I dati

Giovani e lavoro, l’Italia maglia nera per disoccupati under 35: tante le donne

Giovani e lavoro, male l'Italia: è il Paese europeo con il più alto numero di NEET, under 35 che non lavorano, non studiano e non si stanno formando. I Neet sono al 56% donne

Giovani e lavoro, numeri negativi per l’Italia, il Paese europeo con il più alto numero di under 35 inoccupato. Per il 56% a non trovare lavoro sono le donne.

Occupazione, l’Italia è lo stato europeo che fa registrate il numero maggiore di persone che rientrano nella categoria dei Neet, cioè giovani tra i 15 e i 29 anni,  – 34 per l’Italia – che non lavorano, non studiano e non stanno affrontando un percorso di formazione professionale. Lo scorso 8 novembre a Roma è stato presentato il Rapporto “Neet tra disuguaglianze e divari. Alla ricerca di nuove politiche pubbliche”, dall’elaborazione è emerso che nel 2020 in Italia i Neet sono più di 3 milioni e in prevalenza si tratta di donne (1,7 milioni). La più alta prevalenza di giovani che non studiano né lavorano si registra nel Sud Italia: parliamo del 39% rispetto al 23% del Centro Italia. A seguire 20% nel Nord-Ovest, 18% Nord-Est. Tutte le Regioni italiane – come sottolinea Il Sole 24 Ore, superano l’incidenza media nei Neet sulla popolazione giovanile in Europa nel 2020, che si attesta al 15%. La soglia più alta nelle regioni: Sicilia (40,1%), Calabria (39,9%) e Campania (38,1%). Nel Centro Italia la più alta incidenza si registra nel Lazio (25,1%).
I Neet con licenzia media hanno percentuali più alti, pur essendo concentrati in poche province, invece i non occupati laureati hanno percentuali minori ma sono distribuiti in più territori, soprattutto al Nord.

I Neet sono per il 56% donne, una tendenza che, purtroppo, sembra restare pressoché invariata negli anni. Se si vanno ad analizzare, inoltre, i ruoli nei nuclei familiari, emerge che il 26% dei Neet sono genitori e vivono fuori dal nucleo familiare d’origine: tra questi le madri Neet toccano quota 23%, rispetto al 3% dei padre Neet.
Da sottolineare, infine, che la maggior parte dei Neet italiani risulta inattivo: vale a dire persone che, demoralizzate, hanno smesso di cercare un lavoro. Si tratta del 66% del totale. Tendono ad essere inattivi soprattutto coloro che si sono fermati al diploma di scuola superiore.

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