Abruzzesi nel mondo

Perry Como, il mito abruzzese da Palena alle Americhe

Perry Como, il mito abruzzese da Palena alle Americhe, per la rubrica "Abruzzesi nel mondo" di Sergio Venditti.

Il mito di Perry Como da Palena. “L’Orchidea” abruzzese gemellata con le Americhe.

Il borgo incantato di Palena, ai piedi del massiccio della Maiella (in Provincia di Chieti) ha varcato l’Oceano Atlantico con i suoi emigranti, per tutto il ‘900. In particolare gli Usa hanno accolto molti suoi figli prediletti, con alterne fortune, ma oggi vogliamo ricordare l’avventura straordinaria di uno di loro: Pierino R. Como, detto Perry. Egli nacque il 18 maggio 1912, nello Stato della Pennsylvania, nella Città di Canonsburg, il settimo di tredici figli avuti da una coppia di emigranti, partiti proprio da Palena, nella grande ondata del 1910. I suoi genitori, Pietro Como e Lucia Travaglini, inculcarono ai figli, in particolare la passione per il “Bel Canto”, incoraggiando proprio Pierino a coltivarlo, nonostante le precarie condizioni economiche, come altri talenti musicali originari dall’allora Abruzzo e Molise, come Dean Martin e Henry Mancini. Però oltre i vent’anni il giovane Como, lavorò in un salone di barbiere, prima di approdare, attraverso i contatti nella comunità italo-americana, con la sua voce suadente, nell’orchestra di Freddie Carlone, facendone maturare lo stile unico, che lo contraddistinguerà per decenni nel mondo dello spettacolo Usa. Il primo disco, arriverà in pieno secondo conflitto mondiale, (con la Rca Victor), la sua storica casa discografica. Da lì gli innumerevoli successi, di una lunghissima e fortunata carriera, durata fino agli anni novanta: un caso più unico che raro, nello spietato mondo dello “showbiz” americano. Tanti brani famosi, dai primi come “Goodbye Sue” del 1933 fino al 1987 con “The Wind Beneath My Wings”, passando per il celeberrimo “Magic Moments” (scritto da B. Bacharach), che fece il giro del mondo. I suoi tour internazionali lo portarono anche in Italia, come nel 1958, con la sua partecipazione in televisione a “Il Musichiere” di M. Riva, con una  versione di “Maria, Mari”. Oltre duecento brani, interpretati con il suo stile confidenziale, che gli fecero vendere milioni di dischi, di cui venti d’oro. Ma la sua autentica passione fu’ la televisione, più che il cinema (con soli quattro film, agli inizi di carriera, uno con la prosperosa Carmen Miranda), che riteneva più adatta per trasmettere con naturalezza la sua voce talentuosa e la sua immagine di famiglia, con il suo stile “casual”. Cosi conquistò il pubblico americano, con spettacoli come il “Perry Como Show”, dal 1948 al 1963, fino al 1994, con serate speciali dedicate al Santo Natale. Perry Como, mantenne sempre, un legame con la sua comunità di nascita, ma anche con quella italo-americana, insieme agli altri “cavalli di razza”, come Dean Martin e lo stesso Frank Sinatra, con il quale si esibì alla Casa Bianca, nel 1982, in occasione della visita ufficiale negli Usa del nostro Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, ospite di Ronald Reagan. Una vita lunga e ben vissuta, con la moglie Roselle ed i suoi tre figli, avendo conquistato fama e ricchezza, con la passione per la musica ed il suo amato golf. Un lungo arco di tempo, che lo portò fino ad 89 anni, a spegnersi, nel sonno, il 12 maggio del 2001, in Florida, dove fu sepolto. La Palena dei suoi genitori, non l’ha mai dimenticato, anche dopo la scomparsa, già nel 2002 organizzando un Festival in suo ricordo, intitolandogli una strada e ricordando in una targa le origini del padre Pietro e della madre Lucia, partiti da lì per inseguire il “sogno americano” di tutti. Forse essi avranno rimpianto oltre la loro gioventù, anche l’incanto del loro “Borgo delle Orchidee” (oltre sessanta specie), con il suo maestoso paesaggio montano, oggi ecoprotetto, nel grande Parco Nazionale della Maiella e lo stesso prezioso percorso degli eremi celestiniani (con la “Madonna dell’Altare “), ricchi di fede e di tradizioni secolari dell’Abruzzo più ancestrale. Ora in più è arrivato anche il gemellaggio con l’altra Palena, capoluogo dell’omonima Provincia, (nella Regione di Los Lagos) nella Patagonia cilena, in una “Terra alla fine del mondo”, come descritta prima da uno scrittore epico come B. Chatwin ed ora anche dal Pontefice, argentino, Bergoglio, dopo che un altro gesuita ed esploratore, Nicolò Mascardi, sembra l’abbia evangelizzata, già intorno al 1665.

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