L'aquila

Istituto Comprensivo Patini, le nuove sfide dopo la pandemia: “Una scuola aperta al territorio”

Istituto Comprensivo Patini, l'intervista alla dirigente scolastica Gabriella Liberatore: "Lavoriamo per una scuola aperta al territorio".

L’AQUILA – Con circa 1250 alunni nove plessi scolastici, l’Istituto Comprensivo Patini è ripartito con entusiasmo dopo i due anni di emergenza. La dirigente scolastica Gabriella Liberatore: “Grazie al lavoro di squadra di tutta la comunità educante”.

Una “comunità educante” formata da 230 docenti, 40 unità di personale ATA, tra amministrativi e collaboratori scolastici, insieme ai genitori che collaborano, sono il piccolo esercito a disposizione della dirigente scolastica Gabriella Liberatore, a capo di una delle scuole più grandi della Provincia dell’Aquila, l’Istituto Comprensivo Patini, che accoglie circa 1250 alunni nella zona ovest del capoluogo d’Abruzzo, tra i plessi di Pettino (con la scuola “Mariele Ventre” e la scuola media “Patini”), Coppito, Cansatessa (attualmente ubicato in via Madonna di Pettino) e Arischia. “Il nostro istituto – spiega la dirigente al microfono del Capoluogo.it – ha festeggiato il terzo anno di vita, dopo aver ereditato con la riorganizzazione scolastica la Direzione Didattica Amiternum e la scuola media Patini. Abbiamo sviluppato un progetto educativo coerente con il territorio, per bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni. Il nostro istituto, infatti, non rappresenta un modello di ‘scuola chiusa’, ma una realtà aperta al territorio, dal quartiere alla città, alla Regione, grazie al rapporto proficuo e al confronto costante con tutti coloro che sostengono la nostra realtà scolastica, a partire dagli uffici regionali e provinciali. Sono sicura che anche a livello sovraordinato, con il nuovo ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, non mancherà il giusto ascolto e la giusta attenzione alla nostra realtà”.

Come tutte le scuole del territorio, però, anche l’Istituto Patini nel tempo ha dovuto fare i conti con due grandi emergenze: quella legata al terremoto e quella legata alla pandemia. “La nostra fortuna – ha sottolineato la dirigente – è stata quella di aver avuto ricostruite le prime due scuole dell’Aquila, quella di Arischia e la ‘Mariele Ventre’; altre sono ancora nei Musp, ma tra non molto dovrebbe essere ultimata la ricostruzione di una sede di infanzia e partire un secondo lotto. Ad ogni modo, anche i Musp sono dotati di tecnologie innovative, pc, tablet e collegamenti internet veloci, anche se il vero cuore pulsante del nostro istituto, in qualunque plesso, è rappresentato dai nostri insegnanti, competenti e al passo con le innovazioni  pedagogiche e metodologiche”.

Per quanto riguarda invece l’emergenza Covid 19, “è stata dura lavorare con la pandemia, è stato necessario uno sforzo immane da parte di tutti. Abbiamo dovuto concentrare tutte le nostre energie per gestire tutte le esigenze, sia per quanto riguarda la Didattica a Distanza e la Didattica Digitale Integrata, con le problematiche legate all’assenza di una relazione diretta in ambito scolastico, che per tutto il discorso delle sanificazioni, ricaduto interamente sulle spalle dell’amministrazione scolastica. È stato duro anche gestire tutti i tracciamenti per conto della ASL. Adesso finalmente siamo tornati in presenza, con la possibilità di ricominciare con i lavori di gruppo, i confronti diretti e le uscite didattiche, naturalmente senza mai far venir meno le procedure di sicurezza ancora necessarie e rimanendo vigili”.

E con il ritorno alla normalità, seppur con tutti gli accorgimenti necessari, le attività scolastiche sono potute ripartire: “Abbiamo rimesso in campo tutte le progettualità che eravamo stati costretti a sospendere, dalla scuola estiva a tutti i progetti di orientamento e continuità, i corsi di latino, quelli di robotica e coding, e quello relativo a  “La scuola in movimento” che non riguarda solo le attività di educazione motoria, ma anche la biblioteca, le certificazioni di inglese, l’orchestra. Difficile riassumere in breve tutte le progettualità che abbiamo messo in campo, per un lavoro intenso che riusciamo a portare avanti grazie al supporto di tutti, dai miei collaboratori, agli insegnati, al personale ATA e ai genitori che compongono quella grande comunità educante al servizio degli alunni dell’Istituto”.

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