Abruzzesi nel mondo

John Scarne, era di Barrea il re dei prestigiatori americani

Vita e trucchi di John Scarne, originario di Barrea, il più noto cartomago di sempre in America, che prestò le mani a Paul Newman.

Il più grande prestigiatore e “mago” delle carte Usa nel ‘900 è sempre stato unanimemente riconosciuto un oriundo abruzzese, nato all’anagrafe come Orlando Carmelo Scarnecchia, in arte John Scarne.

Egli era nato il 4 marzo 1903, nello Stato dell’Ohio, nella cittadina di Steubenville, (dove nascerà anche l’altro grande corregionale Dean Martin), figlio di Fiorangelo (classe 1866) e di M.Giuseppa Tamburro, emigrati dal borgo montano di Barrea (Aq) a cavallo del nuovo secolo. Il vivace, ma irrequieto Carmelo apparse subito poco incline allo studio, pur dimostrando spiccate attitudini per i calcoli matematici e la formidabile manualità nelle carte da gioco, battendo più le polverose strade, che le scuole di periferia.

Su queste, quasi come una leggenda, il giovane Scarnecchia apprese le prime lezioni di vita ed i trucchi del gioco d’azzardo, si narra da un consumato baro, che ben presto lo portò ad essere conosciuto come il “piccolo mago italiano”, non senza le apprensioni della sua cattolicissima mamma. Da qui l’esigenza, molto diffusa tra i nostri emigranti di successo, di mostrarsi finalmente integrati nella multiforme società americana, adattando il cognome: così nacque il nuovo nome d’arte di J. Scarne, che lo fece conoscere nel mondo, per le sue straordinarie abilità manipolatorie, ma anche per il portentoso calcolo delle probabilità nelle combinazioni. Da lì la sua ascesa fu’ progressiva, ma inarrestabile, richiesto sulle stesse navi da crociera o nei casinò americani, ma che convinse Scarne ad iniziare a mettersi in proprio, ingaggiato come consulente, ma poi iniziando a brevettare i suoi giochi. Egli peraltro mantenne buoni rapporti con lo stesso esercito americano, fin dall’epoca del secondo conflitto mondiale, per allietare, ma nel contempo come suo “Testimonial educativo” per le truppe, contro il diffusissimo gioco d’azzardo (secondo le ultime stime negli Usa il suo giro di affari annuale supera i 200 miliardi di dollari) ed il nostro Paese non è da meno, con gli oltre 110 miliardi di euro, giocati nel 2019. In tutti questi ambienti, nella grande metropoli di New York, Il giovane John finisce per incontrare tanti personaggi, tra i quali un regista come Orson Welles, geniale, ma ostico, di cui divenne amico. Un caso particolare con un personaggio come Orson, che non amava gli attori italo-americani e che teneva a distanza la stessa figlia, passando anch’essa per la segretaria per poterlo vedere. Un viatico di fortuna e di successo per il carismatico J.Scarne, che così ebbe anche un servizio completo, sulla nota rivista Life. Intanto il suo famoso gioco “Teeko” nel 1945 (che diede nome al figlio, avuto dalla moglie Steffi Storm, nel 1955), fu commercializzato con grande successo per decenni, insieme ad i suoi tanti manuali e libri, usati come fondamentali guide d’istruzione per gli apprendisti maghi e cartomanti nel mondo. Come ricorda il critico Raffaele De Ritis egli:” capitalizzò i segreti di carte e dadi, per diventare il più grande esperto planetario del gioco d’azzardo”. Quando il mago si spense, il 7 luglio 1985, ad 82 anni, tanti messaggi “magici” arrivarono alla sua famiglia nel New Jersey ed anche il New York Times ne fece un ritratto come icona della America di successo e di talento, con il suo sguardo intenso, paragonando il suo genio addirittura a quello che era stato di Einstein, nella fisica. In esso si ricordava la sua lunghissima carriera, celebrando le sue velocissime mani, che sostituirono anche quelle famose di Paul Newman (alias Henry Gondorff) nel celeberrimo film “La Stangata”, di G.R.Hill (uscito nel 1973),che fece epoca e vinse ben 7 Premi Oscar, con incassi milionari nei botteghini di tutto il mondo. Siamo convinti che anche nello “altro mondo” J.Scarne sia sempre seduto al tavolo…con il suo gioco delle tre carte.

 

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