Cultura

Tutti i Santi giorni, 24 ottobre: Sant’Antonio Maria Claret

Sant'Antonio Maria Claret per la rubrica "Tutti i Santi giorni" del 24 ottobre.

Sant’Antonio Maria Claret per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 24 ottobre.

Il 24 ottobre si commemora Sant’Antonio Maria Claret. Sant’Antonio Maria Claret y Clarà nacque a Sallent il 23 dicembre 1807 in una famiglia profondamente cristiana di tessitori catalani. Venne ordinato sacerdote il 13 giugno 1835: si recò a Roma e tentò di farsi inviare dalla Congregazione Propaganda Fide nelle terre di missione ma, a causa della sua salute cagionevole, venne rifiutato. Non potendo raggiungere questo obiettivo, entrò come novizio tra i Gesuiti, ma dopo pochi mesi dovette tornare in patria a causa della sua malattia. Tuttavia, non rinunciò alla sua vocazione apostolica e per sette anni predicò nelle missioni popolari della Catalogna e delle isole Canarie, conquistando un’immensa popolarità, anche come taumaturgo. Nel 1849 Sant’Antonio Maria Claret fondò una Congregazione apostolica: i Figli dell’Immacolato Cuore di Maria, oggi conosciuti anche come Missionari Clarettiani. Nel 1936-39, durante la guerra civile spagnola, 271 suoi seguaci furono uccisi per causa della fede; tra questi si ricordano i 51 Martiri di Barbastro, beatificati da Giovanni Paolo II nel 1992. Nominato nel 1849 arcivescovo di Santiago di Cuba, il Santo si trasferì nella diocesi nel febbraio del 1851. Qui gli si accorse presto dei problemi sociali e morali dell’isola, funestata da concubinato, povertà e schiavitù, a cui si aggiungevano calamità naturali come epidemie e terremoti. Antonio Maria percorse il territorio predicando instancabilmente, potenziando contemporaneamente il seminario diocesano e tentando una riforma del clero. Promosse l’educazione contattando Istituti religiosi e fondando egli stesso, insieme alla Venerabile Maria Antonia Paris, la Congregazione delle Religiose di Maria Immacolata, dette poi Missionarie Clarettiane. Nell’ambito sociale, operò per implementare l’agricoltura, anche con diverse pubblicazioni, e creando una fattoria-modello a Camagüey; istituì, inoltre, in ogni parrocchia una cassa di risparmio, primo esempio del genere in America Latina. Il suo impegno nel difendere la Chiesa e i diritti umani gli creò numerosi nemici tra i politici corrotti, tanto da subire minacce e attentati, tra i quali uno a Holguin, dove fu gravemente ferito al volto. Nel 1857 la regina Isabella II di Spagna lo richiamò a Madrid come suo confessore; prese parte al Concilio Vaticano I, dove fu tra i principali sostenitori della proclamazione del dogma dell’infallibilità papale. In seguito all’insurrezione del 1869, seguì nel suo esilio a Parigi la sovrana e, anche qui, proseguì le sue predicazioni. Trascorse i suoi ultimi giorni nel monastero cistercense di Fontfroide, nei pressi di Narbona, dove si spense il 24 ottobre 1870. Il suo corpo si venera nella Casa Madre dei Clarettiani a Vic; sulla tomba sono scolpite le parole di papa Gregorio VII: “Ho amato la giustizia e odiato l’iniquità, per questo muoio in esilio”. E l’8 maggio 1950, Pio XII lo proclamò santo.
Dal punto di vista iconografico, Sant’Antonio Maria Claret è raffigurato con gli abiti vescovili, nell’atto di benedire; tra gli attributi che lo caratterizzano ricorre l’Immacolato Cuore di Maria e il testo del catechismo.

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