Sentenza sisma, udienza finale per Giusy e Genny Antonini

Un’altra sentenza dopo il 9 ottobre: Si torna in aula con l’ultima udienza per la causa di risarcimento per la morte di Giusy e Genny Antonini, vittime del crollo di via Campo di Fossa.
Questa mattina l’ultima udienza civile in merito alle responsabilità per la morte di Giusy e Genny Antonini, le due sorelle, studentesse universitarie fuori sede, morte la notte del 6 aprile 2009, nel crollo vittime di via Campo di Fossa.
Una causa praticamente conforme a quella che ha portato, il 9 ottobre scorso, alla sentenza choc, a firma del giudice Monica Croci, che ha riconosciuto ad alcune vittime del crollo di Via Campo di Fossa una forma di corresponsabilità pari al 30%, perché ha ritenuto siano stati imprudenti a non uscire dopo la seconda scossa. La richiesta di risarcimento dei familiari di Giusy e Genny Antonini era trattata insieme a quella dei familiari di Alberto Guercioni, Paolo Verzilli e Ilaria Rambaldi, rimasti uccisi dal crollo dello stesso palazzo e ritenuti dal giudice in qualche modo ‘corresponsabili’. La nuova udienza si è resa necessaria perché i fascicoli della richiesta di risarcimento per la morte delle due sorelle sono andati perduti.
Il fascicolo è stato ricostruito e a pronunciarsi questa volta non sarà il giudice Croci, ma il collega Baldovino De Sensi, il suo sarà il primo pronunciamento giudiziario dopo la sentenza choc, in attesa che entri nel vivo ricorso in Appello in procinto di partire. Ci saranno gli stessi attori e gli stessi avvocati della sentenza del 9 ottobre scorso: stessi avvocati per i familiari delle vittime, per il condominio, per l’Avvocatura dello Stato, per il Comune e per le assicurazioni. Essendo passata nel frattempo al settore penale, Monica Croci era sostituita da De Sensi. Come ricorda Il Centro, De Sensi non ha potuto far altro, in occasione dell’udienza del 26 ottobre scorso, di dare mandato ai legali delle parti di ricostruire i fascicoli riguardanti la causa delle sorelle Antonini, rinviando la trattazione nel merito a oggi. C’è grande attesa per il pronunciamento: il giudice potrebbe assegnare il concorso di colpa – come accaduto il 9 ottobre – oppure, come nelle sentenze precedenti all’ultima, dare la responsabilità solo alle eredi del costruttore che realizzò l’edificio crollato. La sentenza del 9 ottobre ha indignato e mobilitato non solo la città, ma un Paese intero: ci sono state manifestazioni e prese di posizione, che hanno visto nascere anche il comitato, “Le vittime non hanno colpa”.