La proposta in commissione

Legge elettorale Abruzzo, la modifica parte dal collegio unico: favorevoli e contrari

La proposta di modifica della legge elettorale in Commissione Statuto. Marsilio: "Il collegio unico permetterebbe di superare sterili campanilismi", Paolucci: "proposta incompatibile con le esigenze degli abruzzesi".

ABRUZZO – La proposta di modifica della legge elettorale in Commissione Statuto, inizia il confronto tra favorevoli e contrari. Marsilio: “Il collegio unico permetterebbe di superare sterili campanilismi”, Paolucci: “proposta incompatibile con le esigenze degli abruzzesi”. Sara Marcozzi, invece, dice sì.

“Era importante, per prima cosa, aprire la discussione e sottoporla nella massima libertà e serenità possibile. Non ci sono diktat o accordi di maggioranza che impongano a colpi di forza una modifica della legge elettorale. Credo, tuttavia, che questa legge si possa migliorare con una serie di modifiche, a incominciare da quella che ritengo più importante: il collegio unico regionale. È la posizione del governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, espressa a margine della seduta della Commissione Statuto, riunitasi questa mattina per discutere della modifica della legge elettorale avanzata proprio dal Presidente della Giunta.
Marsilio sottolinea le ricadute positive che il collegio unico regionale potrebbe avere: Consentirebbe di eleggere consiglieri regionali reali e non consiglieri comunali sotto mentite spoglie; i quali, magari, si occupano solo del proprio campanile, adottando atteggiamenti conflittuali con il resto del territorio. Fattore, questo, che ha spesso indebolito la nostra Regione. Tante volte, infatti, alcuni progetti importanti non hanno trovato concretizzazione poiché è scattata la guerra di campanile, la frammentazione delle risorse, la distribuzione a pioggia per non scontentare nessuno. E quante volte ci si è lamentati che un assessore privilegi il territorio in cui prende voti, dimenticandosi degli altri?”, sottolinea il governatore.

“La scelta di portare l’elezione su un collegio unico regionale – conclude Marsilio – potrebbe nobilitare l’Abruzzo e creare una classe politica migliore. Capisco che non tutti gli attuali consiglieri abbiano, in questo momento, il coraggio e la lungimiranza di uscire dal proprio confine e di misurarsi in un campo più largo, ma spero che un percorso di approfondimento, riflessione e confronto possa portare a maturare scelte di crescita“.
Su una lunghezza d’onda simile la consigliera regionale Sara Marcozzi, di Impegno civico. Sono sempre stata favorevole all’istituzione del collegio unico per la legge regionale della Regione Abruzzo e l’ho ribadito anche oggi durante la Commissione Statuto al Presidente Marsilio. È il momento di pensare al nostro territorio come una realtà unica per dare risalto a ciò che ci unisce, non a ciò che divide. Siamo chiamati ad affrontare sfide enormi che le difficoltà macro economiche stanno accelerando. Il nostro è già un territorio ridotto rispetto al resto d’Italia e ridurlo ancora di più in nome di interessi di quartiere sarebbe un danno in primis per gli abruzzesi”.

Marcozzi, già Presidente della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica, prosegue: “Altre riflessioni, che ho voluto portare all’attenzione dei lavori di Commissione, riguardano il tema dell’uguaglianza di genere. Nelle due elezioni svolte con l’attuale legge elettorale, su 31 Consiglieri regionali sono state elette 2 donne nel 2014 e 5 donne nel 2019. Mi sembra quindi che il testo vigente sia indifendibile e clamorosamente deficitario sotto questo punto di vista. Oltretutto, non dimentichiamo che la riforma di legge elettorale regionale introduce la tripla preferenza di genere, ricalcando la legge elettorale europea dove la rappresentanza di donne è molto corposa. Evidentemente, quindi, il problema è da ricercarsi a monte, da quello che succede all’interno dei partiti, e non a valle di un sistema elettorale. Comunque, più che sulla ‘forzature’ di quote rosa o sulla difesa cieca di campanili ed orticelli, sarei felice se questa discussione in aula puntasse sulla qualità dei singoli politici e delle singole persone, indipendentemente dal resto. Abbiamo l’occasione per dare sviluppo all’intera Regione e per mandare un messaggio a tutti i cittadini che vogliano impegnarsi in politica, pensando per una volta al bene di tutto l’Abruzzo. Spero che ci sia modo di confrontarsi serenamente, come successo oggi in Commissione, e di non bloccare i lavori di Consiglio su questo tema”. 
Diversa, invece, la posizione espressa dal consigliere regionale Silvio Paolucci, il quale precisa: Urge un tavolo sull’emergenza energetica, non uno su una legge elettorale scritta da un’unica mano per cambiare le regole a poco più di un anno dal voto. La discussione di stamane in Commissione ha dimostrato tutti i limiti di un disegno fuori tempo, divisivo e persino incompatibile con lo Statuto regionale. Noi non andremo a nessun confronto se i partiti della maggioranza non firmeranno tutti la stessa proposta, poi vedremo il contributo che potremo dare se ne avremo la possibilità”. Parole dure da parte del capogruppo Pd in Consiglio regionale.
“Le priorità degli abruzzesi sono ben altre e le abbiamo indicate chiaramente in più di una mobilitazione: non c’è certo il voto del 2024 fra queste: servono sostegni per risollevare le sorti di famiglie e imprese messe in ginocchio prima dal Covid19 e poi dai rincari – aggiunge Paolucci – Abbiamo anche indicato le risorse disponibili da subito per intervenire: 200 milioni, metà dal bilancio del 2023, metà da obbligazioni non ancora assunte sui fondi europei. Ma il presidente Marsilio è rimasto sordo a ogni invito, anzi, mentre la nostra proposta veniva bocciata in Consiglio dalla sua maggioranza, lui depositava la sua legge elettorale: evidentemente gli interessa più assicurarsi un secondo mandato”.
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“Dopo l’illustrazione ascoltata stamattina posso affermare con maggiore convinzione che non saremo a nessun tavolo se prima non si arriva a una versione condivisa della legge. Quella illustrata oggi non solo non è firmata da tutta la maggioranza, ma è contro lo Statuto della Regione ed è arrivata al nostro esame senza la necessaria dotazione di schede legislative e pareri tecnici. Insomma, un testo improponibile. Marsilio prenda coscienza che è arrivato il momento di pensare alle cose serie, quelle che riguardano la comunità e non il potere”. 
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