizie, testimonianze… in attesa della sentenza sul ricorso che ci sarà a dicembre o, al più tardi, il prossimo gennaio. Si è, infatti, in fase di appello e nella giornata di ieri, martedì 18 ottobre, si è tenuta una nuova udienza nella Corte di Appello della capitale.
“Verità e giustizia sempre”, sottolinea l’avvocato Wania Della Vigna, che nell’ambito del procedimento giudiziario cura gli interessi di 40 parti civili, costituite in giudizio nell’ambito del processo.
Processo di primo grado in cui, lo ricordiamo, il Tribunale di Rieti ha condannato 5 imputati che, a vario titolo, sono stati ritenuti responsabili del crollo delle due palazzine. Amministratori pubblici, professionisti, impresa costruttrice. Si tratta del titolare della ditta esecutrice, del progettista e direttore dei lavori, dell’allora presidente dell’Ater, di un impiegato del Genio civile e di un amministratore del Comune di Amatrice.
Gli edifici 5 e 6 di Piazza Sagnotti erano palazzine di edilizia popolare, per questo il Comune di Amatrice, l’Ater e la Regione Lazio erano stati condannati a risarcire i danni subiti dalle vittime, in una sentenza storica: in cui fu riconosciuto che il terremoto di Amatrice non fu un evento eccezionale, “ci sono delle concause umane determinanti il crollo delle Palazzine di Piazza Sagnotti”.
Come sottolinea l’avvocato Della Vigna, “Le palazzine, ex IACP, passarono all’Ater. Alla fine degli anni ’70 furono concesse agli abitanti, alcuni dei quali morirono la notte del terremoto. Le abitazioni furono consegnate alle famiglie nonostante fossero abusive, non presentando tutti i requisiti previsti dalla legge, né quelli sismici né quelli relativi alle autorizzazioni previste per norma”. L’udienza di ieri rientra nell’attuale fase di appello dopo la sentenza di primo grado stabilita dal Tribunale di Rieti. Le prossime udienze sono in programma per il 2 e il 15 dicembre, quando “forse, si potrà riuscire ad avere la sentenza della Corte di Appello”.

