Tutti i Santi giorni, 3 novembre: San Berardo dei Marsi

3 novembre 2022 | 07:02
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Tutti i Santi giorni, 3 novembre: San Berardo dei Marsi

San Berardo dei Marsi per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 3 novembre.

San Berardo dei Marsi per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 3 novembre.

Il 3 novembre si ricorda San Berardo dei Marsi. Berardo Berardi, noto come Berardo dei Marsi, nacque a Colli di Monte Bove, in provincia dell’Aquila, nel 1079. Figlio di Berardo Berardi, conte dei Marsi, e di Teodosia, venne avviato sin dall’infanzia alla carriera ecclesiastica; all’età di sette anni fu affidato ai canonici della Cattedrale di Santa Sabina che ne curarono l’educazione. Completò la sua formazione presso l’Abbazia di Montecassino, dove soggiornò tra il 1095 circa e il 1102. Papa Pasquale II lo ordinò suddiacono e lo scelse quale governatore della provincia pontificia di Campagna. A causa di contrasti con l’aristocrazia locale, in modo particolare con Pietro Colonna che giunse addirittura ad imprigionarlo, poco tempo dopo il pontefice lo richiamò a Roma e nel 1099 lo innalzò alla dignità cardinalizia. Nel 1109 San Berardo venne eletto Vescovo dei Marsi e tornò nella sua terra natia: il suo episcopato fu segnato da un lato dall’impegno nella moralizzazione del clero portato avanti con la lotta contro la pratica della simonia e del concubinato dei chierici, dall’altro dalla sollecitudine verso i poveri. Nel 1115 grazie a Papa Pasquale II riunì i confini della diocesi dei Marsi mettendo fine ai tentativi di divisione del clero locale. La morte lo colse il 3 novembre 1130: venne sepolto nel chiostro della chiesa di Santa Sabina della Civitas Marsorum, l’odierna San Benedetto dei Marsi. La sua salma fu traslata prima dentro le mura del vescovado, poi nel 1361 fu trasferita presso la chiesa di Santa Maria del Popolo a Pescina, ribattezzata da quel momento chiesa di San Berardo. Infine, nel 1631 fu trasferita definitivamente presso la Basilica di Santa Maria delle Grazie. La venerazione popolare del vescovo Berardo cominciò subito dopo la sua morte, anche se il culto fu approvato e confermato da papa Pio VII solo il 10 maggio 1802. In base alle ricerche condotte verso la metà del XVII secolo dallo storico Pietro Antonio Tornamira, pubblicate nel 1674, e a un albero genealogico conservato presso la biblioteca della Basilica abbaziale di San Martino delle Scale di Monreale, Berardo sarebbe stato il prozio di Santa Rosalia, patrona di Palermo e della Sicilia: la Santa era la figlia del conte Sinibaldo Sinibaldi, figlio di Teodino Berardi, fratello di Berardo. A Pescina fino al 1954 era in piedi la chiesa di San Berardo: gravemente danneggiata dal terremoto di Avezzano e frettolosamente ristrutturata, ebbe gravi problemi di staticità, tant’è che fu abbattuta e ne rimase in piedi solo il campanile. Curiosità: ricordato per la sua opera taumaturgica, a Colli di Monte Bove e nei paesi vicini gli abitanti si servono perfino della spazzatura della Chiesa di San Berardo per liberare i terreni dagli insetti. Questa usanza deriva da una tradizione orale, secondo la quale il Santo, fuggendo a Roma e passando per Colli fu insultato; alle offese rispose chiedendo in che cosa potesse essere utile e i compaesani, con aria canzonatoria gli dissero: libera le vigne dalle magnacozze. Il Santo operò il miracolo e anche in seguito ha continuato a operare simili prodigi.

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