Scende, e di questi tempi è una sorpresa, la bolletta del gas nel mese di ottobre. Ma in un anno la spesa per le famiglie è cresciuta del 67%.
Mesi di rincari senza fine, ma ora finalmente la bolletta del gas – per le famiglie in tutela (circa 7,3 milioni di utenze domestiche) – fa registrare un calo. -12,9% rispetto al costo del terzo trimestre del 2022. Ciò – come spiega Il Sole 24 Ore – sia grazie al calo delle quotazioni del gas, dopo i picchi registrati nei mesi dell’estate, sia per la decisione assunta dall’Arera di modificare il metodo di calcolo, quindi legato non più all’anca,ento della pizza olandese, ma al prezzo del mercato all’ingresso italiano.
Ottobre, allora, sarà un mese per tirare un sospiro di sollievo per numerose famiglie, colpite purtroppo dai rincari generali non solo delle utenze. Ricordiamo il caro carburanti, i rincari indiscriminati delle materie prime e i prezzi in aumento che numerose attività si sono ritrovate ad adottare e che, inevitabilmente, si riflettono su clienti e consumatori. Anche sul fronte bollette, tuttavia, ottobre sembra essere uno dei pochi momenti positivi nell’arco di mesi difficili, soprattutto dal punti di vista economico. Nonostante il calo che sfiora il -13%, la cifra media spesa dalla famiglia tipo nell’arco novembre 2021/ottobre 2022 è cresciuta in maniera consistente, di circa il 67%.
Ieri intanto, dopo due ore di Consiglio dei ministri, il premier Giorgia Meloni ha annunciato e quantificato quello che sarà l’impegno italiano contro il caro energia. La Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza appena approvata prevede 21 miliardi di extradeficit che saranno tutti destinati al caro energia. Nella Nadef, ha spiegato il premier, “abbiamo previsto un indebitamento netto al 4,5% che poi va a calare fino al 3% nel 2025”. E questo “ci consente di liberare 22-23 miliardi che intendiamo usare in via esclusiva per il caro energia”. In totale quindi, con la Nadef, “individuiamo 30 miliardi per il caro energia fino al 2023». La priorità, insomma, è quello di «mitigare» gli effetti del caro energia su famiglie e imprese. È su questi due fronti, dice il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che «si concentra larga parte degli interventi con un approccio prudente, realistico e sostenibile. Una partita che non va affrontata solo sul piano emergenziale» ma con un approccio «di prospettiva», così da «mettere in sicurezza famiglie e impianto produttivo”.
Per il resto, la legge di bilancio interverrà sul tema pensioni (le ipotesi sono tutte sul tavolo, dal bonus per rimanere al lavoro oltre 63 anni al restyling – o anche proroga – di quota 102) e sul cuneo (dando continuità all’attuale taglio di due punti), varando peraltro, probabilmente con un dl fiscale collegato, una nuova rottamazione. Il governo ha già espresso la volontà di intervenire sulle cartelle, nonostante i buoni risultati raggiunti finora con la strategia di compliance. In linea con gli obiettivi del Pnrr, il potenziamento delle lettere di conformità inviate ai contribuenti per regolarizzare la loro posizione ha permesso di riscuotere 2,1 miliardi di euro, sui 2,45 stimati dal Piano per fine anno. In chiave Pnrr, il governo dovrà anche sbloccare la spending review rimasta al palo rispetto ai target, ma in vista della manovra sono anche molte altre le misure allo studio: dall’estensione della flat tax alla conferma dei fringe benefit, dalla riduzione della tassazione sui premi di produttività alla revisione del superbonus e del Reddito di cittadinanza, con i sussidi limitati a chi non può lavorare e corsi di formazione, come ha confermato Meloni, per gli altri.
