Il nuovo Governo è fatto, domani il giuramento. Alla giustizia arriva Nordio.
L’annuncio arriva dal segretario del Quirinale, Zampetti: Giorgia Meloni è stata incaricata di formare il governo ed è stata presentata la lista dei ministri. Poco dopo compare lei, la prima donna presidente del Consiglio. È emozionata mentre legge l’elenco. Corona un sogno fino a pochi anni fa impensabile. Ma sa che adesso arriva il difficile. Per il momento non ha avversari. L’opposizione è divisa. La maggioranza è parsa coesa tanto che l’incontro con Mattarella della delegazione è durato pochissimo, 7 minuti. Raccontano che due sono state le domande di Mattarella: c’è una maggioranza? Chi è il leader candidato presidente? Nette le risposte: c’è la maggioranza e il candidato premier è Giorgia Meloni. Così, poche ore dopo il Presidente della Repubblica ha potuto convocarla per conferirgli l’incarico. La neo presidente si è presentata con i nomi dei componenti il governo. Nessuna accettazione con riserva. Alle 18 era tutto definito, il governo annunciato. Ora ci sarà il giuramento, poi martedì e mercoledì la fiducia. Da sabato alle 10, con il giuramento, ufficialmente il governo Meloni sostituirà quello di Draghi.
Crisi risolta in tempi record. Del resto da quando sono state indette le elezioni era chiaro come sarebbe andata a finire. Dal 25 settembre, in via segreta e informale Meloni ha lavorato alla squadra cercando di frenare gli appetiti dei partiti alleati. Appetiti frenati dall’esito elettorale che ha segnato la sconfitta di Lega e Forza Italia. Così, dopo aver escluso Salvini dal ministero degli Interni, affidato a un prefetto, ha smentito Berlusconi che aveva annunciato alcuni giorni fa la nomica di Casellati alla Giustizia. Quel ministero invece è ricoperto dall’ex Pm Nordio. Berlusconi avrebbe voluto anche la Ronzulli al ministero della Salute. Ipotesi bocciata da giorni. Quel ruolo sarà ricoperto dal professor Schillaci, un primario ospedaliero rettore dell’Università romana di Tor Vergata. Lega e Forza Italia avranno comunque due vicepresidenze, una andrà a Salvini, ministro delle infrastrutture, e , per Forza Italia ad Antonio Tajani nominato ministro degli Esteri. Nell’esecutivo c’è una discreta presenza di tecnici, ma nei dicasteri chiave, quelli che avranno rapporti diretti con l’Europa sono politici. Confermate le indiscrezioni su Giorgetti ministro dell’economia. Un ruolo fondamentare per il governo. Nelle sue mani la borsa della spesa.
Ora è il momento della festa. Sembra passato un secolo dalle dichiarazioni di Berlusconi e dalle piccate risposte di Meloni. Tutti sorrisi. Il Cavaliere stavolta è stato buono al Quirinale, non ha cercato di rubare la scena. Dopo la nomina, un comunicato di Forza Italia garantisce unità e lealtà. Anche Salvini festeggia con una nota, esalta il governo di centrodestra senza citare il presidente del Consiglio. Troppo poco per leggere una qualche freddezza. Nei prossimi giorni tutto filerà liscio. Il primo nodo sarà quello della Finanziaria. Qui le promesse elettorali dovranno fare i conti con la realtà. Non sarà facile per tutti accettarla, soprattutto per quelle forze che, punite dal voto del 25 settembre, vorrebbero risalire la china alzando la voce. Questa tentazione potrebbe averla anche qualcuno della maggioranza. Non sarebbe una novità e del resto Meloni è preparata a questo. La scelta di Giorgetti all’economia, oltre che per le sue capacità ed esperienza, potrebbe essere un ostacolo a eventuali fughe in avanti di qualche alleato. Pensiamo a Salvini. Giorgetti è il suo vice nel partito pur non essendo un suo uomo. Non potrà contraddirlo
Ad attaccare sarà sicuramente l’opposizione. Ma sicuramente divisa. Se Calenda e Renzi, pur confermando la scelta di opporsi, augurano buon lavoro al governo, il Pd boccia subito l’esecutivo. Renzi parla di due opposizioni, una riformista e una populista, che suona al Pd come una sfida a scegliere se stare con il terzo polo o con i 5stelle. L’opposizione lacerata, con un Pd che cerca di ridefinire la propria identità con un congresso, non creeranno alcun ostacolo al governo. Il rischio è solo all’interno della maggioranza. Per il momento tutto bene. Poi si vedrà.
La lista dei ministri.
Ministeri con portafoglio:
AFFARI ESTERI: Antonio Tajani che sarà anche vicepremier
INTERNO: Matteo Piantedosi
GIUSTIZIA: Carlo Nordio
DIFESA: Guido Crosetto
ECONOMIA: Giancarlo Giorgetti
IMPRESE E MADE IN ITALY: Adolfo Urso
AGRICOLTURA E SOVRANITA’ ALIMENTARE Francesco Lollobrigida
AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA: Paolo Zangrillo
INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI: Matteo Salvini che sarà anche vicepremier
LAVORO E POLITICHE SOCIALI: Marina Calderone
ISTRUZIONE E MERITO: Giuseppe Valditara
UNIVERSITA’ E RICERCA: Anna Maria Bernini
CULTURA: Gennaro Sangiugliano
SALUTE: Orazio Schillaci
TURISMO: Daniela Santanché
Ministeri senza portafoglio:
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Luca Ciriani
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Gilberto Pichetto Fratin
AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE: Roberto Calderoli
SUD E MARE: Sebastiano Musumeci
SPORT E GIOVANI: Andrea Abodi
FAMIGLIA, NATALITA’ E PARI OPPORTUNITA’: Eugenia Roccella
DISABILITA’: Alessandra Locatelli
RIFORME: Elisabetta Casellati
AFFARI EUROPEI, COESIONE TERRITORIALE E PNRR: Raffaele Fitto
